Incontriamo Riccardo Marchina che presenta il suo ultimo libro: "Zeus ti vede"

Lo scrittore Riccardo Marchina, classe 1972, di casa a Pino Torinese con la moglie e tre figli, è  giornalista e scrittore prolifico, in prevalenza nell’ambito del sociale. Per Neos edizioni ha pubblicato i romanzi:  “La piazza della zingara”, 2010; “L’agenzia dei segreti precari”, 2011; “I balconi del levante”, 2016; “Lo squalo delle rotaie”, 2018 (recensito da Tuttolibri di La Stampa il 18 gennaio 2019) e la raccolta di racconti “Ballata per le spose”, 2012; ha partecipato alle antologie: Natale a Torino (2012, 2013, 2014, 2016, 2017 e 2019); “Brindare alla vita”, 2015; Pagine in viaggio,2018, 2019 e 2020 ed è il curatore dell’antologia “Spirito d’estate”, oggi alla sua terza edizione. E’ fresco di stampa il suo ultimo lavoro “Zeus ti vede”; si tratta del suo  settimo romanzo, il secondo ambientato nel mondo del lavoro.  

E’ un romanzo che viaggia a due velocità. In parte si sofferma sulla crisi delle industrie di Torino, sulle acquisizioni da parte di aziende estere e le conseguenti delocalizzazioni; in parte scende con la lente d’ingrandimento sul dramma di chi perde il lavoro, in particolare i cinquantenni. Il filo conduttore è un giallo che tiene alta l’attenzione su due brutali omicidi.  “Un escamotage per far scorrere meglio il racconto - spiega l’autore – A prevalere è comunque il contesto sociale. A livello globale, ne esce una città con una situazione da paese emergente, ma privo delle potenzialità che un vero paese emergente ha effettivamente”.

“Una decina d’anni fa, con L’agenzia dei segreti precari, avevo raccontato pregi e difetti della società di somministrazione, che allora si chiamavano di lavoro interinale. Oggi, mi soffermo sul contesto aziendale vero e proprio. Tuttavia, anche così a prevalere è una disarmante precarietà”.

Di cosa parla il romanzo?

“Racconto di Pietro, un cinquantenne che mantiene due famiglie, e lavora come commerciale in una piccola torrefazione di Torino, la Super-Moka, che viene acquistata da una multinazionale. Il passaggio di proprietà viene presentato dalla direzione con grande entusiasmo, ma presto in tanti, come Pietro stesso, si troveranno senza lavoro perché la multinazionale alla fine compra il marchio, svuota l’azienda e porta la produzione in Albania”.

“Uno dei tanti casi al centro della cronaca degli ultimi anni. Ho scelto un produttore di caffè perché Torino ne ha tanti e poi perché mi premeva di levare il marchio esclusivo dell’automotive dalla città. In fondo, Torino è anche molto altro. I dipendenti in uscita vengono dirottati su una società di outplacement, che ha il delicato compito di reiventare i profili a farli ripartire. “Un’operazione difficile, soprattutto per chi ha già una certa età e, magari, si trovava pure con degli emolumenti importanti”.

La penna di Marchina dipinge tanti protagonisti minori, persone che tirano a campare come riescono, disposti ad abbracciare filosofie strampalate pur di non crollare. “Nel mondo di oggi è tutto fluido: relazioni personali, lavorative… Persino, i curriculum non costituiscono più una base stabile su cui poggiare per ripartire. Si muovono sui monitor e sui social, devono essere modificati a seconda delle aziende a cui vengono presentati. Sembra quasi sia impossibile catturarli”.

“Il mondo delle relazioni è costituto da famiglie allargate, storie improbabili, fatine del dentino che non possono più essere coperte dagli adulti. “E’ risaputo, quando si perde il lavoro, spesso crollano anche gli equilibri famigliari. Tuttavia, il mio protagonista, Pietro, ha già alle spalle due separazioni”.

Sin dalle prime righe, il protagonista rievoca Cesare.

“Un personaggio d’altri tempi. Un operaio anni Cinquanta di Campidoglio, un quartiere operaio al fondo di corso Regina Margherita, dove vive anche Pietro. Lui serve per mettere più in evidenza le differenze della società di oggi con quella di una volta, che era di certo più stabile”.

E poi c’è il giallo…

“Già e si consuma all’interno della medesima azienda… L’indagine per scoprire l’assassino o gli assassini non è mai in primo piano, ma pesa sul contesto”.

Perché questo titolo?

“Tanti anni fa, sui muri della città si vedeva disegnato questo triangolo con la scritta Zeus ti vede. Mascia, una provocante cameriera che Pietro frequenta, ha questo tatuaggio sulla schiena. Lei è forse il personaggio più morboso e inquietante di questa storia”.

 

Editore: Neos Ed.
Anno edizione: 2021
In commercio dal: 19 febbraio 2021
Pagine: 224 p., Brossura
EAN: 9788866083627

 

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Articolo pubblicato il 07/03/2021