A parlarne il Dottor Professor Silvio Garattini.
Torniamo a parlare di sanità e dell’implicazione che certe patologie hanno sulla popolazione di sesso femminile.
Secondo il ricercatore, farmacologo ed oncologo, Dottor Professor Silvio Garattini (nella foto a destra), infatti vi sono cinque famiglie patologiche che ammorbano, in modo privilegiato, il gentil sesso.
In primis, secondo Garattini, vi sono le malattie cardiovascolari che “sono la principale causa di mortalità della donna, in particolare infarto e ictus. Il rischio cardio-vascolare aumenta dopo la menopausa, superando quello dell’uomo in età avanzata”.
Al secondo posto, anche se in aumento, c’è l’osteoporosi che “è una malattia tipicamente femminile, ma è presente anche nell’uomo. In caso di rottura di un femore è proprio quest’ultimo ad avere una mortalità maggiore”.
Di forte impatto numerico anche le malattie autoimmuni, patologie che non distinguono i tessuti sani dell’organismo da virus o batteri, causando una reazione immunitaria che distrugge i tessuti sani. Secondo il Professor Garattini “il 75% delle persone che soffrono di malattie del sistema immunitario (come lupus, tiroidismo, artrite reumatoide) è donna”.
Di grande impatto sulla società tutta sono certamente le malattie neurodegenerative. “Due terzi degli anziani con demenza sono donne. Il rischio delle donne di ammalarsi di Alzheimer nel corso della vita è quasi doppio rispetto a quello degli uomini” spiega Silvio Garattini.
Ultima, ma non ultima per importanza e per calo della qualità della vita, c’è la depressione. “Le donne hanno una probabilità maggiore di sviluppare ansia e depressione, ma nell’uomo questo disturbo si associa a un rischio maggiore di suicidio”.
Qui la statistica ci dice qualcosa di molto rilevante. Le donne sono più soggette alle forme depressive ma gli uomini, quando ne sono afflitti, sono più inclini a risolverle con il suicidio. Il Sistema Sanitario Nazionale e la Medicina Generale del territorio devono, perciò, alzare il livello di attenzione verso queste patologie.
E’ molto importante che i sanitari prestino maggiore attenzione alle donne.
E’ ancora il Professor Garattini che sottolinea come “le donne devono contare di più, anche in ambito sanitario. Perché i numeri (fonte Istat) parlano chiaro: l’8.3% delle donne denuncia un cattivo stato di salute, rispetto al 5.3% degli uomini. E le donne hanno una probabilità 3 volte maggiore di essere colpite da depressione o disabilità. Sarebbe ora di ascoltarle”.
Torneremo senz’altro ad occuparci del tema.
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Articolo pubblicato il 17/02/2024