Al via il G20 della crisi del coronavirus

Un summit virtuale per delle sfide internazionali molto concrete, a cominciare dalla pandemia che uccide e minaccia l'economia mondiale.

È un G20 inedito quello cominciato sabato sotto la presidenza dell'Arabia Saudita. ”I nostri popoli e le nostre economie soffrono ancora per questo shock, ma faremo tutto il possibile per superare questa crisi grazie alla cooperazione internazionale", ha affermato il re Salman all'apertura dell'incontro, a distanza, della durata di due giorni.

È apparso accanto al principe ereditario Mohammed bin Salman, in collegamento con i leader delle più grandi potenze mondiali. Emmanuel Macron, Angela Merkel, Xi Jinping, Donald Trump e Giuseppe Conte.

È in una situazione inedita di questo tipo, poco propizia per la diplomazia informale e ai negoziati improvvisati, che il G20 deve dare la sua risposta al cataclisma economico e sanitario provocato dal covid-19, che ha ucciso più di 1,3 milioni di persone nel mondo.

Diversi appelli sono stati indirizzati al G20 per sostenere finanziariamente l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), dopo il moltiplicarsi di promettenti annunci sul vaccino.

Il segretario generale dell'Onu, che ritiene che i vaccini "devono essere un bene di tutti, accessibile a tutti", ha spiegato che già 10 miliardi di dollari sono stati investiti per lo sviluppo di vaccini, diagnosi e terapie. "Ma mancano ancora 28 miliardi di cui 4,2 prima della fine dell'anno. Sono fondi fondamentali per la produzione industriale e la fornitura dei vaccini" in particolare per i Paesi più poveri, ha detto.

Alcuni leader sono della stessa idea, come il premier britannico Boris Johnson che ancora prima dell'inizio del vertice ha lanciato un appello per "intensificare sostegno collettivo a un accesso equo ai vaccini". Ma i potenti del mondo sono lungi dall'esprimersi con una sola voce.

Il G20 raggruppa Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania, Regno Unito, Italia, Francia, India, Brasile, Corea del Sud, Russia, Australia, Indonesia e Arabia Saudita rappresentando dunque l'80% del commercio mondiale e più dell'85% della ricchezza prodotta annualmente sul pianeta.

Organizzazioni internazionali e Ong lanciano continuamente appelli a questo club di potenti affinché si adoperino per ridurre il debito dei Paesi economicamente meno sviluppati.  

Il G20 ha introdotto in aprile una moratoria per sospendere temporaneamente il pagamento del debito dei paesi più poveri, dal primo maggio alla fine del 2020.

Guterres ha chiesto che questo limite sia prolungato per il 2021.

Ma dopo il summit è stata la cancelliera Angela Merkel a storcere il naso, dicendosi "preoccupata" per la lentezza delle discussioni sull'accesso dei Paesi poveri al vaccino anti-Covid. Il G20 ha messo poi l'accento sull'importanza della "continuità dell'istruzione in tempi di crisi tramite l'attuazione di misure per assicurare l'apprendimento di persona, un efficace qualità dell'insegnamento a distanza e un mix" dei due "come appropriato". Un'istruzione "inclusiva, equa e di qualità per tutti è essenziale per un futuro migliore e per combattere le disuguaglianze". Un accenno i grandi lo riservano anche alle donne, colpite in modo "sproporzionato" dalla crisi: "Lavoreremo per non ampliare le disuguaglianze di genere" e affinché la pandemia "non metta a rischio i progressi degli ultimi decenni".

Anche il presidente del Consiglio italiano ha rilasciato una lunga dichiarazione. “Le sfide che stiamo affrontando oggi sono tra le più urgenti del nostro tempo. La minaccia esistenziale rappresentata dal cambiamento climatico, il degrado del suolo e il declino della biodiversità globale ci hanno già portato a un bivio, che determinerà se siamo in grado di salvaguardare il nostro pianeta e costruire un futuro sostenibile".

Conte ha così proseguito: “Vogliamo promuovere una ripresa sostenibile, inclusiva e resiliente. La nostra intenzione è mettere in atto tutte le misure necessarie per una ricostruzione quanto più solida ed efficace, promuovendo una società più equa, un pianeta più pulito e sano e un ambiente economico più prospero, per noi e per i nostri figli. Abbiamo molto chiara l'esigenza di ricostruire la fiducia tra le generazioni. Per questo motivo, abbiamo deciso di incentrare il nostro programma di lavoro su tre pilastri: Persone, Pianeta e Prosperità".

Ci impegneremo - ha aggiunto Conte - ad affrontare le principali sfide legate all'emergenza sanitaria, con particolare riferimento all'accesso universale ed equo ai vaccini e al rafforzamento dei sistemi sanitari. Tutti questi temi verranno sviluppati anche in sinergia con il Global Health Summit che l'Italia ospiterà il prossimo anno in collaborazione con la Commissione Europea e che coinvolgerà tutti voi Leader partecipi del G20 insieme alla società civile."

Sul summit aleggia anche l'ombra del non rispetto dei diritti umani da parte dell'Arabia Saudita, in particolare per il caso Khashoggi e non sono mancate le voci critiche di chi ritiene che il G20 sia una vetrina che il Paese non dovrebbe avere. Ma il regno sembra volerne approfittare per mettere in luce il suo ambizioso programma di riforme economiche volto a ridurre la sua dipendenza dal petrolio.

 

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Articolo pubblicato il 23/11/2020