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Cronaca Torino
Sotto il vecchio cinema Garibaldi spuntano i resti dell'antica chiesa dei Santi Simone e Giuda
Articolo di Giorgio Enrico Cavallo
Pubblicato in data 15/11/2013

Non era certo una delle chiese più belle di Torino, ma forse era una delle più centrali e frequentate. La piccola chiesetta dei Santi Simone e Giuda Taddeo sorgeva laddove la città era più antica, forse a pochi metri dal foro della vecchia impostazione romana. Se fosse ancora in piedi oggi, sarebbe senza dubbio tra i tesori di Torino; ma i torinesi, fin dagli albori, hanno conservato nel loro dna una sostanziale disattenzione per le bellezze della loro città, considerata sempre troppo provinciale e piccola in confronto alle altre metropoli. Fatto sta che la chiesa dei Santi Simone e Giuda scomparve già nel Settecento; e solo nel 2013 è stata riscoperta. Beninteso, ciò che è stato portato alla luce è ben poco: dalle fondamenta, si distinguono l’abside e alcune pareti del vecchio tempio, ma per la storia dell’arte è molto, in quanto permette di rivangare la memoria di una chiesa della quale esistono ben poche testimonianze. Sita in via Dora Grossa (oggi via Garibaldi) al civico 13, la chiesa esisteva già nel 1047, quando viene citata in un diploma dell’imperatore Enrico III. Nel 1250 era già sede parrocchiale. La rovina della chiesa arrivò solo tre secoli dopo quando risulta ormai in pessime condizioni (1584), come nota il cardinale Angelo Peruzzi in visita pastorale a Torino il 27 luglio di quell’anno: il fonte battesimale era una semplice scodella di coccio, e sul muro prospiciente l’altare era stata addirittura sistemata una latrina. Per far finire il degrado della chiesa, nel 1625 vi arrivò la Confraternita di San Maurizio, che accanto all’edificio realizzò anche un oratorio. Nel 1688 la Confraternita smise di utilizzare il luogo, e tutto decadde, fino alla naturale traslazione in borgo Dora, dove la parrocchiale giunse nel 1780, sul luogo dove sorgeva, tra l’altro, una chiesa parimenti antica e anch’essa in degrado. Il disegno della nuova chiesa fu del conte Dellala di Beinasco. L’antica chiesa di via Dora Grossa venne dunque trasformata in un albergo-osteria, il San Simone, che perdurò fino al 1907, anno in cui vi si insediò il cinema Garibaldi. Cinema che è stato recentemente riaperto, e sotto il quale, durante i lavori di restauro, è stata scoperta l’antica chiesa. Un ritrovamento del tutto inaspettato: nessuno si immaginava di rinvenire qualcosa sotto le fondamenta della vecchia sala di proiezioni. E il primo ritrovamento fu anche abbastanza macabro: degli scheletri, probabili sepolture del vecchio luogo di culto. Nei lavori, emerse anche un vecchio capitello romano, probabile testimonianza dell’antico foro torinese, che doveva sorgere nella zona. I resti dell’antica chiesa si potranno vedere sotto la pavimentazione del cinema Garibaldi, protetti da una lastra di vetro, come già avvenuto per le fondamenta della porta Fibellona sotto Palazzo Madama.

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