Una colonna dei portici cittadini che riserva piacevoli sorprese: intervista a Antonio Ferrara, brocanteur di razza

FERR1Antonio Ferrara 70 anni ben portati , il volto incorniciato da una folta barba, occhietti vispi appena nascosti da un paio d’occhiali, è il titolare di uno fra i più piccoli negozi i Torino. Pochi metri ricavati in una colonna dei portici di via Palazzo di Città , gli consentono di esporre curiosi oggetti antichi e non, vera e propria gioia per i collezionisti. Così noto negli ambienti di appassionati di oggettistica, da essere citato in un libro di Culicchia,  ride divertito quando gli chiedo  quali sono i motivi che l’hanno spinto a esporre un cartello su una delle vetrine in cui denuncia la possibile fine della sua attività a causa di un esposto anonimo per offese al pudore.

 

Il materiale esposto, ma non tutto,  infatti   mostra espliciti richiami sessuali, ma esposti in forma giocosa, divertente, riflettendo un lato della nostra quotidianità troppo spesso frustrato da una educazione volutamente repressiva nei confronti di parti anatomiche del nostro organismo,  che qualcuno vuole sia peccaminoso mostrare. Dopo l’esposto per offese al pudore e la conseguente visita dei vigili per l’ispezione, si è affrettato a coprire parti di disegni espliciti, come nel caso del disegno dei due giovani amanti  impegnati in un atto amoroso , cui ha posto una foglia di fico per  nascondere  le  part che un tempo venivano definite le “vergogne”.

 

VETR 2" A me piacevano gli oggetti insoliti e, che avessero una loro ironia" dice Ferrara. "Quando ne trovavo qualcuno mi chiedevo chi l'avesse buttato via. Chissà a chi è appartenuto, mi chiedevo. Un giorno, ero giovane e abitavo ancora con mia madre, ho conosciuto un pittore, tale Cassina Pietro,  circa 35 anni fa. Posso dire che è stato lui ad aprirmi gli occhi a questo mondo di oggettistica, facendomi cambiare idea su tanti pregiudizi. Era noto nel quartiere per la sua grande allegria e voglia di vivere. Per descrivere il personaggio, racconto questo aneddoto.  Me lo fece conoscere mio cognato, eravamo in cortile, il pittore si è affacciato alla finestra e me lo ha indicato.  Io lo guardo, lo saluto e lui per tutta risposta mi fa una solenne pernacchia". "Allora io, ridendo, gli dico sì, sì, va bene. Se vuole, quando desidera, la vengo a trovare. Dopo 3-4 giorni eravamo già due grandi amici. Quando era ora di pranzo,  il primo piatto era per Cassina, gliela portavo io, con amore. Mi ha fatto molti regali; una volta mi ha portato un crocifisso tutto d'avorio, con il Cristo anch'esso d'avorio che, comunque non si poteva vendere. Guardavo il crocifisso, ma pensavo alle zanne dell'elefante.  Questo mi fece maturare una consapevolezza nei confronti degli animali e da allora ne sono uno strenuo difensore.

 

La vendita dell'avorio oggi è proibita per legge ed io sostengo questa iniziativa. Per rispettoVETR3 agli animali sono riuscito a far  togliere  una pantera vera da via Roma, un animale  che utilizzavano per le foto e come pubblicità in un negozio e a far  sequestrare una zampa di elefante che veniva utilizzata come portacenere."Ferrara parla volentieri, tende a divagare, infila battute una dietro l'altra, racconta altri episodi divertenti, ma quello che mi interessa è sapere come è arrivato ad aprire uno studiolo in quella  colonna. "Fino a 35 anni  ero in Aeronautica Militare, dove sono rimasto  dal  59 al 71,  anno in cui mi sono congedato,  perché c'era una buona opportunità di lavorare alla ILTE , a Moncalieri,  poi un giorno passando di qua ho visto un cartello : "Affittasi". Ho capito che quello   era il "mio" posto,  l'ho strappato e me lo sono messo sotto la giacca. Ho contattato l'indirizzo riportato e, quando ho sentito  il prezzo, sono andato a firmare immediatamente che accettavo". "Ancora oggi sono convinto della bontà dell'affare: qui pago un affitto solo per 2 metri quadri, ma in realtà  posso disporre di ben altra metratura lineare, considerando lo sviluppo verticale della colonna. Ho cominciato fin da subito a disporre nelle vetrine gli oggetti ben felice di averli così vicini.

 

Tutti trasmettono , sia a me che a chi è in grado di cogliere determinate sensazioni , il loroVETR4  passato, sensazioni che  recepisco da sempre.  Mi immagino l'ambiente in cui sono rimasti a lungo , le chiese in cui sono stati esposti, avverto  l'odore dell'incenso da cui eano permeati oppure, in alcuni si può  cogliere un aroma di tabacco ed allora mi immagino il lettore che sfogliava uno dei libri antichi qui esposti, e lo vedo mentre assapora un buon sigaro. Ancora oggi frequento spesso e volentieri i mercatini;  qui talvolta si possono verificare  episodi simpatici. Ad esempio, sia pure sempre più di rado, trovo qualcosa  che mi piace. Studio l'oggetto, ne immagino il prezzo, pensando che possa valere, ad esempio 50 euro. Poi, al termine della mia analisi, chiedo quanto costa e magari scopro che mi vengono chiesti  solo 5 euro, e questa per me è una bella sorpresa,  capace di rallegrarmi. Così lo compro, lo espongo e se ne sono attratto come spesso mi capita, lo tengo per me, non lo vendo perché so che certi ricordi del passato sono ormai introvabili".Un consiglio che posso dare ai patiti di questo genere di oggettistica è quello di andare ai mercatini vestiti  da pezzenti.  Più ti vesti da pezzente, più  puoi avere successo e fare buoni acquisti.Inoltre  si devono chiedere almeno tre prezzi.

