Pianeta Juve - La piccola Juve di provincia perde in casa con l’Empoli

L'Analisi di Marco Rabellino

Dopo una prima giornata amara per i bianconeri arriva la ciliegina allo Stadium, dove gli uomini di Allegri soccombono alla neopromossa Empoli.

Juve che inizia bene con quindici minuti di buone occasioni con Chiesa molto pericoloso, ma che viene colpita da Mancuso al 20’. Il giocatore empolese si trova palla sui piedi dopo un rimpallo e insacca facilmente.

Nei seguenti 70’ minuti la Juve crea poco, molto poco, e difficilmente riesce a rendersi pericolosa.

Sczcesny viene raramente chiamato in causa. L’Empoli difficilmente arriva dalle sue parti ma quando ha la palla buona il n°1 bianconero non può far nulla.

La difesa copre bene e senza commettere errori anche perché gli avversari non cercano di offendere.

I punti dolenti arrivano dal centrocampo dove Rabiot è inguardabile. Non è giocatore da Juve e non ha le qualità da grande squadra. Allegri lo cambia con Bernardeschi che ancora una volta non dimostra di avere le qualità per giocare nella Juve.

Danilo viene messo nella posizione di regista ma non  ne ha le capacità e lo dimostra.

Betancur si occupa di creare numero a centrocampo senza mettere qualità e spinta adeguata. Lo sostituisce Locatelli che porta luce nel centrocampo ed è alla fine l’unico a salvarsi come prestazione.

Mckennie anche viene schierato in una posizione non consona e la prestazione ne risente molto. Con una prestazione opaca Allegri lo richiama ed inserisce Morata. Lo spagnolo è da horror. Non incide anzi è inesistente. Se l’attacco è affidato a lui c’è da preoccuparsi molto.

Dybala inizia bene ma poi si spegne presto, troppo presto.

Chiesa è il migliore come spesso succedeva l’anno scorso. Si rende spesso pericoloso e da tutto. Dal 66’ lascia il posto a Kulusevski che come Chiesa crea ma non riesce ad incidere.

In conclusione: dopo il secondo tempo di Udine giocato molto male, oggi, sulla carta, la partita era da stravincere facilmente. Invece i bianconeri dimostrano di avere solo una difesa all’altezza ma tolta la linea arretrata c’è da mettersi le mani nei capelli.

L’attacco non esiste, solo Chiesa si rende pericoloso, gli altri guardano. In mezzo al campo c’è il vuoto… Mckennie, Rabiot, Ramsey, Betancur, Bernardeschi non sono adatti ad una grande squadra, sono dei ripieghi costosi. Inoltre senza uomini adeguati, Allegri deve ripiegare e adattare altri giocatori a posizioni diverse.

Questo è un grosso campanello di allarme per la dirigenza che deve cambiare rotta subito per evitare altre stagioni fallimentari. Dopo aver mandato via uno svogliato Cr7  e aver risparmato un sacco di soldi bisogna rifondare una squadra che in pochi anni è stata distrutta.

Che la lezione serva…

(Immagini Juventus FC)

 

Marco Rabellino

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Articolo pubblicato il 29/08/2021