Sutri (Viterbo) – Da Mattia Preti a Fortunato Depero grandi artisti dall’ombra alla luce

Un viaggio nell’arte: dal barocco al futurismo, in una mostra ideata da Vittorio Sgarbi e prodotta da Contemplazioni fino al 10 gennaio al Museo di palazzo Doebbing

Ideata dal celebre critico professor Vittorio Sgarbi  - che  è anche   sindaco della deliziosa cittadina della Tuscia, e fa parte dell’associazione dei Borghi più belli d’Italia – è il titolo della mostra” Luci e Ombre a Sutri. Da Matteo Preti a Fortunato Depero” prodotta da  Contemplazioni,  con il supporto di  Intesa Sanpaolo,  rimarrà aperta al pubblico fino al 10 gennaio 2022.

Con la mostra di Sutri il professor Sgarbi toglie dall’oscurità oltre duecento opere,   di  grandi artisti ingiustamente poco noti a partire da Mattia Preti a Fortunato Depero, dandole la luce e l’onore che le aspettano. Nel saluto istituzionale di Intesa Sanpaolo,”

Mai come in questo momento della nostra storia è fondamentale valorizzare e sostenere l’immenso patrimonio italiano, risorsa strategica nel programma di ripartenza del Paese e strumento in grado di riportare momenti di serenità e  di fiducia. Con il supporto di questa iniziativa la Banca  ribadisce  la propria convinzione che i valori dell’arte e della cultura siano una leva fondamentale per attivare nuovi processi di sviluppo civile, sociale ed economico”.

“Si guardano nelle quiete stanze di Palazzo Doebbing a Sutri, le luminose invenzioni di artisti e moderni secondo una formula collaudata nelle precedenti occasioni di “dialoghi” e “incontri -  così  Vittorio Sgarbi inizia a raccontare dell’ambizioso progetto espositivo di Sutri - « che si tratti di luci e ombre lo fa intendere la scelta del primo artista: Mattia Preti.

La lezione di Caravaggio è in queste opere ancora molto viva. Il processo di Mattia Preti è evidente: mette in scena Caravaggio, renderlo teatrale, in una premonizione del melodramma. Dall’altro capo del percorso troviamo Fortunato Depero. Il pittore futurista che più di tutti orientò le sue invenzioni nella direzione della promozione pubblicitaria.

Certamente utile è, in questa occasione, misurare la concentrazione espressiva di Depero con alcuni incunaboli delle avanguardie futuriste quali sono le rare opere di Julius Evola. Oggi appare incontestabile la forza creativa e originale di Evola, il più importante esponente italiano del dadaismo.

Usciti da  questa dimensione sperimentale, si passa alla visione descrittiva, oltre le avanguardie, di un artista come Albero Magri, con un ritorno alla tradizione, di pittori primitivi, a Giotto e a Sassetta, pur attraverso sintesi formali, abbreviazioni, di originale verginità, ma che si avvantaggiano dalle ricerche di Depero o di Eugenio Tavolara, per elaborare un linguaggio in codice oltre il rischio dell’illustrazione.

Parallelamente a Magri procede, con un più profondo umanesimo, anche nel ricercato linguaggio primitivo, e anch’esso a suo modo neogiottesco. Tulio Garbari, la cui autenticità è disarmante, nobile e solitaria, senza alcuna tangenza con l’espressione naïve..Superata questa esperienza della prima metà del secolo, il dialogo continua con Ottavio Mazzonis.

Negli anni Sessanta e Settanta, pone  l’attenzione per i soggetti sacri e religiosi . L’impegno dovette essere così appassionante e coinvolgente da condizionare tutta la sua ispirazione e condurlo in una dimensione senza tempo, di assoluto idealismo.

Di segno opposto è l’esperienza esoterica di Casimiro Piccolo che riabilita il mondo delle favole, trasformandole in metafore delle sue ossessioni. Ancora di altro spirito è il simbolismo di  Jean Pierre Velly, trai pittori e incisori di impegno più radicale ed esistenziale dell’intero Novecento. In Velly rivive lo spirito dei pittori romantici tedeschi, alla Friedrich.

