In queste ultime ore sembrerebbe decisivo il supporto di Mike Pence
Mai nella storia un’elezione americana aveva preso una piega cosi importante su scala planetaria. La battaglia tra Repubblicani e Democratici, tra Trump e il Deep State, è alle battute finali. Il 6 Gennaio sarà la “Waterloo” di qualcuno, questo è certo.
Il destino del Mondo sembra essere nelle mani di Mike Pence, il quale per Costituzione è anche il Presidente del Senato.
Il vicepresidente Usa, che fino ad ora aveva deciso di non appoggiare le mosse contro la vittoria di Biden, sembra aprire all'iniziativa di un gruppo di 11 senatori repubblicani, decisi a rifiutare di certificarne l'elezione a presidente.
Il 6 gennaio spetterà proprio a Pence confermare definitivamente la nomina.
Fino ad ora i media occidentali si sono scatenati a diffamare l’amministrazione Trump e tutto ciò che non rientri nei paradigmi ideologici della sinistra liberal e arcobaleno.
Ma Pence, dopo vari tentennamenti, ha preso una posizione netta a favore della trasparenza e della reale democrazia, considerando “benvenuti” gli sforzi dei membri di Camera e Senato per “usare l’autorità concessagli dalla legge per sollevare obiezioni e portare prove davanti al Congresso e al popolo americano”.
Tutto questo lascia presagire che non solo presiederà alla seduta di mercoledì, ma farà di tutto per accertarsi che la democrazia in America non dipenda dal voto postale controllato da alcune aziende vicine ai dem.
Gli 11 senatori, guidati da Ted Cruz, vogliono un ritardo di una decina di giorni per verificare le accuse sulle irregolarità elettorali.
A tal proposito, nei giorni scorsi, il Presidente Trump ha avanzato importanti interrogativi sul perché il governatore della Georgia Brian Kemp non stia usando i suoi poteri per fare luce su quella che appare a tutti gli effetti come un’enorme frode elettorale.
Ricordiamo che la Georgia risulta essere uno stato chiave per assicurarsi la futura maggioranza in Senato.
Ad ogni modo, le accuse, non solo in Georgia, continuano ad essere incentrate sul numero di buste elettorali rispetto al numero dei votanti, in quanto sono state riscontrate più schede rispetto alle buste. Questo non può passare inosservato davanti alla Giustizia americana.
Come responsabili per una corretta divulgazione delle informazioni, in queste ore, anche noi abbiamo un grande dovere: combattere il mainstream, di cui una delle principali armi sono le Fake News. Ogni giorno veniamo bombardati sui media e sui social con informazioni false e tendenziose.
Combattere insieme questo sistema di disinformazione è fondamentale per difendere la democrazia occidentale.
In ogni caso, quello che deciderà di fare la maggioranza dei senatori sarà decisivo per la vittoria di una parte sull’altra. Dopo mercoledì, comprenderemo fino a che punto il Senato americano è libero dai condizionamenti del Pentagono e dai grandi finanziatori dem; i quali, guarda caso, corrispondono tutti agli uomini con il più alto e stimato patrimonio al mondo.
Una cosa è certa, qualunque sarà l’esito, l’amministrazione Trump non si arrenderà, e più della metà del popolo americano continuerà a lottare con lui.
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Articolo pubblicato il 05/01/2021