E' in corso una partita a scacchi con il corona virus, ma non saremo noi ad avere scacco matto

L’infezione da corona virus è in evidente espansione e il panico comincia ad impossessarsi della popolazione impegnata nel tentativo di arginare i disagi futuri che, sottolineati a più riprese dai media, tutti immaginiamo possano, prima o poi verificarsi. La difficoltà reale di contenere l’infezione da coronavirus è causata dal fatto che i primi sintomi avvertiti dal contagiato, sono molto simili a quelli causati da un banale raffreddore o dall'influenza, come febbre, tosse e in alcuni casi, difficoltà respiratorie. Da questo deriva l’importanza di  individuare nel più breve tempo possibile i casi sospetti, come sta avvenendo in tutti i luoghi in cui vi è la massima concentrazione delle persone, ad esempio negli aeroporti, nelle stazioni o nei porti, poiché i coronavirus umani si trasmettono da una persona infetta a un’altra attraverso la saliva, quando si tossisce o si starnutisce, oppure tramite le mani quando si portano alla bocca, agli occhi o al naso senza averne effettuato l’opportuno lavaggio.

Il coronavirus appartiene ad una grande famiglia di agenti patogeni, alcuni dei quali sono in grado di causare  malattie comuni e lievi, come il frequente raffreddore. Alcuni possono essere trasmessi facilmente da persona a persona, altri da animali a persone ed è per questo che si è sentita ipotizzare  la trasmissione da animale a uomo, forse dai pipistrelli, anche se al momento, non si hanno ancora certezze di alcun genere in tale senso.  In ogni caso proprio in questi ultimi giorni appena trascorsi, si è potuta notare una notevole virulenza di questo bacillo, tale da costringere alla chiusura interi paesi nel nord Italia, proprio per tentare di impedirne la diffusione.  Come suggerisce il nome, il coronavirus presenta una caratteristica forma a corona quando viene esaminato al microscopio elettronico ed è rivestito da un  guscio che circonda l'informazione genetica del virus, una sorta di corazza  capace di renderlo resistente alle condizioni ambientali, permettendogli di sopravvivere  più a lungo al di fuori di un essere vivente ed è proprio per questo motivo che è facilmente trasmissibile.

L’OMS ha stabilito che la causa principale della diffusione del contagio è il contatto con i casi sintomatici; un'altra condizione sia pure assai più rara, è rappresentata dal contatto con pazienti asintomatici.  Da questo deriva l’importanza di una rapida individuazione delle persone infette che andranno poste in quarantena per evitare il diffondersi della malattia. Inoltre, a differenza di altre patologie simili, ci si trova di fronte a un virus di per cui non è ancora stata trovata una terapia specifica e che presenta alcune insidie quando si tenta di idividuarlo:  infatti  una persona che abbia contratto la malattia, può non presentare alcun sintomo  e non presentare rialzi febbrili per circa cinque giorni, ma è in grado di trasmetterlo ad altre persone con un semplice starnuto.

La partita a scacchi che il virus gioca con noi lo vede in apparente leggero vantaggio; tutti siamo giustamente preoccupati del diffondersi della malattia di cui possiamo conoscere numero dei casi e luoghi in cui fa la comparsa, venendo aggiornati in tempo reale della crescita del numero dei malati, giorno dopo giorno. Il problema  è che, ovunque,  tutte  le persone sono suscettibili di essere infettate perché ci si trova di fronte ad un nuovo virus, le cui caratteristiche costituiscono una novità per le difese dell'organismo, non ancora preparato ad affrontarlo in maniera efficace. Così nei luoghi in cui si presenta un portatore che abbia o meno sviluppato l'infezione si corre un gran pericolo, ma se la sorveglianza è efficace e si possono effettuare  diagnosi precoci, come sta accadendo nelle nostre strutture sanitarie, esistono buone possibilità di poter prevenire l'infezione limitandone la diffusione. Il problema principale nasce dal fatto che la malattia  si trasmette allo stesso modo della meno pericolosa influenza, cui siamo da sempre abituati durante la stagione invernale e per cui esistono efficaci vaccini in grado di garantire una adeguata copertura alla popolazione, specie agli anziani. Stando così le cose, al momento, non esistono  grandi possibilità di contenerlo, ma in attesa di riuscire ad ottenere il vaccino che risolverà la questione, siamo sicuramente in grado fin da ora di ridurre la trasmissione della malattia.

E' sufficiente attenersi scrupolosamente alle linee guida che vengono raccomandate e che consistono essenzialmente nel non dimenticarsi  di lavare frequentemente le mani  ed evitare il contatto diretto con una persona che presenti evidenti problemi  respiratori, poiché  anche semplicemente parlare o cantare, oppure la normale respirazione,  possono produrre una quantità elevata  di aerosol, costituito da minute gocce  di saliva contenenti l'agente patologico.  Starnuti e tosse portano invece ad una più forte espulsione delle goccioline in grado di trasmettere l'infezione con un meccanismo descritto per la prima volta da Carl Flugge, il ricercatore da cui tali goccioline prendono il nome. Le particelle di aereosol prodotte dalle suddette attività hanno dimensioni diverse. Le gocce più grandi cadono a terra nel giro di pochi metri e infettano solo le persone nelle immediate vicinanze. La distanza che le altre gocce possono percorrere è spesso determinata dalle loro dimensioni e possono venire trasportate più lontano.

Nell'ottica di mantenere condizioni il più possibile asettiche, sarà buona abitudine utilizzare tessuti usa e getta ed utilizzare mascherine in grado di proteggerci  dal virus, ma anche utili  a proteggere la persone di fronte a cui ci troviamo, nel malaugurato caso in cui si sia colpiti da quella che si pensa possa essere anche solo un comune raffreddore, prima di sottoporsi agli accertamenti prescritti dal personale  specializzato, consultando i servizi di emergenza in caso di sospetto di aver contratto l'infezione. Non bisognerà inoltre dimenticare di utilizzare presidi medici trattati in conformità alle norme vigenti in materia di sterilizzazione e disinfezione ad alto livello.

Per quel che riguarda le previsioni relative alla durata dell'epidemia, la Commissione Europea sostiene che l'epidemia raggiungerà il suo picco nel primo trimestre dell'anno, con ripercussioni limitate a livello internazionale e una ripresa  economica nei trimestri successivi.  Bruxelles afferma ancora che l'impatto economico su altri paesi potrebbe essere assai più esteso duraturo se l'infezione dovesse continuare  a diffondersi a livello globale, con effetti  difficili da prevedere, anche se il Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Tedros Adhanom Ghebreyesus, in una recente conferenza stampa, ha voluto lanciare un messaggio di speranza al mondo affermando che il virus può essere contenuto, lasciando trasparire la vena di ottimismo che anima i ricercatori e che presto, anche per questo virus, faranno in modo che dai loro laboratori in cui stanno lavorando giorno e notte a ritmi serrati, possa essere elaborato il vaccino che  stroncherà la vita di un essere microscopico, mettendolo nelle condizioni di non potere più influire sulla vita economica e sociale del pianeta.

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Articolo pubblicato il 07/03/2020