Parliamo oggi di un' opera dedicata a tutte le donne che hanno fatto la storia di questo Paese senza saperlo. Un Film con la F maiuscola, bisogna dirlo poichè è una pellicola dalla parte delle  donne, ambiziosa perchè in bianco e nero. Una narrazione drammatica ma con spunti di commedia, dove si mostrano tratti e caretteri della società italiana nel periodo post Seconda Guerra Mondiale, ambientato in una Roma del  46 che rinasce dalle ceneri del combattimento.

Una fantastica Paola Cortellesi che interpreta Delia, una donna di casa di un tempo dove la figura femminile era soggiogata e vista come quasi un peso per il nucleo familiare , dove il suo valore non era per nulla riconosciuto. Un recupero puntuale e potente delle drammaticità della condizione femminile nel nostro passato, una memoria storica sul rapporto tra sessi.

Il genio della neo-regista è stato quello di allineare alla dimensione sentimentale la funzione di autorealizzazione della donna , piochè è un grandissimo tributo ad un momento iconico per la storia delle donne italiane, il 2 Giugno del 1946 furono finalmente chiamate per decidere se l ' Italia dovesse rimanere una monarchia o diventare una Repubblica.

"C' è ancora domani" può aver smosso dentro qualcosa, a metà tra il senso di colpa storico e la presa di coscienza di un punto di vista femminile che, molto spesso, il nostro cinema ha richiamato in parte, senza avere avuto la capacità di sviluppare una reale empatia. 

Il mio auspicio, a distanza di un mese dall' uscita del film di Paola Cortellesi  nelle sale, è quello che più persone possano concordare con le mie parole e per chi dovesse leggere e trovarsi davanti ad una nuova scoperta, ovviamente l' invito di cuore che faccio è quello di vedere il film.  Vorrei in particolare rivolgermi alle generazioni dei più giovani, i quali devono prendere una posizione chiara nel rispetto della figura femminile e nell' uguaglianza di genere, soprattutto dopo i continui episodi sconcertanti di femminicidi della cronaca italiana.

La speranza è viva in film come questi, grazie Paola.

Federico Audero

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