Si dia una seconda vita ai borghi alpini e appenninici.

La proposta mira a rilanciare il mercato immobiliare.

Senza una norma che permetta di andare oltre la mancanza di eredi proprietari e che favorisca vendita e recupero, anche con stanziamenti ad hoc, troppi borghi alpini e appenninici finiscono per rimanere 'congelati', ruderi o poco più senza un mercato”. La proposta del Presidente Uncem Marco Bussone tocca due problematiche dell’Italia post-crisi: le seconde case, spesso un cruccio per la pressione fiscale e lo spopolamento della montagna.

 

Il risultato della tassazione sulle seconde case è deprimere ancora di più il mercato degli immobili, riducendone al tempo stesso il valore: un danno tanto per il proprietario, quanto per l’acquirente. Infatti, indica Uncem, nelle località di montagna gli immobili turistici hanno registrato prezzi in diminuzione dell'1,1% nel primo semestre del 2018 rispetto al semestre precedente. In Val d'Aosta il ribasso è stato dell'1,7% ma è il Piemonte la regione che ha avuto la contrazione più forte, -6,0%, attribuibile alle località minori.

 

In Italia esiste un patrimonio di immobili, dalle più modeste dimensioni e ai margini più periferici, a enormi complessi architettonici, peraltro storici, a pochi chilometri da importanti centri urbani. Eppure in entrambi i casi non è raro che questi beni vengano abbandonati a loro stessi, marcendo sotto il peso degli anni e dei vandalismi, la cui ristrutturazione diviene infine così esosa da lasciarli in un “limbo”, sospesi tra la demolizione per mano dell’uomo o per mano tempo.

 

Come suggerisce Uncem, tanto nei borghi alpini e appenninici quanto in pianura potrebbero, e dovrebbero, essere studiate nuove forme per salvaguardare e rilanciare queste proprietà. Il turismo può essere una risposta, magari evitando che qualche imprenditore straniero, e certamente più accorto dei colleghi nostrani, ci “soffi” sotto al naso una possibilità di guadagno. Oppure l’ambito sociale può essere un altro modo di rispondere al problema, mari incrociandolo, laddove possibile, con l’emergenza abitativa.

 

L.V.C.

 

(Immagine in copertina tratta da Legislazione Tecnica)

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Articolo pubblicato il 09/01/2019