Nozze a sorpresa: Vodafone e Telecom condivideranno le antenne 5G. E forse anche 4G.

I due giganti delle telecomunicazioni si stanno preparando a guardare tutti dall'alto.

La notizia è di quelle che generano vertigini. In un comunicato congiunto, Vodafone Italia e Telecom Italia hanno fatto sapere che intendono avviare una collaborazione volta alla condivisione attiva della rete 5G, valutare la condivisione degli apparati della rete 4G e ampliare l’attuale accordo di condivisione passiva (che riguarda cioè il cablaggio in fibra ottica). Stiamo parlando di una partnership che per la dimensione degli attori coinvolti non ha precedenti in Italia.

Per quanto riguarda la componente attiva della rete 5G, Vodafone e Tim intendono sottoscrivere un accordo che velocizzi lo sviluppo degli apparati, ampliando al contempo l’area geografica di intervento e abbassando i costi di realizzazione. Si riservano però di mantenere una flessibilità strategica legata ad alcune grandi città. Pensiamo, per esempio, agli investimenti di Vodafone nella metropoli milanese.

Si parte dal 5G ma potrebbero convergere anche le reti 4G

Per supportare questa espansione del 5G, i due colossi delle telecomunicazioni stanno valutando anche la condivisione degli apparati attivi della rete 4G. Potrebbe poi essere sviluppata congiuntamente anche l'infrastruttura in fibra di collegamento tra le diverse antenne mobile, migliorando il cosiddetto backhauling, grazie all’utilizzo di una rete in fibra ottica ad alta capacità (Fiber-to-the-Site) che offriranno vantaggi agli utenti in termini di maggiore velocità e bassa latenza, generando anche economie di scala per le due società.

Sono già 10mila le torri di trasmissione condivise tra Vodafone e Telecom, ma se vogliamo racchiudere in una cifra l’espansione di Vodafone e Telecom sul territorio italiano, dobbiamo riferirci a 22mila torri che le società intendono aggregare in un’unica entità e che nel suo complesso rappresenterebbe l’infrastruttura passiva di rete più grande d’Italia, votata anima e corpo alla spinta del 5G ma che continuerebbe a perseguire l’obiettivo di incrementare l’ospitalità di altri operatori per generare ulteriori efficienze.

Questo memorandum d’intesa tra Vodafone e Telecom non è vincolante, ma è un tavolo su cui poter lavorare alla sottoscrizione di accordi futuri (sebbene sembrino molto vicini), e che ovviamente dovranno passare indenni le verifiche dell’antitrust. Ma certamente, se la rete dei due gestori dovesse fondersi, sarà difficile per i concorrenti anche solo avvicinarsi a una capillarità di copertura come quella che ne deriverebbe.

dday.it

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Articolo pubblicato il 22/02/2019