Ottanta opere tra dipinti, disegni e grafiche riuniti in una grande mostra curata dalla grande studiosa Annie – Paule Quinsac
Centoquaranta chilometri separano da due importanti esposizioni sul Divisionismo: Novara “Divisionismo la rivoluzione della luce” (annunciato su queste pagine il 30 novembre) e quella di Aosta :”Carlo Fornara e il divisionismo” curata da Annie –Paul Quinsac ( la massima studiosa del movimenti artistico di fine Ottocento e inizio del Novecento) e diretta da Daria Jorioz.
Dunque, due grandi mostre sul divisionismo assolutamente da non perdere. Daria Jorioz :”Proporre una mostra dedicata a Carlo Fornara significa creare un’ideale prosecuzione degli approfondimenti sulla cultura figurativa italiana del secondo Ottocento e primo Novecento”.
Il percorso espositivo, prende in considerazione l‘ultimo dei decenni dell’800 e il primo del’900, ed è suddiviso in tre sezioni e propone un’ottantina di opere tra disegni e dipinti provenienti in buona parte da collezioni private, ma anche da musei la Gam di Milano, Ca’ Pesaro di Venezia.
La mostra rientra idealmente nelle celebrazioni per i cinquant’anni dalla morte di Fornara (1871-1968), iniziate l’anno scorso a Milano con una selezione degli autoritratti e proseguite nella storica casa de Rodis a Domodossola (da poco conclusa e curata dalla stessa Quinsac), e completata con il progetto aostano.
“L’itinerario espositivo si apre con l’autoritratto, perché Fornara - scrive Annie - Paule Quinsac, nel catalogo - si formato alla professione di ritrattista alla Scuola Rossetti Valentini di Santa Maria Maggiore e per indole portato all’introspezione – il proprio volto, con il mutare nel tempo, è rimasto fonte imprescindibile d’ispirazione, e si conclude con una sala dedicati ai sopracitati esiti” e al rilevamento dei dati diagnostici affidato a Thierry Radelet, esperto di fama internazionale, i risultati, quindi sono pubblicati nel pregevole volume - catalogo bilingue italiano-francese (Silvana Editoriale pp. 255 colori ) recante oltre alle prefazioni istituzionali, contempla saggi di Annie –Paule Quinsac, Daria Jorioz, Filippo Timo.
L’obbiettivo è superare i preconcetti nati dalla percezione di Carlo Fornara nella riduttiva veste di erede e imitatore di Giovanni Segantini. Per la prima volta, la mostra - in programma fino al 15 marzo 2020 al Museo Archeologico Regionale di Aosta propone al pubblico una serie di opere di Carlo Fornara - , che grazie alla collaborazione e al sostegno della Direzione Artistica di Banca Patrimoni Sella & C, da due anni porta avanti un progetto di studio e una diagnostica sulle opere di artisti italiani fra il XVI e il XIX secolo, in questa iniziativa vi entrano anche cinque opere chiave del pittore vigezzino:”Le lavandaie”, “L’Aquilone”, “Chiara pace”, “Luce e ombre”, “Fine d’autunno in Valle Maggia”.
“E stato possibile includere una cospicua sezione di opere su carta, perché ho di fatto ritenuto chiarificante offrire una visione più ampia della grafica, che siano chine o disegni fine a sé stessi, ma a volte sviluppati come un dipinto. Mi è parsa – scrive ancora Annie - Paule Quinsac- una scelta dovuta, a illustrare più consapevolmente la storia di un artista convinto che il disegno fosse il nerbo del dipinto e che, lungo tutto l’arco di una lunga vita rimase un instancabile disegnatore”.
Descrizione Foto
Foto copertina catalogo mostra
Foto 1 “Autoritratto a vent’anni 1890” olio su cartone pressato 53x42 cm Domodossola Collezione Poscio
Foto 2 “Autoritratto”[1917]. Inchiostro su carta con ritocchi a biacca, 240x190 mm, Collezione privata
Foto 3 La processione in Val Vigezzo, 1896 olio su tela, 46x62 cm, Novara Museo Broletto Civica Galleria Giannoni. Fornara in quest’opera prende a pretesto l’annuale processione al santuario della Madonna del Sangue, in Val Vigezzo e illustra un momento di vita contadina, secondo la tradizione della pittura di genere populista di matrice francese.
Foto 4 “Madre e sorella”[1896] olio su tela 63x90 cm, Domodossola Collezione Poscio
Foto 5 “Le lavandaie” 1898, olio su tavola 27x57cm.,il fascino dell’opera sta appunto nel contrasto tra la gamma dei bianchi colorati della neve e dei panni.
Foto 6 “Splendore d’ottobre” (Ultimi splendori d’ottobre), [1897], olio su tela 78x98 cm., collezione privata, Collezione privata. L’attenzione dello spettatore è attratta dalla resa della vegetazione e del terreno. Come sottolinea il titolo del dipinto l’intento era infatti di esprimere la ricchezza della gamma cromatica della natura autunnale.
Foto 7 “L’Aquilone”, [1902-1903], olio su tela135x154 cm, collezione privata. L’opera restaurata fu presentata ad Acqui Terme , riproposta a Domodossola e ad Aosta nella sua smagliante bellezza.
Foto 8 “Fine d’autunno in Valle Maggia” (Ottobre in Valle Maggia), [1908], olio su tela 153x173 cm, collezione privata. Il dipinto venne pagato 1500 lire, una somma ragguardevole per l’epoca dalla galleria Grubicy nel 1909 poco prima dell’invio al Salon d’Automne.L’opera è uno dei capolavori dell’artista è viene impiegata come richiamo alla mostra di aosta attraverso poster copertina del catalogo depliant.
Foto 9 “La boscaiola”, olio su tela 60x38 cm, collezione Poscio Domodossola
Museo Archeologico Regionale – Aosta Piazza Roncas“Carlo Fornara e il Divisionismo” ( 15 marzo 2020). Orari dal martedì alla domenica: 10.00-13.00; 14.00 - 18.00 . Chiuso il Lunedì. Costo biglietti: Intero Euro 6.00, Ridotti 4.00. Informazioni tel.0165 275937
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Articolo pubblicato il 28/12/2019