Covid: Anche a Torino la misura è colma. Gli ambulanti sfilano in corteo con i furgoni contro le chiusure illogiche e deleterie

La latitanza della sindaca Appendino. La presa di posizione di Petrarulo e la solidarietà di Allasia e Marrone.

Ormai, anche a Torino, come già in altre città, si abbandona la rassegnazione perché  la misura è colma. Ieri è sfociata la protesta motivata e rabbiosa degli ambulanti dei mercati, accorsi da tutta la regione, contro la prolungata chiusura per l'emergenza sanitaria. La mobilitazione non è destinata a fermarsi e, dopo le catene dei giorni scorsi, si è trasferita rumorosa e numerosa per le  strade . Partiti dall'Allianz Stadium, centinaia di furgoni hanno attraversato la città per raggiungere la centrale piazza Vittorio, con mille persone al seguito.

"E' ora che le istituzioni inizino a sentire il termometro di come siamo messi", dice Gianfranco Nardozzi, presidente del sindacato Goia. "Se continuano a tenerci chiusi - promette - da domani metteremo i nostri banchi comunque nei mercati, con o senza permesso". Certe assurde chiusure sono figlie della miopia di Conte ed Arcuri e dei tanti figuri che hanno stravolto a Roma come  Torino, la prima stagione pandemica. Si vietano attività commerciali senza definire i particolari ed altre iniziative che sono connaturate alla libertà personale dei singoli cittadini, per poi promuovere manifestazioni di regime inutili, che già come sono concepite potrebbero veicolare  contagi.

La sindaca Appendino in questo è maestra. Mentre  la manifestazione si snodava perle vie di Torino, Raffaele Petrarulo, ha messo il dito nella piaga.

"In una richiesta di comunicazioni alla Sindaca - afferma Petrarulo, Capogruppo del Gruppo Forza Italia al Comune di Torino - avevo già sollevato la situazione di grave crisi in cui versa questa categoria, soprattutto alla luce delle ultime disposizioni che permettono solo a coloro che sono in possesso di licenze di vendita di alimenti, di continuare a lavorare.   Dopo anche l'ultimo evento Agriflor che si è svolto in barba a tutte le disposizioni di sicurezza necessarie, chiediamo alla Sindaca" - insistono i consiglieri azzurri Petrarulo e Scanderebech - "di rivedere con urgenza la situazione dei mercati autorizzando la vendita di beni non alimentari, essendo le sedi mercatali capienti e accessibili, con adeguati servizi di controllo."

Ma Chiara Appendino tace! La misura è ormai colma e tutto potrebbe accadere. In Francia e in Germania, per citare gli esempi più vicini, categorie economiche e cittadini esasperati hanno messo, ormai da tempo, in atto iniziative di mobilitazione e protesta, con conseguenze anche elettorali significative.

Il Governo si riunirà nel pomeriggio per disegnare le nuove disposizioni di sicurezza valevoli dal 6 aprile. Sarebbe oltremodo opportuno che, pur non tralasciando la prudenza, le nuove misure siano definite da teste pensanti che ben conoscono la realtà economica e gli spazi vitali indispensabili per i cittadini responsabili. Se continuassero a prevalere ancora le eiaculazioni di Arcuri, la pace sociale e la “simpatia” cui sta ancora godendo il governo Draghi verrebbero rapidamente meno.

A latere della manifestazione di ieri, il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia ha incontrato, con l’assessore Maurizio Marrone, una rappresentanza degli ambulanti appartenenti alle sigle GOIA, UBAT e APICAST, scese in piazza per protestare contro le chiusure dei mercati agli operatori non alimentari. “A nome dell’Assemblea legislativa - sottolinea il presidente Allasia - esprimiamo vicinanza e supporto ai commercianti ambulanti che hanno manifestato per poter tornare a lavorare in sicurezza. Come Consiglio Regionale invitiamo la Giunta ad intervenire nei confronti del governo nazionale affinché la categoria, ormai allo stremo, possa tornare in attività dopo le feste pasquali. La chiusura dei mercati agli operatori extra alimentari è un provvedimento discriminatorio che mette in difficoltà economiche migliaia di famiglie piemontesi”.

In ogni caso i responsabili degli enti locali, senza considerare la lunare ed ideologica Appendino, in ben altre faccende affacendata, percepiscono in modo più diretto le problematiche dei cittadini rispetto ai moribondi di palazzo Chigi.  Ripetiamo comunque il quesito tanto caro i torinesi.

Dalle parole e dalla solidarietà manifestata, scaturiranno fatti concreti?

Il resto non interessa a nessuno

 

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Articolo pubblicato il 31/03/2021