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Utero in Affitto. Ratzinger, Coghe e Meloni smentiscono la radicale Emma Bonino
Bonino insiste nel dire che l'Utero in Affitto deve essere una libera scelta. Il mondo cattolico si oppone. Giorgia Meloni, in sintesi, cassa le proposte della Sinistra.
Articolo di Andrea Elia Rovera
Pubblicato in data 30/07/2023

Il 26 luglio scorso Emma Bonino (nella foto a sinistra), storica militante radicale e fondatrice del movimento politico “+ Europa”, sul suo personale profilo Twitter scriveva: “Essere femminista per me ha sempre significato una cosa: rendere le donne, tutte le donne, libere di scegliere perché consapevoli delle loro scelte, senza alcuna imposizione o limite imposto da parte degli uomini e neppure da altre donne. Per questo, quando leggo di alcune femministe che si schierano contro la Gestazione per Altri e pretendono che il loro parere si faccia verbo per tutte le altre persone sorrido amaro. La loro opinione, legittima, è la loro. La mia è la mia, quella di ciascuna donna è solo e soltanto quella di quella donna”.

Pensiero personale, opinione – come dice la stessa Bonino – “legittima” che, però, merita una riflessione.

Perché mai una donna non dovrebbe esprimere la sua contrarietà alla barbara pratica dell’Utero in Affitto? Già, lo chiamiamo così perché – al di là degli orpelli linguistici – la Gestazione per Altri consiste nel mercimonio di una vita umana dietro ad alti e lauti compensi. Emma Bonino questo lo sa bene ma, per motivi meramente elettorali, fa finta di non saperlo.

Jacopo Coghe (nella foto a destra), portavoce dell’Associazione “Pro Vita & Famiglia”, dopo aver letto il tweet della fondatrice di “+ Europa” le ha scritto una lettera aperta: “Cara Emma Bonino, se fossi veramente dalla parte di tutte le donne allora dovresti lottare anche contro l’aborto che stermina ogni anno milioni di donne nel grembo materno. Che potere e quali diritti potremo mai dare alle donne se, prima, non le facciamo nascere?”.

Poche parole, brevissime righe, pregne di significato e di profonda riflessione su un tema che è tutt’altro che facile da risolvere.

Ci si dice femministe, si parla dei diritti delle donne, si dice che servono più donne nei consigli d’amministrazione, nei comuni e in politica ma poi che si fa? Si dà il via libera all’aborto che – a differenza di ciò che pensano le abortiste – uccide più donne che uomini nel grembo materno.

Emma Bonino è da sempre una donna incoerente. Non si può dimenticare che persino Marco Pannella, suo compagno di mille battaglie radicali, dissentiva spesso dalle sue posizioni e – non a caso – è capitato che non le desse sostegno elettorale perché non d’accordo con le sue idee davvero troppo aggressive.

Nel 1988, 10 anni dopo l’approvazione della Legge 194 che in Italia ha legalizzato l’aborto, il Cardinale Joseph Ratzinger (nella foto a sinistra), Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, scriveva un documento dal titolo “Donum vitae” nel quale si diceva: “La vita umana è sacra perché, fin dal suo inizio, comporta l’azione creatrice di Dio e rimane per sempre in una relazione speciale con il Creatore, suo unico fine. Solo Dio è il Signore della vita dal suo inizio alla sua fine: nessuno, in nessuna circostanza, può rivendicare a sé il diritto di distruggere direttamente un essere umano innocente”.

Parole forti e chiare che esprimono tutto il dissenso del mondo cattolico verso quella che è una palese violazione al quinto comandamento che sancisce il fatto che non si può uccidere nessuno.

In queste semplici righe, però, il Cardinal Ratzinger mette in chiaro che “Solo Dio è il Signore della vita dal suo inizio alla sua fine”. Nel 1988 non si parlava ancora di Utero in Affitto, la società non era ancora arrivata ad un tale livello di svalutazione della vita umana, ma la Santa Sede sentiva forte la necessità di difendere e tutelare la vita nascente sin dal suo concepimento.

Essere genitori non è un diritto. Ci sono casi in cui un essere umano non è in grado di generare la vita per problemi di sterilità, infertilità o genetica. Ci sono casi – come quelli delle coppie omosessuali – in cui i due membri della coppia non sono in grado di generare la vita perché la biologia non glielo consente. Ci sono casi in cui la vita predispone che uno non sia genitore.

In ciascuno di questi casi diventa necessario rassegnarsi al fatto che non si potrà essere genitori.

L’Utero in Affitto è un escamotage immorale per rendere diritto ciò che diritto non è. Per questo motivo il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni (nella foto a destra), “Fratelli d’Italia”, con un ampio consenso elettorale nel Paese ha deciso di rendere reato universale la Gestazione per Altri.

A stabilire il “reato universale” è stata l’Aula di Montecitorio, sede della Camera dei Deputati, approvando la Proposta di Legge Varchi e cassando la Proposta di Legge presentata da Riccardo Magi.

Torneremo senz’altro e sicuramente a trattare questo tema perché siamo certi che dai banchi dell’emiciclo sinistro del Parlamento non accetteranno questa volontà del Paese reale.

In fondo, è chiaro a tutti, “Partito Democratico” e “+ Europa” hanno un debito di riconoscenza verso le Lobby LGBT da cui attingono diverse migliaia di voti. Il Ddl Zan non lo hanno portato a casa, il matrimonio egualitario neppure e, ora, stanno prendendo una sonora tranvata anche sull’Utero in Affitto.

Che motivo avranno le Lobby LGBT, in futuro, di continuare a votare partiti che non riescono a far passare le loro leggi?

 

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