Urbino – I colori del Rinascimento nella mostra Raphael Ware

Centocinquantasette pezzi di pregiata ceramica rinascimentale in mostra al Palazzo Ducale fino al 27 settembre 2020

Nella Loggia del Pasquino della Galleria Nazionale delle Marche,  al secondo piano del Palazzo Ducale di Urbino si può ancora   visitare fino al 27 settembre 2020 l’affascinante  mostra :”Raphael  Ware. I colori del Rinascimento”, curata da Tmothy Wilson  e Claudio Paolinelli, con la direzione di Peter Aufreiter.

Timothy Wilson, nel saggio del catalogo che accompagna la mostra scrive:”I 157 raffinati esemplari di maiolica italiana rinascimentale raccolti in questa mostra, al secondo piano della Loggia sud di Palazzo Ducale a Urbino sono tratti dalla più considerevole e importante collezione nel mondo di questo campo artistico in mano a privati. L’ambizione degli organizzatori – continua Timothy -   è stata quella di mostrare questa forma d’arte estremamente colorata alla luce diretta del giorno, per ricordarci che la maiolica ci mostra, come quasi nessun’altra forma d’arte di quel periodo,i suoi colori non sbiaditi ,esattamente com’erano quando uscirono dalla bottega del ceramista”.

L’altro saggio di Claudio Paolinelli riportato nel catalogo edito da Allemandi (pp.255 ill. €39.00 – foto copertina ) tratta l’argomento  del rapporto avvenuto tra la maiolica  e il Palazzo Ducale. Seguendo il gusto rinascimentale per la decorazione figurata, i pittori di maiolica –tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento – iniziarono a coprire ogni superfici disponibile dei loro oggetti, con istorie di ogni sorta.

Nel XVI secolo sotto i Della Rovere , il ducato di Urbino era la patria della maiolica istoriata: per secoli fu conosciuta nelle lingue europee, in quanto ad Urbino nacque e crebbe Raffaello; il suo impatto sulla maiolica locale fu tale che per secoli a seguire la maiolica in Europa  fu spesso nota con il nome di“Raphael Ware” ( ceramica di Raffaello), dal più grande artista della città.

La mostra presenta centocinquantasette pezzi che vanno dal Quattrocento ai piatti creati con la l’argilla di buona qualità che proveniva dalle sponde del fiume Tevere della cittadina Deruta a sud di Perugia, non potevano mancare pezzi di Faenza che per più di settecento anni è stato un afferrato polo e prolifico centro di produzione della maiolica e lo è ancora tutt’oggi.

Proprio per il cotesto del centro che da vita al genio raffaellesco , le botteghe creano grandi artisti della maiolica italiana come Nicola da Urbino che di più di chiunque altro stabilì lo stile classico e il predominio della pittura a  istoriato. Altri artisti furono Francesco Xanto Avelli e Francesco Durantino.  Anche pezzi della Bottega di Maestro Giorgio da Gubbio, uno dei nomi più celebrati della maiolica italiana.

Nella sua bottega ha prodotto la maiolica a lustro più raffinata e tecnicamente sofisticata del Rinascimento,se non di ogni epoca, contrapponendo in maniera eccellente lustro rosso e dorato.  Maestro Giorgio , nacque in Lombardia e si trasferì a Gubbio da giovane e là collaborò con il fratello maggiore Salimbene. Altri pezzi sono i rinfrescatoi grandi servizi per adornare un tavolo da banchetto  o  per essere esposti su una credenza, erano tra gli ordini più prestigiosi che ricevevano le botteghe di maiolica.

I pittori di ceramiche italiani, erano quasi tutti uomini, si dilettavano a dipingere donne. Piatti e altro vasellame dipinti con giovane donne, solitamente di profilo come nelle medaglie, erano diffusi nel periodo della maiolica arcaica fino al Rinascimento e oltre.

Spesso recano un nome con un aggettivo elogiativo, più comunemente «bella», sebbene si trovino anche «diva» e «graziosa». Troviamo poi esposte anche pezzi di coppa con soggetti di storia antica persiana greca e soprattutto romana, molto comuni nella ceramica istoriata. I temi di detta ceramica sono vari i più comuni sono le storie derivate dalla metamorfosi  del poeta Ovidio (43 a.C ne17 d.C.).   

Descrizione fotografie:

Foto copertina libro

Foto 1 Piatto Ercole e l’Idea Francesco Xanto Avelli, Urbino 1530 ca.

Foto 2 Orciolo di farmacia. Bottega di giunta di Tugio , Firenze 1431 ca.

Foto 3 Coppa Battista, Urbino o dintorni 1522/1545 ca.

Foto 4 Coppa san Girolamo e il leone, Urbino 1524

Foto 5 Piatto Vitruvio e Michelangelo, Nicola da Urbino, Urbino 1533 ca.

Foto 6 Rinfrescatoio corsa di carri probabilmente bottega di Orazio e Flaminio Fontana o di Antonio Patanazzi, Urbino 1562/1580 ca.

Foto 7 Bacile Cesare e i Sequani, Bottega Fontana o Patanazzi, Urbino 1565/1580 ca.

Foto 8  Calamaio a forma di giovane addormentato su un libro di Petrarca. Bottega della famiglia Patanazzi. Urbino 1580/1610 ca.

Urbino: Galleria Nazionale delle Marche – Palazzo Ducale :”Raphael Ware. I colori del Rinascimento”. Fino al 27 settembre 2020. Orari dal martedì alla domenica 8,30-19.15 lunedì chiuso. www.gallerianazionalemarche.it

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Articolo pubblicato il 31/08/2020