Accordo Brexit: La Scozia pronta a un nuovo referendum per l’indipendenza: “Vogliamo restare in Ue”

Per la prima ministra della Scozia, Nicola Surgeon: “Non c’è accordo che possa mai compensare quello che la Brexit ci porta via. È tempo di progettare il nostro futuro come una nazione indipendente europea”

Il Parlamento britannico si riunirà a Londra il 30 dicembre per discutere ed approvare l’accordo post Brexit – Ue, ma sulle spalle forforose di Boris Johson, stanno caricandosi nuove  tensioni.

Per la Scozia è giunto il momento di diventare "una nazione europea ed indipendente": lo ha dichiarato la prima ministra scozzese, Nicola Sturgeon, dopo l'accordo sulle relazioni post-Brexit fra Gran Bretagna e Unione Europea raggiunto nei giorni scorsi. Sturgeon di fatto annuncia un nuovo referendum, dopo quello di sei anni fa, quando con una prevalenza del 55% a prevalere fu l'opzione contraria all'indipendenza.

Secondo però gli ultimi sondaggi circa il 62% degli scozzesi sarebbe ora favorevole al distacco da Londra. Sturgeon ha voluto rilanciare un tema che sarà centrale per le prossime elezioni che si terranno a maggio per il rinnovo del Parlamento scozzese.

Boris Johnson ha già chiuso a questa possibilità, ritenendo già esaustiva la consultazione referendaria del 2014. La premier scozzese, Nicola Sturgeon, ha ricordato però che la Brexit è avvenuta contro la volontà della Scozia, visto che qui al referendum prevalsero i voti per il ‘Remain', e ha dichiarato che alla sua nazione non rimane altro che chiedere un terzo referendum per l'indipendenza.

"Prima che inizi la giostra, vale la pena ricordare che la Brexit sta avvenendo contro la volontà della Scozia", scrive Sturgeon, "e non c'è accordo che possa mai compensare quello che la Brexit ci porta via.

È tempo di progettare il nostro futuro come una nazione indipendente europea", ha aggiunto Sturgeon. Anche di fronte al conformismo, l’anelito alla libertà ed all’indipendenza, non potrà non raggruppare i migliori intenti a sostegno della nazione scozzese.

 

 

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Articolo pubblicato il 28/12/2020