Aosta - I temi dell’uomo e della società moderna

Una mostra con un centinaio di immagini eseguite da una cinquantina di grandi fotografi italiani per raccontare gli ultimi decenni: dalla caduta del muro di Berlino fino al 2020 l’anno della pandemia

L’esposizione allestita al Museo Archeologico  Regionale di Aosta “The Families of Man”, curata da Elio Grazioli e Walter Guadagnini  riunisce un centinaio di opere realizzate da circa cinquanta fotografi  che in diversi tempi, e  in modalità differenti hanno saputo raccontare gli stravolgimenti culturali, politici, economici, ecologici, religiosi e tecnologici degli ultimi anni.

Jean-Pierre Guichardaz - Assessore ai Beni Culturali, Turismo e Commercio Regione Autonoma Valle d’Aosta - ” La riapertura dei musei e dei luoghi della cultura è per noi un segnale molto importante , la cultura può rappresentare un motore di crescita per l’intera società, con ricadute  nel settore dell’economia e del turismo”.

Sono tre le date che si sviluppa l’esposizione aostana, delineando anche le sezioni in cui è strutturata l’esposizione: il 1989 la caduta del Muro di Berlino  e l’inizio dell’epoca della globalizzazione; il 2000 l’ingresso nel nuovo secolo e in una società sempre più connessa attraverso le tecnologie sempre più sofisticate, ma lacerate dai conflitti innescati con l’abbattimento delle torri gemelle dell’11 settembre 2001; arriviamo agli eventi legati alla pandemia 2020 che hanno già iscritto quest’anno nelle storiche date che l’umanità non cancellerà e  per sempre non dimenticherà.

Purtroppo questa realtà, attualmente ancora in corso  che ci sta imponendo e ci imporrà un procedimento di cambiamento di vita di tutti noi. A illustrare documentare tutto questo, dalla caduta del muro di Berlino, all’anno della pandemia  sono gli scatti dei più grandi maestri della fotografia - a volte un’immagine vale di più di mille parole - come: Luigi Ghirri, Gabriele Basilico, Franco Vaccari, Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna, Letizia Battaglia, Giovanni Castel, Oliviero Toscani, Guido Guidi, Gian Paolo Barbieri, Paola De Pietri, Franco Vaccari, Paolo Ventura, Massimo Vitali, Francesco Jodice, Armin Like, Adrian Paci, Antonio Rovaldi, Toni Thorimbert,  ma anche lavori di ultime generazioni che si affacciano al mondo della fotografia, che  iniziano ad avere i loro spazi fra cui Nicola Lo Calzo, Alba Zari, Lorenzo Vitturi e Irene Fenara, questi solo per citarne alcuni.

Daria Jorioz - Storica dell’arte  e Dirigente della Regione Autonoma Valle D’Aosta -, La fotografia è forse la più ambiziosa e multiformi delle arti. Nell’esperienza individuale quotidiana siamo portati a ritenere che fotografare equivalga a documentare, benché teorici della fotografia ci abbiano messo in guardia dalla pericolosa ambiguità di tale convinzione. L’indagine fotografica - continua Daria Jorioz - di Basilico «Milano Ritratti di fabbriche-datata  1978-80 (foto quarta di copertina del catalogo) ma ancora straordinariamente attuale-mantiene intatta la sua forza espressiva nel ricordarci che ogni luogo, ogni edificio, ogni segno tangibile del passaggio di coloro che ci hanno preceduto meritano attenzione, pazienza, rispetto, concentrazione”.

La mostra, si apre con la fotografia di Luigi Ghirri ”l’Alpe di Siusi ”una copia di anziani mano nella mano si dirigono verso le montagne, come si legge nel prologo  del libro “Data l’anzianità dei due personaggi il pensiero corre al Paradiso dopo la morte, ma è così reale che viene da pensare che si tratti della vita stessa, di nuovo davanti a loro, e non solo alle spalle. È il futuro”.

La  seconda immagine  e la poetica cesta di ciliegie sopra il giornale di Guido Guidi, che da il via al percorso espositivo della  mostra. Un elegante catalogo edito da Electa(italiano-inglese) ,con  saggi dei due  curatori, un testo di Silvia Paoli, che è dedicato alla  mitica mostra”The Family Man” realizzata da Edward Steichen  nel 1955 al MoMa di New York.

Le sezioni fotografiche, riproposte nel libro seguono il medesimo ordine in mostra, ogni tema  trattato nel percorso espositivo e seguito  da un testo dai vari studiosi come: Daria Jorioz, Filippo Ceccarelli , Roberta Carlini, Romano Benini, Vanni Codeluppi, Tiziano Bonini, Marco Marzano, Niccolò Scaffai, Cristina De Maria, Giovanni Boccia Artieri,Marco Belpoliti, e  , Giorgio van Straten, per una riflessione su futuro e ripartenza.

Una grande esposizione, che in primis va vista con  molta attenzione,  che sicuramente  ci imporrà  domande  su cui pensare e riflettere . 

Come sempre il Museo Archeologico Regionale  di Aosta accoglie  il pubblico  con eccezionali progetti espositivi come questo:”The Families of Man”, fino al 10 ottobre 2021.

Descrizione immagini

Foto copertina catalogo mostra

Foto 1 Gabriele Basilico, “Milano, Ritratti di fabbriche, 1978-80 stampa a pigmenti naturali (stampa 2021) Courtesy Archivio Gabriele Basilico (foto quarta di copertina del catalogo della mostra)

Foto 2 Guido Guidi “Ronta 29 giugno , 1984”stampa a contatto, Courtesy VIASATERNA

Foto 3 Gianni Berengo Gardin “ Venezia una grande nave mentre attraversa il canale della Giudecca”, 2013-2014, stampa ai Sali d’argento su carta baritata Gianni Barengo Gardin/ Courtesy  Fondazione per la Fotografia

Foto 4 Paolo Ventura “Monza 13.4.2020” tecnica mista e collage, Courtesy Matteo Maria Mapelli

Foto 5 Paolo Ventura “Teatro Ruzzie, 2020 tecnica mista e collage . Monza, collezione privata Courtesy Matteo Maria Mapelli

Vademecum  della mostra:

Museo Archeologico Regionale di Aosta “The Families  of Man”, a cura di Elio Grazioli  e Walter Guadagnini , fino al 10 ottobre 2021 , Orari tutti i giorni dalle ).00 alle 19.00, Informazioni Tel. +39 0165 275937; Museo Archeologico Regionale Tel. + 39 0165 275902

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Articolo pubblicato il 11/07/2021