Torino nell’aria limpida dell’effetto Coronavirus
Torino vista da Superga oggi e tre mesi fa

Da Superga scioccante confronto con l’immagine scattata solo tre mesi fa; ossigeno & biciclette

Domenica 17 maggio 2020, dopo le ambite, abbondanti piogge, cielo azzurro sul Piemonte attraversato da quel transito di belle nuvole dalle forme antropomorfe che da tanto tempo non si vedeva più. Le vallate e la pianura, zeppe di quel denso inquinamento che impediva alle perturbazioni atlantiche di riversarsi oltre le Alpi, da anni soffrivano di siccità e offrivano solo orizzonti opachi.  

Pomeriggio; partenza da Chieri per un piccolo reportage fotografico. Dall’alto del piazzale su cui sorge la Basilica di Superga, guardiana di mezzo Piemonte, finalmente si gode di uno spettacolo dimenticato nel tempo. Non più un mare di smog a oscurare la città e la catena delle Alpi è in mostra fin dove si spinge la vista.

I cieli stellati di questi ultimi tempi non sono sfuggiti a nessuno e neppure le giornate più limpide e profonde. Sono bastati meno di tre mesi di blocco del traffico e dello sperpero di energie da combustibili fossili, per restituire all’aria la sua trasparenza.

In questo caso, le crudeli pretese dell’epidemia Covid19 e del perfido Sars Cov2 hanno imposto ciò che nè le proteste dei “Friday for future”, né i fumosi programmi dell’agenda 2030 sono riusciti a fare: bloccare l’attività umana e la sua emissione di gas serra.

L’immagine dell’articolo presenta la vista sulla città di Torino fotografata il 17 maggio 2020 e un’altra inquadrata fatta esattamente dallo stesso punto, ma del 22 febbraio 2020, proprio per documentare lo spaventoso impatto della coltre di smog sull’area metropolitana.

Il confronto parla da solo e rappresenta un documento di quanto il nostro modo di vivere sia squilibrato rispetto ai ritmi della natura. L’avvento del Coronavirus ci ha dato modo di riflettere. Nel breve tempo di questo stop, si sono abbattuti i livelli di polveri sottili, le api si sono moltiplicate, così come uccelli, piccoli animali, e pesci nel depauperato Adriatico. Riprenderemo dunque le nostre cattive abitudini nella fase2?

Considerando il repentino aumento del traffico la risposta appare scontata, anche se si vedono molte più biciclette in giro.

Domenica 17 maggio. Decine di cicloamatori fino a Superga

Dunque rivedremo presto sollevarsi la barriera di microparticelle che rende il cielo ramato fino ad oltre 1500 m d’altezza e rende la Pianura Padana uno dei luoghi più inquinati al mondo? La risposta è nelle nostre abitudini, nella nostra capacità di mediare tra l’egoismo e il lato migliore dell’intelligenza.

Perché lasciare la macchina a casa? Un po’ di riflessione non guasta; per quanto un motore sia catalizzato, brucia comunque combustibili fossili e ossigeno. Un motore di 2000 cm³ scoppia grazie a 1 l di aria ogni due giri dell’albero motore. Questo significa che a 4000 g/min trasforma 2000 l di aria in altrettanti litri di CO2 e microparticelle tossiche restituiti all’ambiente. Perciò, in un’ora di utilizzo a quel regime di rotazione, la nostra amata auto di 2000 cm³ brucerà 120.000 l di aria, ossigeno compreso, quello senza il quale non c'è modo di vivere.

Per non parlare delle polveri cancerogene rilasciate dalle pastiglie freni e da quelle che derivano dal consumo degli pneumatici. Le nostre auto sporcano parecchio, forse l’immagine di questo cielo sereno è un buon motivo per adoperarle solo in caso di necessità.

Per il momento la pianura si presenta limpida. Sta a noi preservarla tale o maltrattarla il meno possibile. Domenica 17 maggio 2020, sul piazzale della Basilica di Superga si sono date appuntamento anche tante persone in bicicletta che hanno affrontato la ripida salita e gli oltre 600 m di dislivello.

È stato uno spettacolo di ottimismo proiettato al prossimo futuro; a un impiego sempre più diffuso di mezzi di trasporto singoli e a inquinamento zero. A biciclette elettriche sempre più prestazionali. Ce ne sono di tutti i prezzi e ripagano in economia di esercizio e naturalmente in aria pulita. Non priviamoci di questa ricchezza. La salute dal mondo saprà premiarci per ogni miglior ritorno ad altre normalità.

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Articolo pubblicato il 20/05/2020