Europei 2016 e Olimpiadi di Rio. Potrà lo sport prevalere sulla paura?

Ecco come si vivono i grandi eventi nell'era della lotta al terrorismo globale

C'erano una volta gli europei di calcio, dove i tifosi si radunavano tranquillamente nelle piazze per assistere sui maxischermi alle partite della nazionale di calcio del proprio Paese.

Questo in un contesto in cui il calcio era ancora considerato uno sport, fatto da campioni e non da semplici burattini che mirano più agli zeri che gravitano al minuto sui loro conti in banca piuttosto che il fedele attaccamento alla maglia di un club o della propria nazionale.

Se consideriamo anche il contesto storico-sociale in cui viviamo attualmente, fatto di allarmi terrorismo pronti a scattare con la semplicità con la quale si beve un bicchier d'acqua viene da se comprendere che la situazione si è fatta insostenibile.

Gli europei di calcio in fase di svolgimento in Francia sono non solo figli del massacro francese del Batlacan, ferita ancora sanguinante sferrata al cuore pulsnte dell'Occidente.

Sono anche la cartina tornasole di alcuni degli avveninenti che negli ultimi tempi stanno tenendo desta l'attenzione mondiale su ciò che sta succedendo nel Vecchio Continente.

Dopo l'orrore delle morti generate dalla follia del fondamentalismo islamico la Francia aveva voglia di spensieratezza, di tranquillità. Di non doversi più svegliare con la minaccia continua di attacchi terroristici.

Il Belgio continua ad essere il Paese in cui in Europa è ancora vivo e attivo il terrorismo di stampo jihadista che si appresta a colpire ovunque e chiunque in Occidente, mettendo una mano sulla bocca  alla libertà di ogni singolo individuo che non abbraccia l'estremismo islamico.

E mentre sono in corso le partite di questo europeo di calcio dove sfilano i campioni strapagati di tutte le nazionali che competono per il trofeo finale, controlli a tappeto prima dell'ingresso negli stadi e mitra spianati dovrebbero far dormire sonni tranquilli a chi semplicemente vuole vivere momenti di spensieratezza da persona libera.

Si vis pacem para bellum, se vuoi la pace preparati alla guerra come dicevano i latini. E in vista di Rio 2016 che ne sarà di quello spirito olimpico che nei secoli ha fatto si che nazioni e popoli in conflitto tra loro ponessero fine alle loro divergenze per unirsi in nome dello sport?

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Articolo pubblicato il 20/06/2016