 

" Il mio trucco consiste nel chiedere quanto viene,  questo, anche questo e quest'altro?  Mi serve per confondere le idee al venditore, che cercherà di piazzare almeno uno dei suo articoli esposti.  Poi, quando mi comunica il prezzo dico: "Scusi un attimo, telefono a mia moglie,è a lei che interessa" : La mia ipotetica moglie, trova sempre tutto caro, così creò nel commerciante l'ansia da attesa e tante volte, pur di non veder sfumare l'affare mi viene  abbassato  ulteriormente il prezzo.

 

manif"E' il caso di questo che considero un pezzo raro,  perlomeno simpatico,  che mi ha attratto notevolmente. Si tratta di un  libro per cui ho  speso cinque euro e che non intendo vendere." Mi mostra un libretto antico, forse di fine 700, come se ne vedono tanti specialmente a sfondo religioso. E' macchiato, vi sono alcune chiazze di umidità. " Potrebbe essere pipì di topo" ride Ferrara,  ma il titolo è molto attraente Si tratta  un raro manuale di istruzioni per sacerdoti su cosa argomentare nel corso della confessione di fronte a determinate peccati. Tematiche oggi superate, ma quel piccolo libretto è in grado di riflettere un'intera epoca, fornendo al lettore il riflesso efficace della mentalità di un periodo ormai lontano nel tempo".

 

"Quando avevo appena  aperto il  negozio,  avevo accumulato molto  materiale e riuscivo anche a venderne una buona quantità. Poi però mi succedeva spesso che, una volta  venduto  un pezzo,  non lo trovavo più subito. Cercando  riuscivo a ritrovarlo, ma ad un  prezzo ben più caro di quello a cui  l'avevo venduto.  Per questo sono stato costretto ad aumentare un po' i prezzi anche io. La battuta non è mia, ma ad  una signora,  quando ha voluto sapere il prezzo e io gliel'ho detto, ha  esclamato " Ma lei è caro! " E io: " Sissignora,  mi dicono che sono molto affettuoso! ".

 

"La mia condizione mi permette di talvolta di prendere in giro affettuosamente,  appunto, qualcuno che cerca di convincermi ad abbassare il prezzo; sono vere e proprie schermaglie verbali da cui non mi lascio intimorire. Ho davvero una lunga esperienza, pur non  avendo una clientela fissa, di cui non sento comunque la mancanza.  Questo è un luogo di grande passaggio, da me sono passati parecchi personaggi famosi,  politici importanti persone di molto buon gusto,  che vengono a cercare oggetti particolari".

 

In effetti questi non mancano, ma più che offendere il pudore,  fanno sorridere per la loro sbarazzina impudenza che forse sarebbe piaciuta a Fruttero e Lucentini come è possibile cogliere dalla lettura della "Donna della Domenica" .  A chi possono dare fastidio, alcuni falli in legno o in pietra esposti in vetrina - mi chiede Ferrara,  oppure chi può essere indisposto da  quadretti  a cui, come detto ha dovuto coprire le parti intime , disegni in cui sono rappresentate  scene che più che un'offesa al pudore,  ricordano alcune pubblicazioni care alla Goliardia?.

   vetr6"Il mio obbiettivo è quello di far vivere alle persone un attimo di allegria. Quando qualcuno, da solo o in compagnia, ammira la mia esposizione, dopo qualche attimo incomincia a sorridere. Per fortuna pochi si sentono offesi  da quello che ammirano nel mio negozio verticale, eppure qualcuno c'è stato. Ha chiamato i vigili che mi hanno  obbligato a rivedere la vetrina . Così ho separato il sacro dal profano, creando due ambienti distinti, ma sempre con tutto in bella vista, a disposizione di chi crede che il sesso sia un stato regalato all'uomo per manifestare l'amore con grande allegria, senza falsi pudori o incomprensibili vergogne che frenano una potenzialità fra le più importanti di cui disponiamo. E' per questo che continuo a stare qui, al mio posto, fiero del gran numero di apprezzamenti a mio sostegno, a fronte di relativamente pochi,  turbati da quanto di più naturale vi sia al mondo. E qui starò fino a che non mi obbligheranno a sgombrare, cosa che mi auguro non capiti mai perchè sarebbe una sconfitta, non solo per me, ma per tutte le persone libere che sono costrette a subire una volgarità imperante ovunque. Dalla corruzione presente anche in sedi istituzionali, ai numerosi furti di cui si legge quotidianamente sui giornali , episodi di cronaca  a tutti noti,  di fronte a cui la mia piccola colonna, da cui voglio irradi solo allegria,  mi pare assuma importanza che reputo eccessiva ".  

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 08/02/2016