La natura parla, ammonisce,spaventa; la sua realtà si fa subito allucinazione. Velly vive e soffre di turbamenti, ciò che vede si trasfigura. Tenta di riportarlo fuori dalla disperazione pur seguendone insegnamenti, Rosa Maria Estadella che disegna e incide con paziente rimeditazione dell’opera di Velly.  A rinnovare  con vigore l’esperienza di Velly si candida, Agostino Arrivabene, visionario fuori del tempo, prodigiosamente indifferente a ogni stimolo del reale, perlustratore di sogni con compiacimento.

La sua pittura è sensuale e soddisfatta, i suoi incubi iperboli di una immaginazione sconfinata. La realtà è l’ombra, il sogno la luce. Le mummie di Cesare Inzerillo si trasferiscono negli ambulatori igienicamente perfetti dove sua moglie, Marilena Manzella, sottopone a indagini diagnostiche, con elettrici effetti speciali, dipinti antichi di Mantegna, di Alvise Vivarini, di El Greco.  Presente nel percorso un giovanissimo artista rumeno, Christian Avram. È un artista disarmato e disarmante.

Non c’è nessun mistero delle cose, nulla di più di quello che si vede;è la solitudine e l’abitudine dell’uomo  nelle cose:un lampadario sulla testa, una porta chiusa , una finestra davanti alla città, una poltrona coperta, una cucina con il televisore acceso. Avram non parlare gli oggetti.

Li fa tacere. Nora Kersh  che tenta di far tornare  alla natura l’astrazione. La kersh sperimenta,compone,con una metrica che richiama quella del sonetto, per contenere i sentimenti entro la misura data in un canzoniere amoroso. Chiude  il percorso espositivo Tiziana Rivoni. Dignità, regalità potenza ci trasmettono le sue teste di mori liberati da ogni pregiudizio e da ogni dipendenza. L’artista Rivoni li fa sentire con estrema semplicità, fratelli. Nostri dissimili simili. In quella umanità di soli neri ci siamo anche noi. Bianchi e neri, luci e ombre a Sutri».

Lillo Di Mauro,“Ancora una volta Vittorio Sgarbi con la sua sensibilità, organizza la mostra in cui raccoglie opere che ci riempiono di bellezza”. La mostra è accompagnato da un corposo e maneggevole catalogo  rilegato con un’elegante  copertina telata cartonata , curato da Vittorio Sgarbi e Sara Pallavicini, completato da testi di autorevoli studiosi, edito da Contemplazioni.

Didascalie immagini

Foto copertina catalogo mostra

Foto 1 il Sindaco di Sutri Professor Vittorio Sgarbi inaugura la mostra “Luci e ombre  a Sutri”

Foto 2 Mattia Preti “Sant’Ambrogio”,1670-1675 circa, olio su tela,102x75cm, collezione privata

Foto 3”San Francesco in estasi”1550-1960circaoliosutela,123x98,5 cm Ariccia,Palazzo Chigi, deposito da collezione inglese

Foto 4 Fortunato Depero, “Fiori tropicali”1944 olio su tavola,45x35cm, collezione privata

Foto 5 Fortunato Depero “La Rivista”, 1930-31 collage di carte  colorate, 46x35 cm, Studio 53 Arte, Rovereto

Foto 6 Julius Evola “Composizione” 1918 circa olio su cartone, 34x48,6 cm, collezione privata, Roma

Foto 7 Ottavio Mazzonis “Malinconia crepuscolare”, 1998 olio su tela 110x140 cm, Collezione Silvia Pirracchio, Torino

Foto 8 Ottavio Mazzonis “ Polittico Via Crucis”1965-1975 olio su tela(opera centrale)e olio su cartone 233x184 cm Fondazione Ottavio Mazzonis, Torino

Foto 9 Casimiro Piccolo  “I campagnoli e l’Elfo”, 1966, acquarello su carta208x188 mm, Fondazione famiglia Piccolo di Calanovella, Capo d’Orlando

 Foto 10 Allestimento sala Tiziana Rivoni

Le immagini riportate  per documentare il testo sono tratte dalla pubblicazione “Luci e Ombre a Sutri. Da Mattia Preti a Depero” e da   Contemplazioni Srl ( Contemplazioni)

Vademecum della mostra: Museo palazzo Doebbing,Piazza Duomo , orari: da martedì alla Domenica dalle 10.00 alle 18.00, Informazioni 0761 1840180

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Articolo pubblicato il 28/07/2021