Torino - L'ex Moi, un costante problema sociale

La reazione della politica in seguito ai tafferugli avvenuti mercoledì notte e giovedì mattina

All'ex Moi, quello che convenzionalmente viene chiamato Villaggio Olimpico, di spirito Olimpico non è rimasto davvero più nulla. Originariamente il complesso è stato disegnato e pensato per gli atleti che hanno preso parte alle Olimpiadi invernali del 2006.

Spente quindi le luci della ribalta e terminato l'entusiamo olimpico che ha pervaso per anni il capoluogo piemontese, quelle quattro casette colorate che stridono con il cielo pumbleo di Torino sono state destinate a ben altro uso.

Dal 2013 quei complessi sono abitati da immigrati e profughi di diverse nazionalità, giunti nelle palazzine in seguito al termine dei fondi delle cooperative per l'emergenza Nord Africa.

L'idea era di dare un tetto a chi non era riuscito a trovare una casa, ma in seguito la situazione è sfuggita di mano e diversi immigrati hanno iniziato ad occupare le palazzine abusivamente con giacigli improvvisati, come ad esempio la sistemazione di materassi posizionati sotto le scale delle palazzine.

In pochi anni la zona adiacente a via Giordano Bruno viene considerata dai torinesi come una zona rossa, una zona ad alto rischio. E la fama di quartiere malfamato è balzata agli onori della cronaca nera quando l'anno scorso una ragazza disabile è stata violentata ripetutamente da tre immigrati che occupavano abusivamente le palazzine all'ex Moi.

In pochi anni il Villaggio Olimpico è diventato un luogo dove l'illegalità più totale è diventata, tristemente, consuetudine.

La faccenda in seguito non è andata di certo a migliorare, con gli abitanti del quartieri esasperati per una situazione che giorno dopo giorno diventa sempre più insostenibile.

L'apparente situazione di tranquillità si è andata ad incrinare quando, nella notte di giovedì, gli immigrati hanno inscenato una rivolta con gli abitanti del quartiere.

Stando alla ricostruzione di un'indagine effettuata dalla Digos il tutto ha avuto origine quando alcuni "ospiti" dell'ex Moi sono andati in un bar adiacente, frequentato da alcuni ultras del Torino, per chiedere una sedia che il titolare dell'esercizio commerciale era disposto a donare loro.

Alcuni immigrati però hanno provato a prevelare anche altri tavolini e sedie senza il permesso del titolare del bar e questo avrebbe scanetato la reazione di alcuni ultras i quali, a volto scoperto, si sarebbero diretti verso le palazzine dove sono ospitati i profughi per dar vita ad una ritorsione.

Dopo momenti di tensione, la situazione nella notte di mercoledì sembrava essere tornata all'apparente tranquillità di tutti i giorni.

Ma nella mattinata di giovedì gli immigrati sono scesi in strada, rovesciando cassonetti in mezzo alla strada. Passanti e residenti sono poi stati raggiunti da pesanti insulti e dal lancio di oggetti, che li ha costretti a nascondersi nei negozi adiacenti che hanno dovuto chiudere anticipatamente temendo danni.

Immediata la reazione politica sull'argomento. La prima cittadina Chiara Appendino ha condannato i fatti, rimarcando la precisa intenzione di voler fare chiarezza sui fatti.

A fare da eco all'Appendino vi è anche il Movimento 5 Stelle, che ha espresso preoccupazione per i fatti accaduti all'ex Moi esortando le forze dell'ordine per fare chiarezza e consegnare i responsabili alla giustizia.

Sull'accaduto è intervenuto anche il Commissario di Forza Italia di Torino Davide Balena, il quale dichiara che "quando chi ha il dovere di intervenire ignora il problema per anni in nome di una demagogia folle legata all'integrazione a tutti i costi, ecco che gli episodi come quelli dell'ex Moi diventano logica ed inevitabile conseguenza".

Anche il capogruppo di Forza Italia della Circoscrizione 8 Alessandro Lupi è intervenuto sulla vicenda: "Sono tre anni che denunciamo gravi episodi che rendono impossibile la civile convivenza tra onesti cittadini ed immigrati irregolari, ma evidentemente si aspetta l'episodio drammatico per far si che qualcuno faccia qualcosa di concreto".

Gli abitanti del quartiere ribadiscono come la situazione sia diventata insostenibile anno dopo anno, fino a raggiungere un livello di degrado sociale ed urbano che mina la tranquillità della zona.

Da quello che traspare dalle prime dichiarazioni della prima cittadina e del suo team appare come un tentativo garbato di cercare di arginare una realtà che sta assumendo sempre più dei contorni difficili per la civile convivenza di chi giorno per giorno cerca di dare un futuro alla propria famiglia e ai propri figli.

Restiamo in attesa di vedere quali proveddimenti adotterà la giunta pentastellata per risolvere il grave problema dell'ex Moi, diventato a tutti gli effetti una vera e propria piaga sociale torinese.

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Articolo pubblicato il 25/11/2016