Il resoconto del motoraduno di Superga

L’evento del Ducati Club Torino visto e raccontato per voi

Molto ben riuscita l’iniziativa del Ducati Club Torino che, come riportato sul nostro giornale, ha convocato tutti i ducatisti torinesi al raduno con tanto di motobenedizione. Già dalle 8 del mattino in corso Cairoli si affollavano decine di moto tirate a lucido per l’occasione, con le grandi protagoniste Monster e Panigale a cui si affiancavano Multistrada e Hypermotard solo per citare le Ducati, perché poi erano presenti diverse Honda, Kawasaki, BMW, Triumph e qualche Harley-Davidson, in mezzo alle quali si aggirava l’Honda PCX con il quale il sottoscritto ha seguito tutta la manifestazione per raccontarla ai nostri lettori.

Mentre i motociclisti arrivano bardati con giubbotti firmati Ducati Corse, pantaloni tecnici in stile Dovizioso – Iannone, stivali che fanno invidia ai bikers professionisti e caschi personalizzati, ci spostiamo sull’altro lato della piazza, dove il Club 500 Torino ha radunato tutti i proprietari delle piccole Fiat d’epoca oltre agli onnipresenti possessori della Lancia Delta da rally per aggregarsi ai ducatisti e viaggiare con loro alla volta della basilica di Superga.

Torniamo all’area moto dove ci facciamo spazio tra amici su due ruote che si aggiornano sugli ultimi viaggi fatti a bordo delle loro creature o che si consultano su quale pezzo sia meglio sostituire e arriviamo allo stand della Ducati dove possiamo apprezzare la nuova Ducati Hypermotard che è davvero bella e aggressiva. Il corteo dovrebbe partire alle 10.30, ma grazie alle tempistiche molto rilassate dei motociclisti, i motori non si accendono prima delle 11.20, momento in cui gli organizzatori urlano al megafono di saltare in sella e far ruggire i potenti Testastretta.

Controllati e guidati da una squadra di vigili urbani e dalle loro Suzuki, le moto lasciano corso Cairoli per passare il ponte Vittorio Emanuele ed immettersi su corso Casale in un meraviglioso serpentone di moto di tutti i modelli e i colori che viaggiano in sicurezza preceduti dalle auto d’epoca e tenuti compatti dal servizio d’ordine del Ducati Club Torino. Attraversando le strade della pre-collina i piloti salutano i passanti che dai marciapiedi riprendono col cellulare l’insolito spettacolo offerto dai bikers e raccolgono ricambiando il tipico gesto di saluto che i motociclisti si scambiano incrociandosi per strada e che domenica porgevano quei motociclisti, e anche qualche scooterista, che magari tornavano a casa dopo la messa domenicale.

Una volta giunti alla strada comunale di Superga il gruppo, che finora aveva viaggiato compatto con i veicoli affiancati ad altre due o tre moto, si sistema diligentemente in fila indiana per poter affrontare la stretta strada in salita che permette di arrivare alla basilica, e facendo ciò si crea un suggestivo lunghissimo serpente di mezzi che sfrecciano sui curvoni e incrociano gli automobilisti che salutano dai finestrini mentre tornano giù. Quando le moto arrivano in cima le auto storiche sono già sistemate sul sagrato e i loro proprietari accolgono con dei calorosi applausi i motociclisti che fanno il loro ingresso nella piazza antistante la basilica per poi andarsi a sistemare a loro volta davanti alla scalinata principale della chiesa.

I piloti possono ora scendere dalla sella e godersi il panorama offerto dalla visione intera della città di Torino facendo merenda con ciò che viene offerto ad un apposito stand mentre si aspetta l’arrivo del parroco per la benedizione. Durante l’attesa si scattano delle fotografie e ci si organizza per il viaggio a Lombardore che seguirà il raduno e in cui sarà possibile provare il circuito da corsa.

Intorno alle 12.15, terminata la messa, il parroco della basilica esce dal portone, si avvicina ai veicoli e con l’ausilio del megafono impartisce la benedizione “non solo alle auto e alle moto, ma soprattutto alle persone, perché sono le persone che guidano. Il Signore vi accompagni sulle vostre strade e vi guidi in sicurezza”. Terminata la benedizione chi scrive inforca il proprio scooter e torna giù, lasciando i ducatisti che si preparano per partire in direzione di Lombardore in conclusione di una bellissima manifestazione che ha visto la partecipazione di un centinaio di moto e di un’ottantina di auto d’epoca.

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Articolo pubblicato il 30/04/2015