La chimera che ha cambiato il mondo

Per le Edizioni Cantagalli di Siena è da pochi giorni nelle librerie “Cina. Covid -19. La Chimera che ha cambiato il Mondo” dello scienziato Joseph Tritto, medico urologo ed andrologo, professore di nano-medicina presso la Amity University di New Delhi e presidente del WABT (World Academy of Biomedical Sciences and Technologies) di Parigi.

Una bomba o un mortaretto?

Non tutto quel che egli scrive è una novità né, forse tutto quel che egli dice è la verità. Certo è che tutti vi troveranno materia abbondante per le considerazioni personali più diverse, sposando alcune notizie o rigettando altre congetture, movendosi sul piano della politica, della scienza o dell’economia, secondo le proprie inclinazioni sociali.

Per Tritto, Covid-19 è stato creato in un laboratorio di Wuhan: è una “Chimera”. Così sono definite queste creazioni: non un virus presente in natura, ma il risultato di esperimenti di bio-ingegneria. Coronavirus di pipistrelli manipolati con genomi di HIV nel corso ricerche di vaccini immunizzanti da parte di scienziati della Francia - che con l’Istituto Pasteur detta legge in fatto di HIV - e degli Stati Uniti – dove gli studi sui coronavirus erano proibiti fino a qualche tempo fa per la loro pericolosità - con colleghi della Cina, che ha finito per indirizzare le ricerche verso la creazione di armi biologiche letali.

Tritto riprende dunque il filo di una teoria complottista circolata mesi addietro, portando a sostegno gli ingenti finanziamenti per la ricerca virologica coi quali il governo cinese ha posto di fatto sotto il proprio controllo il laboratorio di Wuhan, la scomparsa dei medici che per primi hanno denunciato la presenza lì di un’epidemia e il fatto che attualmente il laboratorio di Wuhan è diretto da una donna esperta di armi biochimiche e di bioterrorismo, la quale è anche generale dell’esercito cinese ed è affiancata da una equipe di pneumologi particolarmente competenti in malattie polmonari infettive.

Quanto alla ricerca di un vaccino anticoronavirus attuale, Tritto ritiene che ciò che spinge i vari laboratori impegnati nel mondo ad arrivare per primi a produrlo e quindi a venderlo sono le ragioni economiche, cui pure la Cina è interessata e che per questo si è posta in una posizione di vantaggio comunicando solo parzialmente la struttura genetica del virus pandemico, la cui conoscenza integrale, a suo parere, è indispensabile alla produzione di un vaccino veramente efficace.

Dopo una stoccata alla Organizzazione mondiale della Sanità, che ha taciuto troppo e per troppo tempo sulla epidemia, Tritto auspica la regolamentazione delle “Chimere” e delle ricerche nei laboratori civili e militari, in adesione ai principi della Convenzione per le armi biologiche.

Su questo, credo che troverà tutti d’accordo.

Si vales, valeo.

armeno.nardini@bno.eu

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Articolo pubblicato il 05/09/2020