Pordenone celebra Giovanni Antonio De’ Sacchis

Uno dei maggiori protagonisti dell’arte rinascimentale italiana in una mostra curata da Vittorio Sgarbi

La città di Pordenone ospita nelle sale della Galleria d’Arte Moderna, una mostra dal titolo:”Il Rinascimento di Pordenone” (fino al 2 febbraio 2020)  curata da Caterina Furlan e Vittorio Sgarbi. L’esposizione  rende omaggio  al più illustre pittore della città friulana:

Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone”, uno dei più importanti artisti del Cinquecento. La mostra - presenta dipinti dislocati in alcune sezioni dal Museo Civico d’Arte  al Duomo - è strutturata in oltre cinquanta capolavori ( e si pregia della Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana,  e del  Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo della Repubblica Italiana), con un’ambizione di farle dialogarle - come il professore  Vittorio Sgarbi ottimamente sa fare – con  le opere del Pordenone, scelte tra le più significative e non esposte prima di questo evento, con quelle di altri grandi del suo tempo: da Giorgione, a Tiziano e Lotto a Romanino, Savoldo e Correggio.

Vittorio Sgarbi:”Tra in grandi pittori italiani del Rinascimento, nonostante l’evidenza del suo magistero, non è immediato ricordare Giovanni Antonio De’ Sacchis detto il Pordenone, personalità complessa e curiosa che inaugura il secolo nuovo, da primo attore, a fianco di Giorgione, Tiziano, Sebastiano del Piombo  e Lorenzo Lotto”.

 Inoltre vuole mettere in evidenza il ruolo svolto da Giovanni Antonio nella precoce introduzione in ambito veneto di stilemi toscani-romani, dall’altro  l’influsso esercitato, oltre che nella propria terra d’origine ( dove, dopo la sua morte, s’impone il genero e allievo Pomponio Amalteo), su artisti veneziani della più giovane generazione, come Giulio Licio, Tintoretto, Bassano e Demio.  

Le opere provengono dai più importanti musei italiani e internazionali come il Louvre  di Parigi, il British Museum di Londra, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Kunsthistoriches di Vienna, le Gallerie degli Uffizi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la Pinacoteca Brera di Milano, il Museo Capodimonte di Napoli, oltre che dai musei e chiese del territorio friulano, veneto e lombardo.

“Le fortune del Pordenone - scrive nell’introduzione  del volume Caterina Furlan curatrice della mostra  – sono legate soprattutto alla sua abilità di frescante, una tecnica che richiedeva grande prestezza e abilità di mano. A differenza dei pittori da cavalletto abituati a lavorare per lo più nelle proprie botteghe, in ragione di questa prerogativa egli esplicò gran parte della sua attività in un ambito territoriale molto vasto: dall’Umbria alla Lombardia, dall’Emilia alla Liguria, oltre che naturalmente nel Veneto e nella propria terra di origine”.

Nei primi anni del secondo decennio, il Pordenone è impegnato nella decorazione presso il castello di San Salvatore di Susegana dei Conti Collalto, mentre tra il 1512 e il 1518 realizza numerose e importanti opere sia a Pordenone che nel Friuli, che nella marca Trevigiana, quali la pala della parrocchiale di Vallenoncello, la pala di Susegana, gli affreschi di Villanova, la pala della Madonna della Misericordia, commissionata nel 1515 per il Duomo pordenonese.

Gli esiti innovativi sono rappresentati dal grandioso ciclo delle Storie della passione eseguito tra il 1520 e il 1522 nel Duomo di Cremona. Secondo il Vasari, Pordenone avrebbe insegnato “il buon modo di dipingere ai Cremonesi”. Tra il 1530 e il 1532 il Pordenone opera in Santa Maria di Campagna a Piacenza e nella chiesa dei Francescana a Cortemaggiore.

