I miserabili

A cura di Federico Venchi

 Uno dei più famosi romanzi della letteratura mondiale e massima opera dello scrittore francese Victor Hugo ("Notre Dame de Paris" l'altro suo romanzo più noto), "I miserabili" è un'opera monumentale e complessa ricca di significati.

Pubblicato per la prima volta nel 1862 costituisce la summa del pensiero di Hugo e una sorta di testamento spirituale, benché non sia la sua ultima opera in termini cronologici.

STRUTTURA:

E' un libro decisamente voluminoso che conta più di 1200 pagine suddiviso in cinque grandi parti così titolate:

- Fantine
- Cosette
- Mario
- L'idillio di via Plumet e l'epopea di via Saint Denis
- Jean Valjean

Ogni parte presenta al suo interno diversi libri ed ogni libro è suddiviso in capitoli, abbastanza corti.

TRAMA:

La storia è abbastanza nota grazie alle numerose trasposizioni cinematografiche, che tuttavia per esigenze temporali eseguono numerosi tagli alla trama.

Jean Valjean è condannato a 20 anni di carcere per aver rubato un tozzo di pane e grazie ad un'amnistia esce dalla prigione. Giunge a Digne e viene ospitato dal vescovo della città, a cui ruba due candelabri d'argento; il perdono del vescovo e la sua esortazione a cambiare vita avranno una profonda influenza su Valjean. Riesce a rifarsi una vita a Montreuil e grazie ad una innovativa idea commerciale diventa benestante vivendo una vita morigerata e di carità verso i poveri. Qui incontriamo Fantine, giovane donna che ha affidato la figlia Cosette ai perfidi coniugi Thenardier, e finisce per prostituirsi per mantenere la figlia. E del poliziotto Javert, severo ed inflessibile nel suo lavoro di tutore della legge. Le vicende portano Jean Valjean a prendersi carico della piccola Cosette dopo la morte di Fantine e a fuggire a Parigi, inseguito implacabilmente da Javert. Qui si rifugia in un convento di suore di clausura riuscendo a salvarsi. Ormai Valjean e Cosette si comportano come un padre ed una figlia, ma l'uomo continua a temere che il suo passato da galeotto venga scoperto dalla polizia. Nel frattempo il giovane studente di orientamento repubblicano Mario si innamora di Cosette e le vicende storiche coinvolgono i personaggi: le barricate del giugno 1832 contro la monarchia sconvolgono Parigi e per Valjean, Mario e Javert accadono avvenimenti decisivi e fondamentali per il prosieguo del romanzo.
Mario e Cosette si sposano e Jean Valjean lentamente si allontana dalla loro vita, dopo aver rivelato a Mario di essere un ex galeotto. Il finale è poetico e commovente come solo i grandi libri sanno esserlo.

 

CONSIDERAZIONI PERSONALI:

E' un' opera monumentale, grandiosa, epica in cui Hugo condensa il suo pensiero filosofico e sociale con una particolare attenzione verso le persone più povere, i cosiddetti "miserabili" appunto. La scrittura è di alto livello e non sempre di facile comprensione, con lunghe descrizioni e numerose digressioni storiche, filosofiche ed etiche:
memorabile il racconto della battaglia di Waterloo e delle barricate del giugno 1832.
Hugo ci regala poi straordinarie pagine di riflessione sulla vita e sulle ingiustizie sociali, purtroppo sempre presenti nella storia dell'umanità, e riesce a far coesistere meravigliosamente la fiducia nel progresso scientifico da una parte e dall'altra una grande fede in Dio e nella sua provvidenza infinita.

Da un punto di vista narrativo tutto ruota intorno alla figura di Jean Valjean. Un uomo che diventa ladro per sfamare la famiglia e che le prigione trasforma in un individuo violento e privo di scrupoli; il perdono inaspettato del vescovo di Digne lo sconvolge e lo spinge a cambiare vita. Nel corso del romanzo Valjean compie un vero e proprio percorso di redenzione diventando un esempio di onestà e santità. Il messaggio forte sottinteso è che tutti possono cambiare e di non lasciarsi ingannare dalle apparenze, oltre alla grande forza del perdono: infatti senza il perdono del vescovo Valjean non avrebbe potuto cambiare stile di vita.

Suo grande antagonista è il poliziotto Javert, integerrimo difensore della legalità senza alcuno scrupolo di coscienza. La sua ossessiva caccia al galeotto Valjean diventa la sua unica ragione di vita ma alle barricate succede un evento imprevisto che lo sconvolge costringendolo a rivedere completamente le sue convinzioni.

Mario e Cosette rappresentano l'amore supremo e puro nel senso più nobile del termine, un amore forse oggi impossibile da comprendere che avvolge completamente il corpo e l'anima.

Thenardier incarna la cattiveria e la violenza umana, con il solo scopo di arricchirsi a spese degli altri e senza alcun ravvedimento di coscienza. Qui Hugo è abilissimo nel descrivere il mondo criminale della Parigi di allora usando anche un linguaggio gergale assolutamente credibile. Nella sua famiglia gli unici che si salvano sono la figlia Eponina, innamorata di Mario, e il figlio Gavroche, personaggio che è impossibile non ammirare e compatire.

Fantine, la madre di Cosette, è la figura che suscita più compassione di tutte: il suo è infatti un vero e proprio martirio tra l'indifferenza generale, con il solo Valjean che si prodiga per salvare lei e la figlia.

La storia narrata è molto bella e l'abilità di Hugo è indubbia, tuttavia in certi punti le descrizioni e le riflessioni si dilungano in modo eccessivo togliendo un po' di slancio alla trama e rischiando di far dimenticare a che punto della storia si è giunti. In certi frangenti inoltre si nota un eccessivo pietismo e lo scrittore si sofferma troppo sul sottolineare le pessime condizioni di vita di tanti abitanti della Parigi di quel tempo, risultando un po' pesante e ripetitivo.

Detto questo è un romanzo che consiglio assolutamente perché oltre a descrizioni storiche perfette vi sono pagine e frasi veramente indimenticabili e attualissime, nonostante siano state scritte 150 anni fa. La storia di Jean Valjean è bellissima e commovente e tutti i personaggi sono descritti e caratterizzati in modo perfetto.

E' un libro da leggere con attenzione e concentrazione e a cui bisogna dedicare il giusto tempo, altrimenti non si comprende la sua grandezza e si rischia di etichettare come "mattone" uno dei più bei romanzi della letteratura mondiale.

 

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Articolo pubblicato il 27/01/2015