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Politica Nazionale
Quale sarà il destino del Terzo Polo?
Possibile convergenza tra l’ondivago Calenda e il Movimento politico nazionale ‘Pop-Popolari in rete?
Articolo di Francesco Rossa
Pubblicato in data 18/03/2023

La via del PD, almeno per il momento è definita. E’ L’ennesima riedizione del partito Comunista, non certo migliorata per quanto concerne l’ancoraggio al mondo dl lavoro, per non parlare degli “ultimi”.

La neo segretaria, Elly Schlein  è la vestale dei diritti dei pochi e vagheggia un radicalismo di massa, lontano dalla quotidianità dei bisogni e le esigenze della società.

Riuscirà però a raccattare le frattaglie dell’estrema sinistra che cerca di far dimenticare l’identificazione divenuta scomodissima con il clan famigliare di Aboubakar Soumahoro, festante sulla pelle dei poveracci che sbarcano alla deriva sulle nostre coste  e  ad inglobare anche i residui dei grillini dopo la débacle di Giuseppe Conte.

Il Centro destra, al momento vincente dovrà giocarsi bene la sfida del governo, in un momento difficile, ma con scadenze elettorali non ravvicinate.

Sullo scenario partitico si riaffaccia anche la rinata Democrazia Cristiana che pare gelosa di presentarsi agli elettori con le sue prerogative.

In campo c’è poi il Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi.

Alle elezioni politiche il risultato del duetto non è stato certamente eclatante, perchè non ha sfondato. Ma per essere la prima esperienza nelle urne, con due leader come Calenda e Renzi molto diversi e con storie non sovrapponibili, i voti raccolti sono stati oltre alla sufficienza.

Invece alle regionali il flop è stato generalizzato. Sia in Lombardia, da soli, con candidata la ex vicepresidente della Regione ed ex sindaco di Milano Letizia Moratti, sia nel Lazio in coalizione con il PD.

Il 14 e il 15 maggio ci saranno le amministrative parziali, ma la partita grossa si giocherà nel 2024 con le Europee. Ed allora il tempo è breve per fare delle scelte. Tutti gli esperti di flussi elettorali sostengono che non è certo vincente presentare un simbolo, appaiando due forze politiche.

L’altra accusa che viene fatta al Terzo Polo è quella della ostentata e presunta superiorità intellettuale  di Calenda che scade nell’arroganza, oltre a non essere radicato sul territorio nazionale, mentre il furbastro Renzi, al momento sta in disparte.

Il “Centro” è un spazio importante, soprattutto in questo contesto politico polarizzato, lo sostiene anche Letizia Moratti che indubbiamente è la più autorevole esponente del Terzo Polo.

Infatti il Centro è destinato sino da ora ad ampliarsi.

Da poche settimana si è consolidato il movimento politico nazionale  Pop-Popolari in rete. Composto in gran parte da esponenti della Margherita,  già confluiti nel DP, poi PD , che con il cambio di segreteria si sentono totalmente estranei al nuovo percorso.

Quale sarà la loro mission e collocazione?

Lo stanno esponendo in questi giorni in un tour attraverso le regioni, l’On Giorgio Merlo e altri dirigenti nazionali.

La necessità di ridare un protagonismo politico, culturale e sociale all’area popolare e alla tradizione dei cattolici popolari dopo alcuni anni di emarginazione politica e di inconsistenza progettuale - sostiene Giorgio Merlo e precisa - “ l’iniziativa di favorire una ricomposizione organizzativa nazionale di un mondo culturale che, disperso ed anonimo, è finito per diventare un fatto politico puramente ornamentale nei vari partiti di riferimento”.

“La presenza politica dei cattolici popolari, soprattutto nell’attuale fase politica - ribadisce Merlo - è diventata non solo necessaria, ma addirittura indispensabile nel nuovo contesto politico che si è aperto”.

Ed è proprio su questo versante che Giorgio Merlo insiste:

Una rinnovata presenza dei cattolici popolari a livello regionale e nazionale è strettamente legata alla presenza di un partito di centro che sappia declinare una vera ed autentica politica di centro. E questo, a maggior ragione, dopo la vittoria della destra democratica e di governo alle recenti elezioni politiche da un lato e il ritorno di una sinistra radicale, libertaria e massimalista interpretata con coerenza dalla nuova segretaria del Pd Elly Schlein dall’altro.

Come si muoveranno i Popolari?

Per noi Popolari - ribadisce Merlo - è adesso decisivo è costruire un progetto politico centrista, innovativo, dinamico e riformista con partiti, movimenti e culture politiche che si riconoscono in questo percorso. E, su questa falsariga, saremo presenti alle prossime elezioni regionali piemontesi”.

In questo progetto ci sono però dei distinguo e non da poco conto:

L’unico paletto che mettiamo, frutto di una considerazione squisitamente politica e non ideologica - conclude Merlo - è che non saremo alleati con le forze populiste, anti politiche, demagogiche e qualunquiste. Nel frattempo, completeremo la presenza politica ed organizzativa nelle varie province piemontesi perchè il nostro movimento politico, che non è ancora un partito, si fonda anche e soprattutto sul radicamento territoriale”.

Nell’enunciato dell’esponente di primo piano dei Popolari, non c’è l’improvvisazione  o il personalismo, bensì il riferimento radicato a valori, tradizioni  e soprattutto culture politiche. Ragioni ampiamente  condivisibili.

Ma per far parte di un progetto politico serio e non momentaneo che potrebbe concorrere al governo del Paese, cosa c’azzecca la presenza dell’On. Calenda che non si mai espresso su tematiche etiche e bioetiche di stringente attualità e nelle critiche al governo, in carica talvolta cavalca posizioni estreme o sottovaluta tematiche fondamentali?

L’elettore  ed anche i suoi presunti o probabili alleati, su quali continuità ideali potranno fare riferimento?

Sulle idee personali di Calenda o su un percorso con riferimenti consolidati che non sia il frutto di improvvisazioni, ma derivante da un progetto politico avveduto e ricco si sfaccettature verificate e condivisibili?

 

 

 

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