Giovanni de’ Sacchis  è stato non solo il maggior artista friulano del Rinascimento ma anche in assoluto  uno dei più importanti frescanti italiani della prima metà del Cinquecento ritorna a Pordenone e realizza tra il 1533 e il 1535 la pala di san Marco per il Duomo,  rimasta incompiuta. A Venezia realizza la pala San Lorenzo Giustiniani  e dal 1535 si stabilisce a Venezia, diventando il principale antagonista di Tiziano.

Su invito del duca Ercole II d’Este si reca a Ferrara, nel 1538 per una serie di cartoni preparatori per arazzi: ma qui per un attacco gravissimo al cuore, intorno al 12 gennaio  del 1539 avviene il decesso. “Un percorso espositivo che valorizza Alessandro Ciriani (sindaco della Città di Pordenone e l’’Assessore alla  Cultura del Comune di Pordenone Pietro Tropeano, scrivono nel saluto istituzionale del catalogo:” lo stile e i legami con i precursori e con i contemporanei del periodo d’espressività  culturale unico a livello europeo”.

Il progetto espositivo è accompagnato da un corposo ed esauriente  catalogo edito da Skira, con una prima sezione di saggi dedicati alla produzione artistica del Pordenone, in una seconda, le schede di tutte le opere in mostra alla Galleria e di quelli prestati al Museo e al Duomo della città.

Descrizione foto:

Foto di apertura Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone”San Rocco”1514-1515, affresco 280x79 cm, duomo concattedrale di San Marco. L’immagine devozionale (che è immagine guida della mostra riprodotta nei particolari sulla copertina del catalogo, scelta anche dalle Poste Italiane come immagine del  francobollo) era destinata ad assolvere quasi la funzione di una pala d’altare.

Osservando attentamente il dipinto scorgiamo che  il volto di San Rocco, e  caratterizzato da uno  sguardo inquisitorio, mascella squadrata naso ben definito sopracciglia aggrottate, riscontrando strette analogie con quello del Cristo Giudice affrescato dall’artista nella vota della parrocchiale di Traversio.

Foto 1 Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone “San Rocco tra i santi Girolamo e Sebastiano  ante 1512 , olio su tavola, 150x150 cm Venezia, Basilica di Santa Maria della Salute

Foto 2 Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone “Madonna con il Bambino” tra i santi Sebastiano Ruperto, Leonardo e Rocco  1512-13 Olio su tela 238x162 cm proveniente dalla chiesa parrocchiale dei santi Ruperto e Rocco di Vallenoncello

Foto 3 Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone “Madonna con il Bambino in trono tra i santi Giovanni Battista, Caterina, Daniele e Pietro, 1513-1514 Susegana, chiesa parrocchiale della Visitazione della Beata Vergine Maria

Foto 4 Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone “San Martino e San Cristoforo 1527-1528 Olio su tavola 240x150 cm. Ciascuno Venezia chiesa di San Rocco

Foto 5 Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone “Santi Sebastiano, Rocco e Caterina” 1530 circa. Olio su tela, cm 173x115  Venezia , Chiesa di san Giovanni Elemosinario

Foto 6 Paris Bordon”Madonna con il Bambino tra i santi Giorgio e Cristoforo”(Pala Manfron) 1525-1527 Olio su tela  cm 210x160, provenienza Lovere (Bergamo)  Galleria dell’Accademia Tadini

Foto 7  Lorenzo Lotto “San Cristoforo con Bambino tra i santi Rocco e Sebastiano 1531-1534, olio su tela 275X231 cm, proveniente dalla Basilica di Santa Casa di Loreto

Foto 8 Francobollo emesso dalle Poste Italiane

Foto 9 Catalogo della mostra

 Pordenone - Galleria d’Arte Moderna e Museo Civico d’Arte e  Duomo “Il Rinascimento di Pordenone” fino al 2 febbraio 2020. Informazioni + 39 0434. 392915.

 

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Articolo pubblicato il 10/01/2020