Anche oggi tutti i dati sulla pandemia ci sono stati... “trasmessi”; distorsioni percepite
Pawel Kuczynski

Bombardamento mediatico & silenzio su tanti altri modi per soffrire e per morire. Perché?

Ogni giorno, attraverso un continuo martellamento a base di numeri,% in aumento, luoghi, regioni, spostamenti turistici e nuovi arrivi, veniamo aggiornati sui dati relativi al muoversi della pandemia di Coronavirus sul territorio nazionale e sulla pelle del mondo. Sembra veramente un problema inquietante. Certamente lo è!?

Tutti i mass media trattano l’argomento in più d'una sfumatura, dagli asintomatici ai banchi di scuola, ai risvolti politici, ai quotidiani decessi, al malanno di Briatore. Ma pensandoci bene ci sono tanti altri modi per soffrire, per essere costretti a cambiare stile di vita e infine, per morire "male".

Ad esempio… Ci venga anche riferito che nel 2020, nonostante lo stop imposto al traffico dal lockdown, nei primi sei mesi dell’anno ci sono stati 20.034 incidenti stradali che hanno contato 11.707 persone ferite e 478 vittime, come risulta dai dati della Polizia Stradale e dei Carabinieri.

Inoltre, purtroppo, così come per il CoViD-19 sono percentuali che progrediscono. Sarebbe utile ricordarci più attenzione, più rispetto per le regole e una maggior prudenza? L’uso della cintura? Il distanziamento di sicurezza autostradale? L’impiego delle frecce di direzione e quant’altro del codice stradale?

E poi, ci sono tanti altri tipi di decessi, ed ognuno di essi è ugualmente "letale"… Dall’infarto a un brutto tumore passando per l’Alzheimer o per un omicidio niente affatto banale. Notizie trattate con minor livello di specificità.

Silenzio poi sui numeri degli sfortunati (e non sono pochi), colpiti da malattie rare che distruggono la normalità del vivere, accompagnando verso un precoce e doloroso decesso. Certe pubblicità televisive ce le ricordano straziando il cuore mentre chiedono fondi per la ricerca, ma né il governo, né la tv di Stato, né l’intervista a qualche luminare ci aggiornano su questo triste capitolo destinato ad ugualmente sventurata gente. Pare che non conti niente.

Perché queste righe dedicate ai quotidiani mantra sulla pandemia? Perché chi scrive, e non soltanto lui, da tanto tempo si sta interrogando su quanto certe informazioni mediatiche siano quasi vicine a un sistematico, nuovo tipo di terrorismo emotivo che ci ha messo la mascherina anche sugli occhi e poi dentro, fino al cervello, attizzando sindromi e nuove paure.

E perché ancora adesso, chi viene ricoverato in ospedale per qualsivoglia malanno, viene sequestrato, recluso e semi incarcerato? Tutti isolati, difficile comunicare per chi è poco autosufficiente. Tutto questo accade fin quando è morto oppure dimesso? 

Nelle RSA l'ospite resta abbandonato a se stesso, senza poter trarre conforto dagli affetti familiari. Un triste capitolo di un mondo civile che ha chiuso le porte agli occhi e al cuore...

Se prevenzione deve essere, che prevenzione su tante altre cose sia, altrimenti il sospetto che ci sia davvero qualcosa di storto, misterioso e premeditato su questa pandemia, sul genoma del virus e sul vaccino prossimo venturo, si fa largo in quel poco che ci resta della libera mente.

Per un cartesiano dubbio, certe domande sul nuovo, ansioso, monitorato, "tamponato" & saltellante rotolare del quotidiano vivere di tutto il genere umano, si insinuano, e quasi intuiscono un qualcosa che non va, inafferrabile e pur presente. 

Grida istintivo da dentro un desiderio di maggior verità. È indirizzato all’Organizzazione Mondiale Della Sanità, al medico di base, al Primo Ministro, a chi tira le fila, al Sindaco della città, a chiunque sappia qualcosa di più sul martellamento incompleto e statistico che ci spara la tv. 

Movimenti di pensiero guidati da eminenti rappresentanti della cultura già da tempo si stanno mobilitando. Prima o poi si saprà di più su quel che è falso e quel che è vero? Forse c'è una % di possibilità, ma non si saprà dal telegiornale.

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Articolo pubblicato il 27/08/2020