La dash cam, utilissimo accessorio per macchine, moto e ogni altro mezzo.

L’occhio in più puntato lungo la strada, un testimone dei luoghi e dei fatti al costo di poche decine di euro

La prevenzione, un contegno corretto e un rispetto per la segnaletica sarebbero la soluzione per una maggior sicurezza stradale. Purtroppo invece, gli incidenti continuano a reclamare martiri e feriti, vittime di quella strana guerra che quotidianamente si consuma nel nevrotico traffico in cui ci si immette con fatalismo, sapendo di rischiare.

Quando l’imprevisto si verifica, spesso si innesca un contenzioso torto-ragione, sia che si tratti di qualche lamiera ammaccata, sia nel caso di profonde sofferenze, trasformandosi in un affare economico, in un percorso fatto di valutazioni, testimonianze, perizie e tempi lunghi, talvolta legati ai 3 gradi di giudizio. Non sempre giustizia è fatta, occorrono prove oggettive sulle dinamiche, così da non inquinare con altro il tempo dei processi.

Oggi la tecnologia consente di limitare i dubbi. Per evitare ogni distorsione della realtà è consigliato comprare, installare e tenere sempre accesa su ogni veicolo, moto e anche velocipedi, una dash cam. Si tratta di una piccola telecamera che registra ciò che accade nella direzione in cui il dispositivo è rivolto, i filmati e le singole immagini poi, sono scaricabili su computer.

L’utilizzo della dash cam potrebbe rivelarsi decisivo proprio come elemento istruttorio per confermare e/o modificare quanto rilevato dagli organi accertatori, acquisibile anche in sede amministrativa ai sensi dell’articolo 13 della Legge 689/1981. Infatti, le risultanze della dash cam assumono valore di prova legale (o privilegiata), derogando dunque anch'esse al principio di libero convincimento del giudice, salvo, ovviamente, che la parte contro cui sono state prodotte fornisca la prova del mancato funzionamento e/o della manomissione del dispositivo.

È dunque una buona spesa acquistare una dash cam e accenderla sempre, perché la Legge n. 41 del 23 marzo 2016 ha introdotto i reati di omicidio stradale e lesione stradale di cui rispondono coloro che cagionano morte o lesioni gravissime con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale. Può rivelarsi una testimone tecnologica inaspettatamente utile.

Si tratta di un apparecchio indispensabile perché, grazie al supporto del filmato che contiene le dinamiche e immagini reali, sarà pressoché totale la ricostruzione dei fatti, tante volte annebbiata da false testimonianze, trucchi legali o luoghi comuni tipo: “i motociclisti vanno sempre come matti” (mentre spesso sono vittime di manovre anche banali effettuate da altri mezzi).

Difficile senza un occhio che registra tutto, dimostrare certe distrazioni tipo: pedoni che attraversano la strada all’improvviso, ciclisti che si spostano di colpo, motociclisti che esagerano nella guida dei loro mezzi.

È vero che queste ultime sono categorie che appartengono alla fascia di utenti della strada più esposta; la definita “utenza debole”, molte volte, nel dubbio, favorita in giudizio, ma non per questo sempre esente da responsabilità anche importanti nella risultante di molti incidenti.

Poiché in queste, come in altre dinamiche, tante volte la verità diventa di chi è bravo a farsela fare, nel caso di errate valutazioni chi ci rimette è sempre colui che guidava in modo corretto, ma non è stato in grado di provarlo nell’aula di un tribunale.

La piccola telecamera è un occhio vigile e imparziale, garanzia di tutti gli utenti della strada, dal pedone al motociclista, sino al camionista che, se ripresi nei movimenti o dotati anch’essi della medesima telecamera, potranno fornire chiari elementi di valutazione e sostenere con garanzia le loro ragioni.

Occorre ricordare poi, che non esiste una categoria imputabile di incidenti e un’altra no e che i casi da attribuire a causalità naturali sono meno dell’1%.

Il responsabile è quasi sempre un essere umano che ha commesso una negligenza o un errore. È vero altresì che non è facile mbattersi in qualcuno disposto ad ammettere il proprio torto. Sovente ci si scontra con persone che cercano la ragione pur sapendo di non averla, succede in piccoli e grandi sinistri, fa parte del carattere di alcuni rappresentanti della razza umana.

Situazioni che talvolta hanno la meglio sulla ragione, quindi, è interesse comune promuovere l’uso della dash cam e le Compagnie Assicuratrici dovrebbero incentivare in ogni modo i clienti che l’acquistano e la tengono accesa. Probabilmente diventerà un accessorio di serie, nel frattempo, in commercio ve ne sono svariati modelli accessibili per tutte le tasche e alcune applicazioni consentono di trasformare uno smartphone in dash cam, vale la pena adottarla, mai come in certi casi estremi, la verità è importante. La telecamera di bordo renderà certamente tutti gli utenti della strada più onesti e consapevoli, più attenti e soprattutto, più garantiti.

 

P.S. l’autore dell’articolo sa bene quel che scrive e per esperienza consiglia. Trent’anni fa avrebbe certo apprezzato che il suo brutto incidente fosse documentato da una Dash Cam!

 

 


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Articolo pubblicato il 07/11/2017