Torino - "Rapide decisioni sull'EOW"

Lo chiedono al Ministro Costa gli operatori italiani del riutilizzo

Gli operatori italiani del riutilizzo e della preparazione per il riutilizzo osservano con grande preoccupazione il persistere della situazione di impasse che inibisce nuove autorizzazioni e rinnovi per gli impianti di trattamento finalizzati al recupero dei rifiuti. La situazione di stallo è nata in seguito a una sentenza del Consiglio di Stato risalente al 28 febbraio 2018 che mette in discussione l’autorità delle Regioni su questo argomento.

 

Alessandro Stillo, Presidente di Rete ONU, ha ricordato che

 

“La politica ambientale italiana ed europea mette la preparazione per il riutilizzo in cima alla gerarchia dei rifiuti. È infatti l’opzione più ecologica ma anche quella con maggiore potenziale di posti di lavoro e creazione di sviluppo locale”.

 

Il settore italiano del riutilizzo reimmette in circolazione circa 500.000 tonnellate di beni usati. In presenza di adeguata impiantistica per la preparazione per il riutilizzo capace di trattare i beni durevoli in buono stato conferiti nei rifiuti urbani, sarebbe possibile reimmettere in circolazione ulteriori 600.000 tonnellate; queste ultime, oggi, anziché produrre ricchezza sono prevalentemente destinate a smaltimento e generano costi ambientali ed economici a carico della collettività. 

 

“Il recente pacchetto sull’economia circolare rende ancora più concrete indicazioni e regole per lo sviluppo delle filiere della preparazione per il riutilizzo” - ha sottolineato Stillo - ma tale prospettiva diventa inevitabilmente una chimera se non è possibile farsi autorizzare gli impianti. Senza contare il fatto che in assenza di uno sblocco repentino del blocco attuale alcune esperienze già esistenti potrebbero dover chiudere. Uccidere l’avanguardia scoraggerebbe irrimediabilmente un settore che, al contrario, ha bisogno di aver fiducia nel contesto istituzionale e normativo per poter investire, innovare e fiorire”.

“Confidiamo nell’azione immediata che il ministro Costa possa mettere in atto, per dare forza e sostegno a quanto dichiara ogni volta che parla di rifiuti”.

 

Questo l’appello del Presidente di Assorecuperi Tiziano Brembilla che ha ricordato che

 

“lo stesso Ministro più volte in assemblee e convegni, non ultimo il convegno su salute e rifiuti, ha dichiarato che la miglior soluzione di gestione rifiuti non è la costruzione di inceneritori o l’ approntamento di nuove discariche ma il recupero/riciclo”.

 

“Noi siamo d’accordo con il Ministro  - ha chiuso Brembilla - e chiediamo però che si faccia un passo avanti, dopo i proclami ci vorrebbero dei fatti: questi fatti sono dei decreti che permettano di fare il riciclo, di avere gli impianti autorizzati per questo tipo di lavoro, di avere chiarezza su come attuare queste attività in modo corretto e concreto. Questo permetterebbe di fare una vera economia green e circolare, riducendo il quantitativo di rifiuti da smaltire e risparmiare il prelievo dalla natura di materie prime”.

 

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Articolo pubblicato il 18/02/2019