Adelgonda di Baviera, ultima duchessa di Modena, Reggio, Massa e Carrara ricordata a Modena

Cronaca della giornata di studi dedicata alla principessa bavarese, moglie del duca Francesco V di Modena

Per descrivere la giornata di studi dedicata ad Adelgonda di Baviera, ultima duchessa di Modena, mi avvalgo di quanto mi ha scritto la Signora Elena Bianchini Braglia, moderatrice dell’incontro, che ringrazio per la fattiva collaborazione (M.J.)

 

Sabato 29 novembre, alle ore 10, presso la sala dell'Oratorio del palazzo dei Musei di Modena si è tenuta la giornata di studi Adelgonda di Baviera, ultima duchessa di Modena, Reggio, Massa e Carrara. Nel centenario della morte (1914-2014) Modena incontra la Baviera, tra storia e promozione del territorio promossa da Terra e Identità e dall'Assessorato al Turismo e alle Attività Produttive del Comune di Modena.

Adelgonda di Baviera nasce a Wurzburg il 19 marzo 1823, figlia di re Ludwig I e cugina di Sissi, l'Imperatrice Elisabetta. Giunge a Modena nel 1842, sposa dell'ultimo sovrano Estense, Francesco V. Nel 1859 l'annessione delle terre estensi al Regno di Sardegna (poi Regno d'Italia) costringe i duchi all'esilio. Adelgonda si trasferisce quindi a Vienna. Trascorre anche lunghi periodi, soprattutto dopo la morte del marito, nella sua Baviera. Morirà nel 1914 senza più tornare a Modena, ma mantenendo costanti legami con la città dove - come scrive nelle sue numerose lettere - ha trascorso il periodo più felice della sua vita.

Adelgonda di Baviera è sicuramente meno conosciuta di Sissi, moglie dell'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe e resa celebre da libri e film. Tuttavia tra le due cugine la più importante, da un punto di vista dinastico, era sicuramente Adelgonda, in quanto figlia del re di Baviera, mentre Sissi apparteneva a un ramo collaterale e secondario della famiglia Wittelsbach. Adelgonda era inoltre zia del leggendario re Ludwig II, reso immortale dai suoi famosi castelli (che ad oggi sono annoverati tra i luoghi turistici più visitati al mondo) e morto in misteriose tragiche circostanze.

Modena e la Baviera. Il personaggio di Adelgonda - principessa bavarese che regna su Modena chiudendone la storia di capitale - è emblematico di un legame profondo e duraturo fra due terre, quelle dell'ex ducato estense e la Baviera, cominciato già diversi secoli prima, agli inizi della vicenda estense, con un'altra donna celebre: Matilde di Canossa, sposata al bavarese Guelfo il pingue. E numerosi sono a tutt'oggi i tedeschi che si sentono legati a questo personaggio e alle sue vicende, e che dunque visitano il castello di Canossa e le terre matildiche, nel reggiano.

Durante il Convegno del 29 novembre, proprio per questo organizzato in collaborazione con l'Assessorato al turismo e alle attività economiche, si è parlato quindi anche della possibilità di utilizzare storia e cultura come veicoli per la promozione del territorio.

In apertura del Convegno, Angela Baranzoni ha letto un messaggio di saluti e auguri del principe Franz Wittelsbach.

Prima delle relazioni sulla figura di Adelgonda, l'Assessore al Turismo e alle Attività Economiche Tommaso Rotella e il Console tedesco Peter von Wesendonk si sono confrontati sull'importanza che storia e cultura hanno sia nella promozione delle città e dei territori, sia nel cercare di far emergere quei legami profondi che possono contribuire al raggiungimento di una effettiva unità europea. L'assessore al turismo Tommaso Rotella ha sottolineato appunto la necessità per Modena di riscoprire a valorizzare il proprio passato. Il console tedesco Peter Von Wesendonk ha confermato che, soprattutto in periodi di crisi come questo, è importante saper utilizzare tutte le risorse e che in epoca di globalizzazione è necessario tutelare e valorizzare le identità.  

La figura di Adelgonda è stata affrontata dalla moderatrice Elena Bianchini Braglia che ne ha ripercorso le tappe fondamentali della vita passando di volta in volta la parola ai relatori. Dopo aver presentato il personaggio e illustrato brevemente le sue origini e l'infanzia bavarese la moderatrice ha passato la parola al primo relatore Antonio Quarta. Antonio Quarta vive a Ferrara, appassionato della Baviera ha viaggiato molto e ha raccolto ricordi e testimonianze nel libro La Baviera di Ludwig. Al Convegno ha quindi messo in luce i legami di stretta parentela fra Adelgonda e Ludwig II, suo nipote, e ha illustrato i luoghi bavaresi dell'ultima duchessa di Modena. Si è poi parlato del matrimonio che ha condotto la figlia di re Ludwig I appunto a Modena, ed è intervenuto Lorenzo Lorenzini del Museo Civico mostrando al pubblico, con l'ausilio di immagini videoproiettate, i carri allegorici allestiti nel corso dei festeggiamenti modenesi per le nozze ducali.

È stato quindi affrontato il periodo estense di Adelgonda. Alberto Attolini della Deputazione di Storia Patria di Reggio Emilia ha passato in rassegna tutti i luoghi significativi per Adelgonda nelle terre del Ducato, spiegandone anche la valenza turistica e la fruibilità (possibilità di visita, orari e periodi di apertura…). Come si vede è stato scelto un relatore per ogni città dell'ex ducato estense (era tra i relatori anche il prof. Paolo Pelù della Deputazione di Storia Patria di Massa, ma è stato impossibilitato a partecipare da un imprevisto).

Il Convegno è stato chiuso da Elena Bianchini Braglia che ha parlato dell'esilio di Adelgonda a Vienna, e dei legami che ha sempre mantenuto con la sua città. Sottolineando, anche attraverso la lettura di brevi ricordi e lettere, l'indubbia positività del personaggio, è stata ribadita l'assurdità dell'oblio che ha avvolto per decenni la storia ducale estense, e l'assoluta necessità di riscoprirla, per un rilancio di Modena.

Le atmosfere e i personaggi, il fascino di un passato da capitale, possono peraltro influire - come già accade in molte capitali e città europee - sia sul turismo, sia sull'appetibilità di prodotti tipici ed enogastronomici.

In quest'ottica si è pensato di coinvolgere l'Acetaia Giuseppe Giusti, già attenta alla valorizzazione del proprio patrimonio storico, per proporre, in questo anno dedicato ad Adelgonda nel centenario della morte, una tiratura limitata di aceto balsamico. Si tratta di un primo passo, quasi di un esperimento, per vedere come applicando ai nostri prodotti e alle nostre eccellenze l'etichetta della cultura - anch'essa indubbia eccellenza delle nostre terre - se possa da una parte incrementare la diffusione del prodotto stesso e, dall'altra, favorire la conoscenza del nostro patrimonio storico e culturale. 

L'aceto balsamico Giusti, di altissima fascia, anche nelle sue linee più commerciali conserva una qualità di primissimo ordine. L'etichetta Adelgonda, in tiratura limitata, conferisce alla confezione un fascino particolare, rendendola adatta sia come idea regalo, sia come prodotto da collezione, per l'Italia e per l'estero. La bottiglietta (250 ml) di aceto balsamico di Adelgonda sarà dunque proposta in vendita al prezzo eccezionale di 15 euro, in un pacchetto abbinato al libro a 25 euro.

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Articolo pubblicato il 06/12/2014