Caso Palamara o caso PD/Magistratura?

L'opinione di Gigi Cabrino

Con l’espulsione dalla Magistratura di Luca Palamara l’ordine giudiziario ha chiuso quello che è stato definito il “caso Palamara” e questa è una presa in giro bella e buona; il Pm Palamara, che pure ha trescato nella lotta tra correnti della Magistratura per le nomine ad incarichi importanti e sensibili di magistrati graditi ad una parte politica, stando al processo interno presso il CSM in cui non ha avuto la possibilità di difendersi, sarebbe il solo responsabile di quell’intreccio perverso tra l’ordine giudiziario, che dovrebbe essere indipendente, e la politica; o meglio una parte ben precisa della politica, i partiti di Sinistra.

Come hanno osservato autorevoli commentatori parlare di un caso Palamara e non di una questione che riguarda tutta la giustizia italiana sarebbe come non parlare più di Mafia ma di un isolato “caso Riina”.

Certo la Magistratura aveva fretta di chiudere un capitolo che ha svelato in modo chiaro quali fossero i legami tra la Sinistra e l’ordine giudiziario, ha trovato il capro espiatorio e tutto può tornare come prima in un chiaro stile gattopardesco.

Sarebbe infantile pensare che, licenziato Palamara, tutto tornerà a posto e la giustizia sarà indipendente e giusta.

Le intercettazioni a cui è stato sottoposto l’ormai ex magistrato hanno rivelato una serie di incontri tra magistrati e parlamentari, di Sinistra ovviamente, per definire nomine importanti da approvare al CSM; a queste cene Palamara non ha partecipato da solo, ma i parlamentari e magistrati suoi commensali, con cui ha trattato poltrone e nomine rilevanti ai fini di alcuni processi che vedevano coinvolti esponenti politici, sono tutti saldamente al loro posto.

Interessante il caso di una cena nel settembre 2018 a cui hanno partecipato Fanfani, membro in scadenza al CSM, l’On. Ferri , PD, uomo forte del sistema correntizio della magistratura, Palamara  e l’On. Luca Lotti che, guarda caso, aveva in ballo alcune questioni giudiziarie e la nomina a vice del CSM di una persona a lui vicina avrebbe potuto portare giudici amici a giudicarlo; ebbene, pochi giorni dopo viene eletto vicepresidente del CSM David Ermini, parlamentare PD, avvocato toscano vicinissino al trio Renzi Boschi Lotti.

Questa è solo una delle occasioni in cui Palamara è stato intercettato e risulta che i commensali siano tutti saldi nelle loro cariche.

La Magistratura è in gran parte composta da magistrati onesti , professionali e indipendenti, ma il problema di una minoranza determinante della Magistratura che forma un blocco granitico con la Sinistra italiana resta, con o senza Palamara.

Nomine, promozioni, assegnazioni importanti che poi portano a condurre processi verso avversari politici o addolcire le posizioni giudiziarie di politici amici sono fatti noti da prima della vicenda di Palamara e restano tuttora; un colossale conflitto di interessi che vede i partiti della Sinistra considerare la giustizia italiana come una cosa loro, da usare a piacimento come arma politica contro gli avversari, altro che il conflitto di interessi di Berlusconi con le sue aziende…

E’ interessante notare anche le date, infatti risulta che a settembre del 2018 fossimo in quella breve parentesi di pochi mesi in cui il PD non è stato al governo; bene, questo non ha impedito che parlamentari del PD si incontrassero coi vertici della magistratura italiana a concordare nomine e poltrone.

Questo la dice lunga su quale sia il vantaggio della Sinistra sul Centrodestra e su come il PD si possa permettere di governare quasi ininterrottamente per dieci anni pur perdendo sistematicamente le elezioni.

Gigi Cabrino

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Articolo pubblicato il 15/10/2020