Minerva Invicta

E’ il titolo del primo libro di Massimiliano Turra. “Analista autodidatta – come egli, consulente aziendale e laureato in giurisprudenza, si definisce - con uno spiccatissimo pensiero laterale che gli permette di intravedere, a volte vedere, degli schemi logici dove altri non vedono nulla”, ci conduce “Sulle tracce dell’invincibile Dea” - così recita il sottotitolo del libro – attraverso quelli che per lui sono “I dodici indizi” – come ancora si legge nel sottotitolo.

Su questo presupposto a sostegno della narrazione: “Facciamo finta che...Minerva sia ancora tra noi”, ci troviamo così coinvolti nella sua “fantastoria” – 106 pagine di facile e comoda lettura, con alcune belle foto - alla scoperta di indizi che confermano, di questa dea, la sua “lunga mano nella evoluzione dell’Occidente. Cambiano i nomi e i luoghi ma lei c’è sempre”.

Minerva è una Elohim femmina, una divinità poliedrica dai tanti nomi e dai tanti appellativi che “per gli Ateniesi era semplicemente LA DEA, per la sua importanza”. A lei, “nella spartizione territoriale fu dato da gestire l’Occidete”, ma ha contribuito e continua a contribuire ancora alla crescita e allo sviluppo delle nazioni affidategli”. Tra queste, gli Stati Uniti d’America, cui portano gli indizi del “progetto di utilizzare la lingua inglese come lingua unica del pianeta terra” sulle tracce anche d’una affermazione di Trump nel corso d’una recente visita del nostro Presidente Mattarella: “Usa e Italia legati da un retaggio culturale politico unito che si estende nel passato fino all’antica Roma”. L’aquila dell’esercito dei romani è anche distintivo di quello americano, e la civetta, cara a Minerva è un altro indizio che si trova a Washington nella pianta stradale del Campidoglio, nome che senza equivoco rimanda a Roma. L’indagine sui tratti fisiognomici di Minerva porta poi a quelli della Statua della Libertà, posta all’ingresso del porto di New York, di cui si scoprono inoltre, indagando, le innumerevoli riproduzioni di grandezza e materiali diversi in tante parti mondo.

La fantasia spazia così nella realtà, cogliendo con l’autore similitudini e affinità a tutto campo dalla Nike di Samotracia alle grandi statue della Madre Patria di Stalingrado e di Kiev, di passaggio per la Vittoria Alata del Faro della Maddalena sulla collina torinese. C’è anche per il lettore l’indizio per l’ardita ascesa alla Madonnina in cima al duomo di Milano, costruito sui resti del tempio di Belisma o Belisama, come i Celti chiamavano Minerva; qui porta anche l’indizio della sua alabarda impugnata nella destra, che rimanda al giavellotto nella mano di Minerva.

Il passaggio dalla Atena guerriera presso i Greci alla Minerva dea della ragione presso i Romani è poi indizio della “fusione/confusione tra alcuni culti di Minerva e le immagini delle Madonne cristiane”: se ne scoprono infatti di guerriere dotate di spada, come la Madonna delle milizie venerata a Scicli o quella della Chiesa della Difesa di Cortina d’Ampezzo.

In questa indagine a tutto tondo, non desteranno meraviglia i rimandi di Minerva nel modo massonico, essendo la massoneria una istituzione che affonda nei secoli la propria storia e che, per il suo contenuto esoterico, è destinata a non sfigurare in questa “fantastoria”, salvo poi scoprire che invece è storia.

Perché dunque leggere questo libro? Per scoprire le ragioni per cui l’autore accolla a Minerva la fondazione della massoneria? Beh! Sarebbe molto riduttivo. Per essere coinvolti in avventure come quelle portate sullo schermo da Harrison Ford/Indiana Jones? Ci siamo vicini, se pensiamo inoltre che quest’attore è stato anche il contrabbandiere spaziale Ian Solo nella serie di Guerre stellari. Infatti, se le ragionate motivazioni dell’autore sugli indizi che portano alla presenza attuale di molto della dea Minerva nel mondo d’oggi finiranno, in fondo, per non stupire più di tanto, non lascerà forse stupiti l’indizio di questa pandemia, sotto la regia di Minerva, che porti ad una unione oggi degli Stati della Terra per combattere domani un nemico che venga da fuori. “Credo – scrive infatti l’autore, ed il lettore attento trarrà le proprie conclusioni - che Minerva abbia velocizzato nel 20°-21° secolo il processo di difesa militare come trampolino per una difesa comune degli Stati dalle minacce provenienti dallo spazio”. Si vales, vàleo.

armeno.nardini@bno.eu

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Massimiliano Turra – MINERVA INVICTA - Sulle tracce dell’invincibile Dea – I dodici indizi – ebook, da qualche giorno disponibile su Amazon kindle unlimited, prossimamente nelle librerie in cartaceo

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Articolo pubblicato il 21/03/2021