Un aiuto particolarmente prezioso per l'individuazione del Covid 19 negli esseri umani, arriva dai cani, utilizzando i loro potenti recettori olfattivi .

Addestrare i cani ad annusare il Covid 19 potrebbe essere un valido  aiuto nella diagnosi precoce della malattia; gli scienziati stanno infatti addestrando l'intelligent amico dell'uomo  a identificare  la presenza del virus  in pazienti asintomatici.  Il potenziale di risposta dei cani alla pandemia da coronavirus è in fase di studio presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine (LSHTM), la Durham University e l'organizzazione Medical Detection Dogs.

E' assai verosimile che i  cani possano essere in grado di individuare la presenza del virus che ha costretto il mondo ad una quarantena forzata, in base all'odore delle persone asintomatiche e sarebbe dunque un aiuto prezioso nella risposta alla malattia nel momento in cui queste  ritornano al lavoro, con conseguente allentamento delle restrizioni sociali.

Le segnalazioni di cani che annusano stati patologici, in particolare il cancro, è ben nota fin dagli anni '80.  Molte cellule producono composti organici volatili dall' odore caratteristico e sono presenti "nel sangue umano, nella saliva, nelle urine o nell'alito", ha detto Cynthia Otto, un medico veterinario e direttore del Penn Vet's Working Dog Center

La ricerca ha  dimostrato che anche l'odore dei Covid 19 rilasciato dalle cellule cancerose è assai caratteristico; i nasi sensibili dei cani - che hanno fino a 300 milioni di cellule preposte alla funzione olfattiva  rispetto ai circa 6 milioni delle  persone - possono individuare la presenza di cellule cancerose tra quelle sane; infatti, la maggior parte dei cani può essere addestrata in circa sei mesi per identificare l'odore di un particolare  stato patologico. Questa stessa capacità sembrerebbe poter consentire ai cani di identificare la malattia causata dal coronavirus.

Nel programma di ricerca  otto cani saranno inizialmente addestrati in un laboratorio. Nell'arco di tre settimane, per prima cosa impareranno a riconoscere l'odore di Covid 19  nei campioni della  saliva e dell'urina dei pazienti infetti, attraverso una tecnica nota come imprinting dell'odore. I cani avranno poi il compito di differenziare quei campioni da quelli raccolti da persone che non hanno la malattia.

L'addestramento prevede che ai cani vengano fatte  annusare le mascherine dei pazienti affetti da coronavirus per scoprire se il Covid 19 ha un odore caratteristico che può essere identificato dai loro potenti recettori olfattivi . La preziosa prerogativa di questi animali è la loro capacità di rilevare il Covid 19 che potrebbe essere di grandissimo aiuto nella diagnosi, potendo sfruttare una tipologia di indagine assai rapida, sicura, non invasiva  sfruttando la straordinaria capacità del cane di affiancare i sistemi di sorveglianza delle strutture sanitarie, messe a dura prova per la complessità dell'organizzazione che la nostra sicurezza richiede.

Una ulteriore  prova, caso mai ce ne fosse stato bisogno di quanto siano  preziosi gli animali nella nostra vita, nostri fratellini minori,  valido aiuto nella tutela e salvaguardia della nostra salute,  da cui siamo sempre affiancati ed aiutati in maniera grandiosa, semplicemente in cambio di un po' di affetto.

 

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Articolo pubblicato il 06/05/2020