L’EDITORIALE della DOMENICA di CIVICO20NEWS – Enrico S. Laterza : Incivilizzazione

Un orribile caso di cronaca ha scoperchiato il vaso-di-Pandora della “guerra di genere”

Avremmo voluto esimerci. Sottrarci (o sotterrarci).

 

Invece un tremendo caso di cronaca – che, per garbo, non citiamo, tanto il lettore internauta capirà da sé – obbliga ad occuparsi di un argomento che prevale in ognidove, dai titoloni dei giornaloni alle signorili diatribe nei programmi tivù gossippari pomeridiani, dai malmostosi blog (o blob?) webeti allo scemenzaio dei social, dal pessimo bar dello sport ai salotti ottimi dell’intellighenzia radical-chic, e che ci duole dover affrontare: dimenticati i conflitti a Gaza e in Ucraina (da tempo “archiviata”), si è scoperchiato il vaso-di-Pandora della “guerra dei generi” (no, non i coniugi delle figlie, bensì la versione politicorretta dello scabroso termine se**i, ad alto “asterischio”). Al punto da obliare la spinosa e fondamentale problematica del vertiginoso spac/co dello striminzito gonnellino scarlatto della melodiosa Elodie sul palco!…

 

Dalle affollate manifestazioni “per Giulia”, il 25 novembre, pur con l’inspiegabile intrusione svolazzante di parecchie bandiere palestinesi e un collaterale blitz vandalico (durante una marcia anti-violenza…) alla sede romana di Pro-Vita – circostanze che hanno servito su stoviglia argentea alla fascinosa e preveggente leader di governo il ghiotto “giustificato motivo” per non aderirvi –, si è levato forte il grido contro la mattanza” delle donne, la “strage delle innocenti”: basta al becero patriarcato nel Belpaesello dei mammoni!

 

Abbiamo appreso e compreso che chiunque abbia avuto la sfi… – ehm… – sfortuna di nascere fornito di zebedei risulti ipso facto un potenziale molestatore, stupratore e/o assassino e che non sarebbero tutti uguali gli omicidii: il vituperato femminicidio è assai peggiore del “normale” uxoricido e – di gran lunga, ovviamente – del banale ipotetico “maschicidio” o “viricidio” o “androcidio” (evocando la tragedia euripidea Ipsipile), con palese discriminazione per i “transcidi” eccetera. Tralasciando simili cavilli lessicali e la sana o insana Costituzione, sarebbe già molto se, tra abbreviazioni e sconti, clemenze e domiciliari, fossero applicate con certezza le pene carcerarie comminate agli imputati! Però qui, nella Penisoletta dello Stivaletto nostro, il sommo tribunale dell’opinione-pubblica proclama la sua inappellabile sentenza di condanna, mentre gli inquirenti stanno ancora nella fase delle indagini preliminari e degli interrogatori-di-garanzia del sospettato, al quale, reo-confesso o denegante, colpevole o meno, non andrebbe appioppata – secondo l’elementare etica giornalistica – la gogna mediatica di finire sbattuto a mo’ di mostro in prima pagina e schermata, additato digitalmente al generale ludibrio informatico, gettato in pasto alla famelica curiosità impietosa e al linciaggio virtuale e iper-reale della plebe inferocita, essendo egli un privato individuo; anni dopo magari arriva, nel “silenzio assordante”, l’assoluzione piena, o una precocissima e immeritata liberazione dalla reclusione in prigione.

 

Assistiamo inoltre all’inverecondo carosello di indignate dichiarazioni che preannunciano l’implementazione d’una fantomatica “educazione sentimentale” (eufemismo che non occhieggia all’omonimo romanzo di Flaubert!) per gli alunni delle scuole d’ogni ordine; poiché i destri temono che vi si tratteranno temi tabù (sia per cristiani, cattolici, evangelici od ortodossi, che per ebrei e maomettani, in ciò alleati), come gli orientamenti affettivi “innaturali” e le precauzioni per evitare gravidanze indesiderate, e i sinistri – all’oppostopropugnano un approccio “aperto”, di tipo nordeuropeo, e paventano indirizzi ministeriali troppo pudicamente moraleggianti, filo-familiari e “procreativi”, state sicuri (e sicure, o sicur*) che non ne uscirà quasi niente, nulla di concreto, non un ragnetto dal buchino: il Montecitorio partorirà un topolino morto, un aborto legale.

 

Ma per buona-sorte, prodigiosamente, si verificheranno presto le condizioni (ampiamente presenti, ad esempio, in Spagna, Francia, Belgio, Inghilterra e varie nazioni ex coloniali dello stra-Vecchio in-Continente) che concilieranno questi incompatibili estremismi: nell’Italietta atavica, da poco affrancatasi dall’ancestrale delitto d’onore, l’affermarsi delle tradizioni culturali e dei costumi etnici dei prolifici immigrati islamici (i cui approdi sono accettati con favore dai progressisti) ci abituerà a mansuete mogliettine, intabarrate più di Batman, a succubi sposine velate, che, in base alle prescrizioni coraniche della teocratica religione mussulmana, riconoscendosi inferiori ed ubbidendo sempre al marito (sogno dei codini reazionari), mai inciamperanno nel pericolo di esserne soppresse.

 

L’incivilizzazione.

 

Enrico S. Laterza 

 

 

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Articolo pubblicato il 03/12/2023