L’EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS - Francesco Rossa: Ousseynou Sy, armato dalla propaganda dei morti in mare.

Il senegalese che ha tentato la strage di 51 bambini nello scuolabus perché "bisogna fermare i morti in mare per colpa di Salvini" era integrato anche nella disinformazione.

La notizia più drammatica e raccapricciante della settimana giunge dalla Lombardia ed ha ormai fatto il giro del mondo.

Ousseynou Sy, un 47 enne senegalese, naturalizzato italiano per via del matrimonio, giovedì scorso ha sequestrato un autobus di cui era alla guida a San Donato Milanese, con a bordo una cinquantina di studenti, e poi, dopo aver forzato un posto di blocco,  ha dato fuoco al bus, minacciando di uccidersi. E' stato fermato dai carabinieri dopo che aveva già versato benzina all'interno del mezzo. Non risultano feriti. Sy dopo aver sequestrato il mezzo si era diretto verso l'aeroporto di Linate, con la deliberata intenzione di compiere un strage lungo le piste dell’aeroporto.

I carabinieri con prontezza immediata, sono saliti dalla porta posteriore del mezzo, salvando i ragazzi dopo aver rotto i finestrini. La mancata tragedia è dovuta alla prontezza di un ragazzino, figlio di immigrati che di nascosto, con il cellulare, ha avvertito i carabinieri. Altrimenti staremo piangendo 51 vittime innocenti carbonizzate da un criminale.

I soliti monatti del buonismo, con Livia Turco resuscitata per l’occasione, stanno già invadendo social e giornali per propagarci le loro teorie, indicando  Salvini, come la causa del folle gesto per giustificare il povero Sy.

Sarà bene ricordare un dato fondamentale e incontestabile a chiunque voglia leggere la realtà e non l’ideologia: i morti in mare sono così drasticamente calati, tanto che dall’inizio dell’anno ce n’è stato uno solo recuperato nel tratto di Mediterraneo di nostra competenza.

E il merito di questo è da ascrivere al decreto Salvini, che chiudendo i porti, ha costituito il principale deterrente alla partenza dei trafficanti di uomini dall’Africa.

L’odiato decreto Salvini, il pericoloso e dittatoriale decreto Salvini!

È grazie alla politica dei respingimenti e dei porti chiusi che sono cessati i morti nel Mediterraneo come testimoniano i dati resi noti recentemente dal Viminale che promuovono la politica del vicepremier leghista. 

È illogico dunque che il senegalese di 47 anni, con regolare cittadinanza italiana, che ha preso in ostaggio 51 bambini di uno scuolabus con alcuni docenti, possa ascrivere le morti in mare alla responsabilità del governo, colpevole, stando a quanto riferito dai testimoni accorsi sul posto, di uccidere gli africani in mare e in Africa. 

Follia e si potrebbe chiudere lì.

A questo si aggiunge il fatto che l’uomo avesse precedenti penali per molestie su minori e dunque viene da chiedersi per quale motivo una persona che ha avuto guai con la giustizia - per reati di quel tipo - avesse a che fare tutti i giorni con dei bambini. Saranno le indagini a chiarire il tutto. 

Quello che è importante sottolineare adesso è che c’è già più d’uno  che ha provato  ad alzare il ditino contro “il governo dei porti chiusi” per giocare al più classico del “tanto peggio, tanto meglio”.

Della serie: “Gesto sbagliato, ma il clima è esasperato da questa politica che costruisce muri”. Qualche responsabilità, a nostro avviso, ce l’avranno anche certi giornali o no? Certi maestri Kattivi alla Gino Strada o no? Certi fenomeni che urlano al regime, al fascismo, che parlano di un’Africa che affamiamo perché non vogliamo accogliere in Italia, o no?

Dicevamo, è significativo che nessuno lo abbia detto a Ousseynou Sy che i morti del Mediterraneo sono cessati quando si è iniziato a chiudere i porti. Notizia assodata, ma nessun giornale di tiratura elevata l’ha messa in prima pagina con evidenza, nessun telegiornale ci ha aperto l’edizione delle 20, nessuna radio ha fatto approfondimenti su questo.

E Sy - che ora dovrà rispondere di tentata strage e sequestro di persona, ma al momento quella del terrorismo è solo un'aggravante - deve essere stato indottrinato molto bene dal mainstream per credere che in Africa si muoia per mano degli italiani.

Infatti venerdì, prima ancora dell’interrogatorio formale, SY ha ribadito la convinzione del suo gesto, affermando che l’avrebbe rifatto al 100% x100! Lucida follia?

L’interrogatorio del giudice ha avuto esiti da delirio e pare che il suo legale stia invocando la perizia psichiatrica.

Costui non è certo passato attraverso le trafile dei clandestini, ma ha avuto ampie possibilità d’integrarsi ed è a tutti gli effetti un cittadino italiano. Lui, 17 anni fa, è venuto in Italia per poi inserirsi, lavorare e farsi qua la famiglia. Piuttosto, il fatto che si imputi a Salvini una qualche colpa è probabilmente da ascrivere alla responsabilità di chi, qua in Italia, lo lascia credere. In questo bisogna dire che Sy era proprio ben integrato. Anche nel conformismo politico respirato.

Lo stesso conformismo, ammantato di nuova religione buonista mondiale, che ha messo in campo il vescovo di Crema Daniele Gianotti nell'esprimere vicinanza ai ragazzi dello scuolabus e alle loro famiglie: «Purtroppo, l’impegno che gli studenti hanno messo in atto per crescere nella conoscenza reciproca della diversità culturale e religiosa, deve scontrarsi con un crescente clima di ostilità e incomprensione, che avvelenano il clima sociale e culturale del nostro paese, e che gesti come questo di oggi alimentano insensatamente».

Il vescovo invece di stringersi  attorno alla sua gente sembra sentirsi in dovere di ribadire l'immagine di una Chiesa che si perde nell'ideologia buonista per continuare ad alimentare una idea di società multi tutto: religiosa, civile, sociale, culturale. Ma priva della sua vocazione universale alla santità e della sua specificità cristiana che passa in secondo piano.

Qualcuno oggi rimarcherà il fatto che Sy è un cittadino italiano a tutti gli effetti, quindi non è certo colpa dei poveri migranti di oggi e richiedenti asilo. Il punto però non è questo. Il punto è che Sy è arrivato a pochi centimetri dal provocare una strage per aver seguito una teoria tanto falsa quanto pericolosa. E cioè che in Mediterraneo si continui a morire per colpa della chiusura dei porti. E quando una teoria non è suffragata dalla realtà, ma per essa si compiono azioni sbagliate, questa si chiama ideologia perversa.

Sy non sembra essere affiliato alle centrali del terrore dell'Isis. Ma dire che in Mediterraneo si muore per colpa di Salvini è di sicuro terrorismo verbale. Il fatto grave poi è che a dirlo non sono solo senegalesi che prendono in ostaggio i bambini, ma anche molti salotti, opinion maker e influncer della politica made in Italy.

E la cosa non lascia ben sperare per il futuro.  Chi ha interesse a seminare l’odio razziale? Forse con le prossime elezioni s’intravede qualche nesso o un gran puparo sta tenendo i fili a vantaggio dell’odio e della dabbenaggine?

 

Francesco Rossa

Presidente Onorario di "Civico20news"

 

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Articolo pubblicato il 24/03/2019