Cronaca dai quartieri di Torino- Bavaglio alla democrazia: lucchetti all'ingresso della Circoscrizione VII

Nella notte un blitz da parte di ignoti contro la circoscrizione, "colpevole" di essersi schierata contro il trasferimento del suk dell'illegalità presso il Ponte Mosca

Nella notte di martedì la Circoscrizione VII è stata oggetto di un attacco che mina la libertà di espressione e di pensiero di tutti.

All'ingresso della circoscrizione è stato apposto sul cancello un grosso filo di ferro legato assieme da un lucchetto, che ha impedito agli assessori e ai cittadini di entrare fino a quando il tutto non è stato rimosso.

Il gesto è stato accompagnato da un volantino, scritto come un finto avviso di interruzione di attività e recante la seguente scritta: "Interruzione delle attività: all'interno di questo posto si ritrova un gruppo di persone deciso a fare la guerra ai poveri del quartiere cacciandoli dalle strade, dai mercati e dalle case in cui abitano. Tra queste c'è anche un buon numero di fasciti vecchi e nuovi a cui è arrivata l'ora di chiudere la bocca".

Benchè nessuno, al momento, abbia rivendicato il gesto, si crede che per modus operandi e i toni minatori contenuti nel biglietto rinvenuto davanti al cancello della Circoscrizione sia da attribuire ai centri sociali. Ma per ora non vi è ancora niente di certo.

Il tutto sarebbe riconducibile al Consiglio di Circoscrizione aperto ai cittadini, dove gli abitanti del quartiere Aurora si sono opposti fermamente al trasferimento del mercato del libero scambio presso il Ponte Mosca.

Una presa di posizione talmente ferma da giungere granitica sulle scrivanie della nuova amministrazione dei Cinque Stelle fino a portarli a cambiare idea sulla questione e a convincere il Comune a rivedere il sito di sistemazione del suk dell'illegalità.

L'atto intimidatorio è stato immediatamente condannato dal presidente della Circoscrizione VII Luca Deri, il quale ha commentato il gesto come portato avanti da chi non ha argomentazioni valide da proporre ed è nell'ottica di strumentalizzare una situazione già di per se molto delicata.

Compatta la solidarietà nei confronti del presidente Deri e della Circoscrizione tutta da parte di più parti politiche, compresa anche la prima cittadina Chiara Appendino la quale ha affermato che "abbiamo sempre incontrato i cittadini per mantenere vivo il dialogo e il valore della partecipazione dei cittadini alla politica attiva. Per tale motivo condanniamo il gesto che è stato portato avanti da delle persone che si credono al di sopra delle istituzioni e che non vogliono collaborare con esse".

Il gesto è anche un segno di grande inciviltà da parte di alcuni individui che chiamano l'uguaglianza e la libertà di espressione a gran voce, ma che non sono in grado di ascoltare chi può avere un pensiero discordante o lontano dal loro.

L'azione dimostrativa di cui è stata oggetto la Circoscrizione VII è figlia di quella dittatura silenziosa che promuove la parità di diritti di persone che si sentono libere di delinquere e rendere meno sicuro un quartiere nel quale i propri abitanti desiderano solamente poter vivere senza avere costantemente a che fare con la delinquenza e la criminalità che mina la tranquillità di numerose famiglie.

La partecipazione da parte della cittadinanza ai Consigli di circoscrizioni aperti ai cittadini vede sempre una risposta positiva da parte degli abitanti del quartiere, i quali accorrono numerosi e agguerriti per vedersi riconosciuti quei diritti sacrosanti che spetterebbero loro senza che debbano costantemente essere ribaditi come parte di promesse fatte in campagna elettorale per poi essere frettolosamente bollate come pretese irraggiungibili.


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Articolo pubblicato il 07/12/2016