Le fiabe autentiche racchiudono simbolismi arcaici della vita spirituale.

Le versioni moderne cinematografiche delle fiabe antiche, sono tutte falsate nell'esatta collocazione del simbolismo originale.

Oggi la tradizione di raccontare le fiabe ai piccini sembra una cosa sorpassata.

Al loro posto, videogiochi e cartoni animati, riempiono i momenti ludici di svago dei bambini. Questo è un simbolo molto evidente di come, nei tempi attuali,  tutto ciò che era una volta ritenuto sacro ed educativo, sia svilito e non preso più in considerazione. 

Ovviamente denota come, la nostra cosiddetta cultura moderna, sia in realtà una regressione e non un progresso, poiché le fiabe, almeno quelle originali e pure, racchiudono i processi essenziali per un sano sviluppo dell'anima umana. In questi racconti simbolici, dedicati ai bambini ma che racchiudono simbolismi riconoscibili solo da coscienze mature per ciò, vi sono sempre ostacoli da superare, cattivi da sublimare, mete da raggiungere. 

Questi elementi, da soli, rendono le fiabe già degne di considerazioni, poiché innestano nell'ascoltatore, il giusto iter esistenziale che si incontra durante lo svolgersi dell'esistenza. Ma nelle fiabe vi è molto di più dietro la trama fantasiosa e simbolica che le compone.  

Infatti, si descrive, ad un livello fantasioso e in un linguaggio per bambini, tutto il processo di rinascita che l'anima naturale umana deve affrontare per raggiungere uno stato simbolizzato dalla nobiltà e dall'appartenenza ad una famiglia regale.  

Generalmente questo sangue  regale è un vestigio di un qualcosa di perduto alla nascita, sostituito dall'appartenenza ad una famiglia diversa da quella dell'origine: si parla di sorellastre, di matrigne, per indicare una famiglia di adozione per la principessa colpita dalla malasorte. 

Quasi sempre queste fiabe dall'alto contenuto simbolico, hanno come protagonista una fanciulla, figlia di un re o di un altro nobile, che però, per varie disgrazie, è adottata da altri figure meno nobili, per lo più persone che la trattano come schiava, come serva, o per lo meno rivelando nei suoi confronti un odio acerrimo e totale.  

Nella simbologia universale di tutti i popoli e di tutte le ere, l'anima umana è sempre stata comparata ad una donna, ad un essere femminile. E' chiaro che una fanciulla, quale Biancaneve o Cenerentola, indica in effetti l'anima umana, ridotta ad essere una serva  dalle sorellastre, ed oggetto di odio da parte della matrigna. 

Le figure delle sorellastre indicano i sensi corporali che hanno si un grado di parentela con l'anima che vive nel corpo, ma che in ultima analisi non sono imparentate per la linea di sangue diretta con l'anima stessa. L'anima è oggetto di odio dalla matrigna poiché questa rappresenta madre natura nel suo aspetto più primitivo che, non riesce e non può tollerare la candida luce che emana da lei. 

Proprio questa bianchezza rivela a tutti le nobili origini dell'anima, che è figlia di re e di regina, ovvero del padre-madre universale, creatore di ogni cosa. Ma in tutte le fiabe vi sono anche dei personaggi che incarnano i principi benevoli presenti nell'universo. 

E' il caso dei sette nani, o del buon cacciatore che indicano per l'appunto, forze  che vivono nel regno della matrigna ma che, anche se costrette ad ubbidire alla tirannia malvagia di questa strega, non di meno aiutano l'anima a trovare il giusto cammino verso la nobiltà perduta coll'entrare in un mondo a lei estraneo. 

Il liberatore finale in ogni caso di questa anima sottoposta a dure prove, è sempre un principe, un figlio dei re dei re. Con questo simbolo si indica generalmente la forza spirituale del Cristo Cosmico Solare, destinato a maritarsi con l'anima dopo che questa si è purificata attraverso le sofferenze e le amarezze.  

Questa purificazione è essenzialmente un atto di scrematura, in cui l'ingenuità tipica dell'anima, ancora priva dell'esperienza del mondo, viene progressivamente purgata e sublimata, permettendo così ad essa di congiungersi nelle nozze regali col suo liberatore e sposo. 

Le versioni moderne cinematografiche delle fiabe antiche, sono tutte falsate nell'esatta collocazione del simbolismo originale. Questa sovversione della trama, non è una innocua innovazione, soprattutto quando gli elementi negativi vengono trasformati in modelli di forze positive. 

Così l'orco diviene l'eroe, per esempio, volendo indicare con ciò che le forze collettive dell'opposizione all'anima umana, simboleggiate globalmente dalla figura della matrigna, in realtà non sono da superare, ma da alimentare in se stessi. 

Non è forse attualmente presente nell'atmosfera del pianeta una forza atmosferica pietrificante come gli occhi della medusa che imprigiona tutte le coscienze?

Dietro il sovvertimento moderno del simbolismo delle fiabe, forse si cela il tentativo rinnovato della matrigna cosmica, di impedire alle anime candide come Biancaneve di sposarsi con il suo degno sposo, il principe figlio del re dei re.

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Articolo pubblicato il 21/11/2017