
Alla Novalesa (To) si inaugura oggi la riapertura della restaurata Cappella di San Michele, con presentazione del dipinto dedicato di Lia Laterza
Spada fiammeggiante brandita con piglio giustamente minaccioso a indicare la cacciata dall'Eden (ovverosia Giardino o Paradiso) della vergognosa coppia dei nostri originali progenitori Adamo ed Eva, rei d'aver colto e mangiato, su viscido consiglio, il frutto dell'Albero della Conoscenza del Bene e del Male e dunque puniti l'uno col gramo destino di sudare al lavoro le proverbiali sette camicie (che ancora non aveva, semmai le "braghette" fornite da Daniele da Volterra), l'altra di partorire nel dolore... Ahiahi! Ecco il ritratto, non proprio rassicurante per noi poveri peccatori - come risulta pure negli affreschi rinascimentali di Masaccio (1425) e Michelangelo (1510, Sistina), ad esempio, o (in variante puttino disamorino) nella tavola di Pontormo (1520 o 1540 ca.) -, di San Michele Arcangelo, fiero serafino guerriero (non a caso, patrono protettore delle Forze dell'Ordine), che la tradizionale iconografia religiosa ebraico-cristiana rappresenta però anche quale Difensore dell'Umanità, in quanto Nemico del ribelle Lucifero-Satana, il Diavolo, immondo serpente tentatore, a cui egli infilza o schiaccia la testa, similmente all'immagine cattolica della Vergine Maria.
E lassù, presso l'Abbazia della Novalesa (To), nella Cappella a lui dedicata - restituita adesso ai fedeli e al pubblico, dopo un meticoloso restauro che l'ha tolta dalla rovina d'un abbandono lungo più di un secolo e mezzo -, Lia Laterza (che per la chiesa principale dell'elevato complesso monastico ha già eseguito e donato, anzi "oblato", alcuni suggestivi quadri a tema sacro, Benedetto e Scolastica, del 1994, Prima che il gallo canti, 2005, e Pasci le mie pecorelle, 2013) svela il grande dipinto che efficacemente lo raffigura appunto in quelle sembianze di alato soldato divino, vestito di bianco, oro e porpora, nell'atto di colpire con la lancia lo scarlatto draghetto demoniaco, circondato da grovigli di rovi infernali: quivi i vividi, impressionanti contrasti cromatici e spaziali, mitigati da armoniose sfumature e trasparenze, simboleggiano la perenne immane lotta tra la aborrita dannazione ctonia (resa in colore rosso-fuoco intenso, violetto, nero) e l'agognata redenzione celeste (squarci azzurri fra nubi corrusche), mediata per intercessione dalla devozione della preghiera, speranza di salvezza (verde-prato). Mirabile visione.
L'atto ufficiale di inaugurazione del sito ripristinato, con esposizione della splendida tela dell'artista segusina, si tiene oggi pomeriggio, sabato 22 luglio, dalle 15,30, con l'intervento del vescovo Alfonso Badini Confalonieri, della soprintendente Luisa Papotti, della professoressa Gisella Catino Wataghin e dell'architetto Gianni Bergadano, responsabile del progetto.
Creatività da qui all'eternità.
(e.s.l.)
"San Michele Arcangelo"
Presentazione
del dipinto di Lia Laterza
in occasione della riapertura
della Cappella restaurata
Sabato 22 luglio 2017 - ore 15,30
Abbazia Benedettina dei Santi Pietro e Andrea
della Novalesa
Fraz. S. Pietro – Novalesa (To)
Info: 0122-653210
Orario: tutti i giorni (tranne il giovedì)
dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 17,30
© L. Laterza / Abbazia della Novalesa
Le immagini a corredo del testo:
sotto il titolo e in corso di testo dell'articolo
il dipinto ad olio su tela di Lia Laterza "San Michele Arcangelo" (2017)
e le foto dell'omonima Cappella dell'Abbazia della Novalesa (To), prima e dopo il restauro
© l'artista / Abbazia della Novalesa
link all'articolo Alta creatività
relativo alla doppia mostra personale di dipinti e grafiche di Lia Laterza
alla Casa degli Affreschi e all'Abbazia della Novalesa (To) :
www.bdtorino.eu/sito/articolo.altacreatività
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Articolo pubblicato il 22/07/2017