Parigi. Mattarella all’Eliseo: ”Tra Italia e Francia c’è un legame unico”

La visita del presidente a Parigi rinsalda l'amicizia con la Francia, dopo i guai creati dai grillini filo-gilet gialli

Le agenzie di stampa danno ampio risalto alla visita ufficiale del Presidente Mattarella a Parigi, ove ha incontrato all’Eliseo il presidente Emmanuel Macron. Entrambi hanno ribadito i legami tra i due paesi. “Francia e Italia condividono un legame comune e unico, che si basa su valori e visioni condivisi. Questa nostra partnership è essenziale, lo è per l’unione europea e per la comunità internazionale. Questo legame si è visto anche a Bruxelles in occasione del Recovery, con la posizione preziosa del presidente Macron”, ha detto Mattarella.

Pronta e conseguente la risposta di Macron: “La Francia accoglie un amico e una “grande personalità”. Così nell’ufficialità della visita di Stato,  Sergio Mattarella riprende in mano gli affari esteri. Lo fa cucendo attorno alla fase conclusiva del Settennato un'agenda che, in tre giorni, punta a riordinare una pratica diplomatica scombinata dagli azzardi a Cinquestelle (che hanno rischiato di mettere in soffitta decenni di intese strategiche) e dai ripetuti abboccamenti di Beppe Grillo con le feluche cinesi (che hanno fatto interrogare Washington sulla effettiva «fedeltà» italiana agli States).

Già la scorsa settimana avevamo riportato le gravi conseguenze create da Di Maio in Medio Oriente, ove ha congelato le licenze (già operative) per la fornitura agli Emirati Arabi Uniti di ventimila bombe per aerei prodotte in Italia. E ha anche bloccato le forniture italiane di pezzi di ricambio per la pattuglia acrobatica emiratina, uno sgarro perché questa pattuglia non fa operazioni belliche ma ha una funzione simbolica, rappresenta la bandiera. Dunque un’offesa all’onore nazionale emiratino.

Non è mancata la durissima reazione del principe Mohammed bin Zayed, capo di Stato degli Emirati, che prima ha negato all’aereo che portava in Afghanistan i giornalisti italiani di fare scalo nel suo paese, poi ha intimato lo sfratto entro il 2 luglio della base aerea italiana di al Minhad. Il disastro è che questa base è fondamentale per i nostri contingenti in Afghanistan, in Kuwait e Iraq. Ma non basta, Mohammed bin Zayed minaccia ora anche di far saltare tutti i contratti dell’interscambio Italia–Eau che valgono ben 4 miliardi di dollari l’anno.

Infine, ma non per ultimo, gli Emirati di fatto rompono, perché stupidamente provocati, le relazioni diplomatiche con l’Italia proprio nel momento in cui svolgono un ruolo fondamentale per la tregua politica in Libia e mentre tutte le cancellerie occidentali guardano ad Abu Dhabi come baricentro di una grande svolta politica in Medio Oriente.

Sarà Draghi a farsi carico di ricomporre le gravi conseguenze delle prese di posizione di uno sconsiderato che fa il ministro degli Esteri.

Ma per tornare al ruolo tutorio che insieme a Draghi anche Mattarella deve adempiere  per evitare i guai compiuti da Di Maio, per ribadire “l'eccezionale amicizia” tra Italia e Usa, domenica il presidente della Repubblica ha scritto anzitutto all'inquilino della Casa Bianca Joe Biden, cogliendo l'opportunità dell'Independence Day per inviare “all'amico popolo americano le più cordiali felicitazioni della Repubblica Italiana” nella ricorrenza del 4 luglio.

"La perdurante vitalità dei legami transatlantici merita di essere costantemente alimentata e sostenuta”, sottolinea. D'altronde Mattarella aveva già visto il Segretario di Stato americano Blinken al Quirinale, ma ripete pure a Biden la linea del governo Draghi: “L'Italia aderisce con convinzione a tale compito, Usa e Ue sono chiamati a lavorare sempre più strettamente insieme e nei molteplici ambiti di comune interesse”. Un colpo di spugna sulle sbandate grilline e “riatlantizzazione” completata.

Scavalcando di fatto il capo della diplomazia Luigi Di Maio, relegato ormai al ruolo di guida turistica per gli ospiti del G20 nel sud d’Italia, tra pizze e mandolini, Mattarella è pure chiamato a rinsaldare l'amicizia italo-francese, formalizzando di persona la riconciliazione tra Parigi e Roma dopo l'affaire dei gilet gialli.

Arrivato domenica a Parigi per la visita di Stato, ieri ha incontrato Macron all'Eliseo. Tocca infatti a Mattarella grattare via la ruggine accumulata da Di Maio: a febbraio 2019, il grillino fece tappa in Francia dai gilet gialli (dall'ala che inneggiava alla guerra civile). Di Maio offrì loro la piattaforma Rousseau; Macron, per protesta, richiamò l'ambasciatore per consultazioni.

Decisione di assoluta gravità  che ci ha di fatto riportato alla dichiarazione di guerra di Mussolini alla Francia del 10 maggio del 1940. E già allora Mattarella fu decisivo: risolse la più grave crisi diplomatica tra Parigi e Roma, prodotta dai pentastellati, con una telefonata.

Chiamò l'Eliseo e volò subito a Notre-Dame dopo il rogo della cattedrale, riaprendo il dialogo con una tappa di cortesia. Da allora, Macron considerò il suo omologo «l'interlocutore italiano». Se Di Maio, oltre all’ignoranza fosse in possesso di un briciolo di dignità, si sarebbe già dimesso, ma la faccia è quella che è.

Ieri il ministro francese per gli Affari europei ha salutato così la visita di Mattarella, stavolta di Stato: «Quest'anno firmeremo un trattato bilaterale per confermare questa amicizia, un legame unico in Europa, fondamentale e ancora sottovalutato».

Quindi stop a rapporti ossidati, ripresi per dossier singoli (per esempio su Giustizia ed estradizioni). Mentre il premier Draghi cura i legami con le cancellerie europee, facendo girare il meccanismo Ue, oliando a dovere la macchina del Recovery, Mattarella continua a ripristinare il Dna della politica estera. Dal Memorandum sulla Via della Seta sono spuntate, anche grazie alla sua vigilanza, regole più severe rispetto a quelle concordate nella fase a trazione grillina.

A Parigi sta portando i rapporti bilaterali al salto di qualità, ricucendo con i «cugini», che a lui, nel primo viaggio post-pandemia, riservano onori militari, bandiera italiana lungo il percorso fino all'Eliseo e scorta di 120 corazzieri in moto e a cavallo. E’ in programma anche una Lectio magistralis a La Sorbona; oggi infine l'omaggio al Milite ignoto all'Arc de Triomphe, l'incontro la sindaca di Parigi Anne Hidalgo e il premier Jean Castex.

 

 

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Articolo pubblicato il 06/07/2021