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Politica Nazionale
Cutro (KR) - Il Consiglio dei Ministri si è riunito ieri: maggioranza compatta
Approvato il Decreto flussi e contrasto all’immigrazione
Articolo di Francesco Rossa
Pubblicato in data 10/03/2023

Come ampiamente anticipato, Giorgia Meloni ha portato il Governo in trasferta a Cutro. Per chiudere e respingere le polemiche faziose e dare un segnale concreto che per l’esecutivo è una priorità, un dovere morale, quello di evitare altre tragedie sul mare.

Il presidente del Consiglio, che ha scelto di metterci la faccia, rende omaggio alle oltre 70 vittime del naufragio e presenta la stretta sui trafficanti.

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge sui migranti: verte sui flussi regolari di migranti e il contrasto all'immigrazione irregolare. La norma principale riguarda i reati legati alla tratta delle persone e prevede un aumento delle pene per il traffico dei migranti.

“Si introduce una nuova fattispecie di reato per chi provoca la morte o lesioni gravi per il traffico di persone che prevede una pena fino a 30 anni di reclusione", afferma la premier Giorgia Meloni dopo il Consiglio dei Ministri.

"Volevamo dare un segnale concreto. E' la prima volta che viene celebrato un Cdm nel luogo in cui si è svolta una tragedia come questa", ha detto la premier. "Faremo tutto quello che va fatto per sconfiggere questi criminali", ha sostenuto Giorgia Meloni riferendosi ai trafficanti di esseri umani che si fanno pagare fino a 9 mila euro. La premier ha anche ringraziato il ministero Piantedosi per il lavoro svolto.

Meloni chiede risposte all'Europa. "Non c'è stato incontro bilaterale dove io non abbia trattato questa materia. Il tema europeo diventa ancora più centrale. All'indomani della tragedia ho scritto una lettera ai vertici dell'Ue per chiedere azioni concrete immediate. Su questo serve il coinvolgimento dell'Europa a partire dalla coesione e dalle risorse. Abbiamo bisogno di risposte a 360 gradi. L'Italia non può affrontare da sola il problema. Da parte della von der Leyen c'è stata una risposta a questo, che segna di fatto un cambio di passo. Fondamentalmente noi chiediamo che dal prossimo Consiglio europeo arrivino passi concreti. Vogliamo stabilire il principio che non accettiamo la tratta delle persone del terzo millennio".

"Siamo determinati a sconfiggere la tratta di esseri umani responsabile di questa tragedia, la nostra è una politica di maggiore fermezza", prosegue Meloni. "Credo che un altro modo per combattere i trafficanti di esseri umani sia dare il messaggio per cui non conviene entrare illegalmente in Italia, pagare gli scafisti e rischiare di morire".

"Qualcuno ritiene - ha detto Meloni - che le autorità italiane non abbiano fatto qualcosa che potevano fare? In questo momento ci sono 20 imbarcazioni che qualcuno sta soccorrendo in acque italiane, voi parlate, giustamente, di un caso in cui non siamo riusciti, ma nessuno si occupa degli altri. Se qualcuno lo dice o lo lascia intendere, che le istituzioni si girano dall'altra parte, è molto grave non per me o per il governo ma per la nazione che rappresento e non accetto queste ricostruzioni". 

"Abbiamo previsto una misura sui Centri per migranti. Abbiamo visto, anche recentemente, alcuni casi saliti alla ribalta della cronaca. Quando si interviene per sanzionare alcuni gestori che non rispettano le norme abbiamo previsto forme di commissariamento da parte dei prefetti in modo che non si perdano posti in accoglienza".

Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "C'è un allargamento di giurisdizione penale dello Stato italiano: se la condotta è diretta a procurare l' ingresso illegale nel territorio dello Stato, il reato è punito secondo la legge italiana, anche quando la morte e le lesioni si verificano fuori dal territorio italiano", ha detto il ministro Nordio.

Il Governo, in parallelo porta avanti la partita con l'Europa sulla quale sembra poter contare su un alleato inedito, l'olandese Mark Rutte, che si dice pronto ad agire in "tandem" con la collega italiana, tanto da preparare anche un viaggio in Africa insieme.

La scelta del governo,  potrebbe spiazzare anche il Pd, che nel frattempo sottoscrive la proposta di legge di iniziativa popolare - a prima firma di Riccardo Magi - per chiedere di superare la legge Bossi-Fini allargando la possibilità di permessi di soggiorno.

Oltre all'introduzione di una nuova aggravante in caso di morte dei migranti, il governo intensifica gli accordi già in essere con diversi Paesi, in particolare del Nord Africa, introduce una semplificazione normativa e burocratica per chi chiede di entrare legalmente, l'implementazione dei corridoi umanitari e un ampliamento dei flussi.

Le parole del Papa contro gli scafisti hanno rappresentato un inaspettato assist al governo. Le parole della presidente della Commissione europea von der Leyen sono apparse decisamente in linea con quelle di Giorgia Meloni. E il Consiglio per gli Affari Interni fissato a Bruxelles dovrebbe segnare l’inizio di un lento cambio di strategia da parte dei partner europei.

Il resto è polemica politica. Polemiche che compattano la maggioranza e confermano agli occhi degli elettori la bontà della scelta fatta lo scorso 25 settembre.

Polemiche che spasso provengono dal pulpito sbagliato, ciò da coloro che da giorni speculano sul naufragio e sui morti di Cutro, ma in questi anni non si sono mai mossi contro la tratta degli schiavi che pagano un caro prezzo umano ed economico per toccare le nostre coste. Non ci sono solo le ONG a speculare sui viaggi della speranza, ma anche una miriade di associazioni pseudo assistenziali e caritative, presenti sul territorio ed emanazione periferica di organismi religiosi che sono pappa e ciccia con i soloni della sinistra.

Per tornare ai ricordi  che oggi appaiono grotteschi, riposizioniamo la memoria ad un episodio conclamato.

Mercoledì, alla Camera, i grillini hanno menato scandalo per la durezza della coppia Piantedosi-Salvini. Ma si tratta degli stessi parlamentari che votarono i decreti dell’allora ministro dell’Interno Salvini. Indimenticabile la prosopea esibita l’11 gennaio 2019 in tivù da Danilo Toninelli:Se non c’era il sottoscritto, la Lega non faceva niente, se io e Salvini non agivamo contemporaneamente: io sono responsabile della sicurezza della navigazione fino all’attracco dell’imbarcazione al porto, lui è responsabile dopo, per lo sbarco e l’ordine pubblico”. E ancora: “Nel 2018, solo grazie a sette mesi del governo del cambiamento, meno 90 per cento di sbarchi in Italia”.

No comment!

 

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