Presidenziali USA - Benpensanti di sinistra: risparmiateci la lezioncina di democrazia

L'Opinione di Luigi Cabrino

Il 6 gennaio siamo stati tutti sorpresi e colpiti nel vedere l’assalto dei manifestanti pro- Trump al Parlamento USA; un gruppo di attivisti sostenitori del presidente Trump si sono diretti verso Capitol Hill ed hanno forzato l’ingresso del Parlamento invadendolo e all’occupazione è stato posto rimedio in maniera tardiva; purtroppo si sono registrate alcune vittime.

La vicenda delle elezioni presidenziali USA dura ormai da due mesi, ricorsi ed accuse di brogli sono partiti ad operazioni di spoglio ancora in corso e non sembrano finire; gli esperti del sistema elettorale americano, molto complesso, ritengono che ormai i giochi siano fatti, anche se alcuni ritengono che ci sia qualche piccola probabilità per ribaltare il risultato, ma tutti concordano che la folla scappata letteralmente di mano a Trump che ha fatto irruzione nel Parlamento abbia posto la parola fine alla rivendicazione del magnate di New York.

Per quanto legittime potessero essere le motivazioni addotte a sostegno della vittoria “rubata” – e la presenza di schede elettorali superiori anche di sette volte il numero dei votanti in alcune contee pone qualche domanda sull’efficienza del sistema elettorale statunitense- la violenza e l’usurpazione del luogo simbolo della democrazia, il Parlamento, non sono in nessun modo accettabili.

L’irruzione è stata condannata anche dai leader politici italiani più vicini al “trumpismo”, la violenza non è accettabile e basta.

Ovviamente non potevano mancare le dichiarazioni dei benpensanti de sinistra italiani, parlamentari, commentatori e giornalisti, da Berizzi a Lerner, da Zingaretti a Renzi e Orlando e così via. Non poteva mancare ovviamente la Boldrini al coro “democratico”.

Tutti a difendere la democrazia, tutti a strillare a difesa della democrazia USA e a mettere in guardia dai rischi che l’Italia correrebbe se non fossero loro al Governo.

Va bene, il diritto di espressione è sacrosanto, tanto più per parlamentari che rappresentano in Popolo, ma un chiarimento va fatto, al netto di tutta le antipatie che un personaggio come Trump ha portato in USA e nel mondo; al di là anche dell’opinione diffusa che comunque in fenomeno del Trumpismo non è per niente finito (si parla già di un network televisivo filo Trump e addirittura di un nuovo partito, chi vivrà vedrà).

Alla fine, esauriti ricorsi e appelli, la democrazia statunitense porterà alla presidenza colui che sarà dichiarato vincitore delle elezioni, così funziona e così dovrebbe funzionare in democrazia.

I personaggi della Sinistra italiana che da mercoledì strillano per difendere la democrazia USA minacciata e danno ininterrottamente lezione di democrazia sono al Governo nazionale dopo aver perso sonoramente e vergognosamente le ultime elezioni politiche, governano solo grazie a torbidi giochi di palazzo che, per quanto legittimi dal punto di vista istituzionale, di democratico e rispondente al volere del popolo espresso nelle elezioni non hanno proprio niente.

Per favore, la lezione di democrazia dalla Sinistra che governa col 18% dei voti è un non senso.

 

Luigi Cabrino

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Articolo pubblicato il 09/01/2021