Ecco come il nuovo presidente degli Stati Uniti colpirà la Russia
Non sono passati molti giorni da quanto il 6 gennaio scorso una folla di sostenitori di Donald Trump ha invaso l'edificio del Congresso degli Stati Uniti. Quattro persone sono state uccise in scontri con funzionari della sicurezza. Il presidente eletto Joe Biden ha accusato Trump di incitare una folla di ribelli. Con molta probabilità questi fatti saranno strumentalizzati dai Dem per individuare una finta “pista russa”.
A questo va aggiunto che, in cima all'agenda dell'amministrazione entrante, vi sono azioni volte a fare tutto il possibile per impedire il completamento del gasdotto russo Nord Stream 2. Gli Usa cercheranno di convincere i partner europei a fermare il progetto. Ma se ciò non avrà successo, dovranno considerare seriamente tutti gli strumenti di sanzioni di cui dispongono.
Le severe sanzioni faranno scendere il rublo
Poiché per la maggior parte delle élite americane, Donald Trump è “un agente” del Cremlino, è probabile che Mosca venga incolpata per l'ispirazione dell'insurrezione di Washington. Tenendo conto del recente attacco hacker ai ministeri e ai dipartimenti statunitensi, dietro al quale, secondo i media Usa, si trova anche l'intelligence russa; è possibile che la nuova amministrazione statunitense infliggerà un potente colpo alla Russia tramite le seguenti sanzioni economiche: disconnessione dai sistemi di pagamento internazionali, un divieto di acquisto del debito statale russo, forse persino un embargo sulle forniture energetiche verso i mercati mondiali.
Joe Biden sembra disposto a tutto, e sembra che non terrà conto degli interessi strategici dei suoi alleati Nato, in particolar modo in Europa. La nuova amministrazione sarà guidata da un unico motivo: vendicarsi del regime russo.
L'ondata di sanzioni questa volta potrebbe rivelarsi molto più grave di qualsiasi altra sanzione passata(come quella del 2014). E può portare al crollo del rublo a livelli ora impossibili da prevedere.
Il balzo inflazionistico farà aumentare drasticamente i prezzi dei generi alimentari
Un'altra conseguenza indiretta, che tuttavia potrebbe rivelarsi importante per la Russia, è la possibile immissione monetaria della FED nell'economia americana con trilioni di dollari. È probabile che Biden avvii immediatamente i processi di stimolazione monetaria, cercando così, tra l'altro, di “riscattare” la lealtà dei Trumpisti in materia economica. Ciò potrebbe stimolare l'inflazione globale, soprattutto nel mercato alimentare.
In tali condizioni, sarà possibile vedere in Russia un forte balzo inflazionistico, soprattutto in merito alla svalutazione del rublo. Di conseguenza, potremmo vedere la Fed. Russa dover affrontare un forte aumento dei prezzi nei prodotti alimentari; le autorità russe cercheranno di ripagare con metodi amministrativi, tramite operazioni di mercato aperto da parte della Banca Centrale della Federazione Russa; e, con grande probabilità, ciò porterebbe ad un aumento del debito pubblico senza precedenti, con conseguenti rialzi dei tassi di interesse.
Le misure di ritorsione potrebbero portare a perdite economiche, finanziarie e tecnologiche elevate per la Russia.
Il Servizi di Sicurezza esteri russi(i SVR) potrebbero diventare un obiettivo per potenziali sanzioni finanziarie da parte del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, ha detto Edward Fishman del Consiglio Atlantico; il quale aveva lavorato alle sanzioni contro la Russia già durante l’amministrazione Obama.
Più efficaci potrebbero essere le sanzioni contro le società statali russe e gli imperi economici degli oligarchi associati al presidente Vladimir Putin, ha detto sempre detto Fishman. “Le misure simboliche non saranno sufficienti. I russi devono sapere che stiamo contrattaccando” ha sottolineato l'esperto del Consiglio NATO.
La misura più dura e decisiva potrebbe essere quella di disconnettere la Russia dal sistema internazionale di pagamenti interbancari SWIFT, ha affermato James Andrew Lewis, esperto di sicurezza informatica presso il Center for Strategic and International Studies di Washington. Questo darà un duro colpo alle banche russe e all'intero sistema finanziario del paese.
La Federazione Russa vive da sei anni sotto le sanzioni NATO e in parte si è adattata ad esse, ma questa volta rischia di essere seriamente compromessa.
Washington ha un'altra carta vincente nel suo mazzo, la quale potrebbe infliggere molti più danni: le restrizioni sul debito statale russo. Se entreranno in vigore, i finanziatori americani (e anche quelli europei) non saranno più in grado di investire denaro in obbligazioni federali russe ed eurobond. Questo comporterà uno shock sia per il mercato azionario interno che per il sistema finanziario.
Ma alcune delle presunte sanzioni potrebbero colpire gli interessi finanziari e le infrastrutture degli stessi paesi amici degli Stati Uniti; principalmente l’Italia e i paesi UE, dove la Russia occupa circa un terzo del mercato del gas e quasi un quarto del mercato del petrolio, nonché dei fondi di investimento globali, che, secondo le statistiche della Banca Centrale Russa, detengono il 27% del debito pubblico russo.
Joe Biden e la sua folle amministrazione Dem oserà quindi sacrificare tutto questo per punire il regime russo? Parafrasando il Manzoni, ai posteri l’ardua sentenza.
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Articolo pubblicato il 26/01/2021