La bambina che zittì il mondo. 27 anni prima di Greta, Severn Cullis Suzuki parlava al Vertice della terra.

Un’altra giovane voce che si levò a favore del pianeta e riflessioni su campagne denigratorie che non portano a nulla.

Greta Thunberg, dopo aver continuato a marinare la scuola per il suo impegno di risonanza mondiale, è tornata dal vertice di Madrid tanto delusa quanto pronta a riprendere la sua lotta a favore di interventi per il contenimento delle emissioni di gas serra.

Anche il suo ritorno in patria è stato scortato dai cori dei giustizialisti da tastiera, paladini di una certa età informati sul clima per sentito dire che, per chissà quale turba infantile, sembra non abbiano niente di meglio che screditare l’adolescente scandinava andando a scavare tra le più torbide, ipotetiche tresche.

Improvvisati psicologi eassistenti sociali a scavare su pseudo turbe di una ragazzina che, come sostiene il padre in una recente intervista alla BBC, non solo si disinteressa della campagna d’odio scatenata nei suoi confronti, ma da quando ha intrapreso la sua battaglia climatica è più giocosa e allegra.

Il vivere nell’era della cultura digitale ha generato milioni di “dottori” in tutto il reperibile, editori di se stessi, dando spazio a spigolosi scontri di certezze sovente superficiali e impantanati in un radicalismo dialettico all’origine di conflitti pseudo culturali & ideologici d’ogni portata; sovente anche fuori delle righe.

Greta Thunberg è apparsa sugli schermi seduta con un cartello davanti al parlamento svedese e in un anno, è diventata un fenomeno mondiale con riconoscimenti e milioni di seguaci, ma l’eco del Web, non è sempre stato gentile nei suoi confronti, ignorando che un’altra ragazzina, tra l’altro di soli 12 anni, 27 anni fa, quando il contesto della press e del Web era più quieto, si impegnava in una direzione speculare a quella di Greta.

Severn Cullis Suzuki oggi è un’attivista ambientalista, conduttrice televisiva e scrittrice canadese conosciuta come: “la bambina che zittì il mondo per sei minuti”. L’appellativo risale al suo discorso al “Vertice della Terra” delle Nazioni Unite del 1992 a Rio de Janeiro.

Severn Cullis Suzuki prese la parola affrontando i problemi ambientali che allora sembravano i più impellenti, leggendo un messaggio con matura disinvoltura nonostante la sua verdissima età. Un gesto che, nei cervelli più radicali, si immaginerà pilotato, ma tra immaginazione e realtà c’è differenza. Severn Cullis Suzuki parlò allora ai leader del mondo per la salvezza del pianeta, come Greta parla adesso, l’argomento non era banale allora, non lo è adesso. Nulla è cambiato.

La differenza è che l’adolescente canadese, a quel tempo l’ha fatta franca, pur non riuscendo a risvegliare le obsolete coscienze degli ambasciatori che in teoria dovrebbero rappresentare il mondo; esattamente come sta succedendo adesso, ma se l’è cavata dal processo di investigazioni che ha seguito Greta. Non vi fu campagna di denigrazione; un particolare quanto mai interessante.

Semplificare non è mai uno sbaglio. A 27 anni di distanza l’una dall’altra, due minorenni si sono schierate dalla parte degli orsi polari. Gli argomenti presentati non sono stati complessi, poiché il riscaldamento globale è cosa meno complicata di quanto si voglia far credere.

I gas serra salgono, creano barriere di nanoparticelle allo spettro dell’infrarosso che non disperde più il calore verso l’infinito: la terra si riscalda. E nel frattempo, il trascurato assottigliamento dell’ozonosfera diminuisce il filtro ai raggi UV, il Sole arriva più diretto e le signore in spiaggia si scottano sempre di più. Grosso modo è quasi tutto qui.

Se questo argomento (studiato già dagli anni 60), in oltre mezzo secolo non è stato impugnato dagli ambasciatori dell’Onu, né dai capi di Stato, né dagli interessi economici delle multinazionali estrattive, artefici del nostro sbagliato modo di vivere, ma è stato portato alla ribalta da ragazzine fresche di vita, il particolare dovrebbe far riflettere.

Forse stiamo impegnando molte energie in direzione sbagliata? Intanto Severn Cullis Suzuki è diventata una bella signora senza dar segni di squilibrio o turbe. Si augura a Greta medesima fortuna, mentre si auspica che i cacciatori di taglie sguinzagliati sulle ipotetiche distorsioni della giovane svedese, prendano atto di chi ci ha provato prima di lei.

Ragazze a cui si potrebbe affidare qualche ruolo per uno sviluppo migliore di questo stanco “Mundi nostri?” Lo spirito è color Green economy, e non è male. “Dividi et impera” è sempre stato il motto dei potenti. Siamo divisi ed è uno sbaglio. Compattarsi per perfezionare ogni iniziativa tendente a ripulire questo nostro pianeta non può essere un errore. Finora non si è mosso nessuno! Lasciare che se ne occupino ragazzi, filosofi, scienziati inascoltati e non pochi, giovani cantanti, vuol dire essere fuori dal gioco, rassegnati, inutili inquisitori con sangue acido e vecchio nelle vene.

Fotografie: meteo Web, Narcly, YouTube

YouTube: il filmato dell’intervento

https://www.youtube.com/watch?v=7bR6mMMoWqk

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 02/01/2020