Guerra in medio oriente: possibili conseguenze sulle nostre bollette

L'opinione: a cura di Luigi Cabrino

La guerra (ri)scoppiata tra Israele e Hamas , come.ogni guerra , ha il suo terribile carico di morte, dolore e distruzione.

Purtroppo gli effetti del conflitto possono anche riversarsi sul caro bollette che negli ultimi due anni ha già pensato molto su famiglie ed imprese.

“Il conflitto scoppiato in Israele rischia di avere ripercussioni dirette per le tasche degli italiani”. Lo afferma Assoutenti, che diffonde una simulazione circa gli effetti della guerra sul fronte delle forniture energetiche. Il prezzo del gas, rileva l’associazione dei consumatori, “è balzato stamattina a 41,40 euro al megawattora con un aumento dell’8,3% legato alle paure dei mercati per una escalation della guerra in Israele – spiega Assoutenti – Lo stesso Ministro Urso ha parlato di rischi energetici legati al conflitto considerate le risorse che arrivano dai paesi del nord Africa.

E che il nostro Paese dipenda ancora molto dall’estero per le forniture di gas lo dimostrano i dati di Arera, secondo cui dei 72,6 miliardi di metri cubi di gas naturale importati dall’Italia nel 2022, l’Algeria è il primo paese fornitore con circa il 36%, seguono Russia e Azerbaigian con circa il 15%, Qatar da cui arriva il 10% del gas, Norvegia con l’8,6%, Libia al 4,3%: nell’importazione via nave stanno inoltre assumendo importanza altri paesi come Spagna, Egitto e Nigeria”.

Ma come cambierebbero le bollette degli italiani in caso di una escalation dei prezzi energetici sui mercati internazionali come conseguenza del conflitto in Israele? “Ipotizzando un incremento medio delle tariffe del +15% sia per la luce che per il gas, la bolletta dell’energia elettrica – sostiene Assoutenti – salirebbe di 115 euro annui a famiglia rispetto alle attuali tariffe, portando la spesa della luce e quota 879 euro. La bolletta del gas salirebbe invece a 1.526 euro annui a nucleo, con un incremento pari a +199 euro annui; un rincaro complessivo tra luce e gas di +314 euro annui a famiglia con una spesa totale per le forniture energetiche che volerebbe a quota 2.405 euro all’anno a nucleo”.

“Aumenti che arriverebbero nel momento peggiore, ossia nei mesi invernali quando gli italiani accendono gli impianti di riscaldamento e concentrano l’80% dei consumi annui di gas – commenta il presidente Furio Truzzi – La nostra speranza è che il Governo italiano di concerto con l’Europa sappia adottare adeguate misure di contrasto nell’ipotesi di una prossima improvvisa fiammata delle quotazioni energetiche”.

L’Italia e la Commissione europea stanno discutendo intanto una proposta di riprogrammazione dei fondi regionali Ue per un importo stimato in circa 1,3 miliardi per aiutare le famiglie a far fronte al caro energia. Lo apprende ANSA da fonti della Commissione europea. Nell’ambito del programma Safe, che prevede la riprogrammazione di 4 miliardi dei fondi di coesione per misure contro il caro bollette a favore delle Pmi e delle famiglie, “restano circa 3,3 miliardi”, ha detto la Commissaria Ue alle politiche regionali e urbane Elisa Ferreira parlando in conferenza stampa all’avvio della settimana europea delle regioni.

 

Luigi Cabrino

 

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Articolo pubblicato il 11/10/2023