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Scienza
Apprendere migliora il cervello.
La plasticità cerebrale è stimolata dall’apprendimento.
Articolo di Sergio Audasso
Pubblicato in data 17/05/2022

Un importante studio pubblicato su Nature che ha visto coinvolti molti ricercatori ha stabilito, ancora una volta, quanto il continuare a d apprendere sia uno stimolo alla plasticità cerebrale.

Hanno scoperto, infatti, quanto le funzioni neurobiologiche coinvolte nell’apprendimento si riflettano positivamente sulla struttura cerebrale sia in termini di crescita di connessione, sia in termini del metabolismo energetico.  

L’incognita ancora da risolvere rimane scoprire come i diversi meccanismi legati alla neuroplasticità agiscano al pari di una sola entità.

Lo studio per come riportato dagli stessi autori dice: “abbiamo testato come le interazioni di rete gerarchiche contribuiscono al miglioramento delle prestazioni di un'attività di elaborazione visuo-spaziale impiegando simultanea neuroimaging PET/MR prima e dopo un periodo di apprendimento di 4 settimane. Abbiamo combinato la PET funzionale e la mappatura della connettività metabolica (MCM) per dedurre le interazioni direzionali tra le regioni del cervello. L'apprendimento ha alterato la regolazione dall'alto verso il basso della rete di salienza sulla corteccia occipitale, con aumenti di MCM a riposo e diminuzioni durante l'esecuzione del compito. Di conseguenza, una maggiore divergenza tra lo stato di riposo e gli effetti specifici del compito è stata associata a una migliore prestazione cognitiva, indicando che questi adattamenti sono complementari ed entrambi necessari per il successo dell'apprendimento delle abilità visuo-spaziali”.

Durante lo studio è emerso quanto il metabolismo del glucosio abbia una ruolo significativo in specifici momenti di esecuzione del compito.

In effetti sempre a detta dei ricercatori coinvolti, risulta quanto segue.

“Le simulazioni hanno inoltre mostrato che i cambiamenti allo stato di riposo dipendevano dal metabolismo del glucosio, mentre quelli durante l'esecuzione del compito erano guidati dalla connettività funzionale tra salienza ( si definisce  salienza il processo di integrazione nervosa per mezzo del quale sia stimoli di provenienza interna che esterna – in questo caso anche oggetti – si presentano alla nostra attenzione, diventano parte attiva nell’influenzare sia pensieri che comportamenti) e reti visive. Facendo riferimento al lavoro precedente, suggeriamo che l'apprendimento stabilisce un engram ( engram = denominazione di gruppo di neuroni, o di un intero circuito neurale, in grado di attivarsi dalla percezione di determinate informazioni) di abilità metabolicamente costoso a riposo, il cui recupero serve per l'esecuzione efficiente delle attività riducendo al minimo gli errori di previsione tra le rappresentazioni neuronali delle regioni cerebrali a diversi livelli gerarchici”.

Quindi, stimolando l’engram e producendo salienza si mantiene attivo e plastico il cervello.

Fonte Nature. Articolo originale visionabile da qui.

 

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