L'EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS - Massimo Calleri: "esserci e non apparire"

Giustizia ed equità di giudizio senza impropri protagonismi

Mi rifaccio ad una personale riflessione di qualche tempo addietro in merito alla posizione dell’arbitro, figura importante di cui si richiede la discreta presenza che non deve mai sfociare in mania di protagonismo. Ma in particolare alla sua frase di commiato al termine di una manifestazione:

“Ringrazio gli atleti, gli organizzatori, il pubblico, gli arbitri …….”

Già, gli arbitri, coloro i quali appaiono nell’unica occasione che essi stessi consapevolmente gradiscono ed attendono quasi per voler testimoniare la loro presenza utile, disinteressata e spesso determinante. Finalmente possono condividere l’entusiasmo che li porta ad essere sempre presenti, ed in maniera assai discreta, ad ogni convocazione.

Finalmente ancora possono rilassarsi dopo le molte ore di applicazione alle prestazioni di altri vivendo situazioni ed emozioni in prima persona senza poterle mai esternare. Ma questo è il senso che scaturisce dall’ “esserci e non apparire”, cioè dalla presenza, peculiarità che dev’essere al primo posto nel bagaglio tecnico, e morale, di ogni giudice di gara, e non soltanto di gara.

Ciò troppo spesso non accade nello sviluppo delle quotidiane diatribe giudiziarie in cui la contesa fra le parti diviene un immaginario tavolo di competizione in cui ognuno cerca di giocare al meglio le proprie carte, giudici compresi che divengono i veri e propri arbitri del prosieguo esistenziale di chi vuole affermare la propria verità.

Ancora troppo spesso accade che l’“apparire” sovrasta lo scopo fondamentale dell’”esserci” generando dannose risoluzioni che favoriscono ora l’uno ora l’altro contendente. Un gioco delle parti che mette in pericolo le certezze favorendo le più variopinte interpretazioni.

Un pericoloso itinerario che molte volte allontana da quelle verità messe in discussione che si rivelano tali al termine di iter burrascosi ed interminabili che, di fatto, danneggiano il soggetto per poi riabilitarlo quando ormai lo si è frantumato in maniera irreversibile.

Per cui la mossa della Corte Suprema di Cassazione, cioè il via libera ai sei referendum sulla giustizia presentati da Lega Salvini e Radicali, rappresenta una irripetibile opportunità per cambiare come ha dichiarato, per l'appunto, Matteo Salvini nell’immediato dopo notizia.

Non desidero ripetermi nell’elencare i dettagli che sono ormai noti a tutti, in particolar modo a chi finora non si è mai adoperato perché ciò avvenisse.

Una vittoria che, una volta completata, sicuramente esalterà il concetto della neutralità di giudizio, della serena interpretazione del proprio ruolo e non dei propri ruoli, la consacrazione, cioè, dell’ “esserci e non apparire” a tutela di chi desidera soltanto giustizia ed equità di giudizio.

 

      Civico20News    

Il Direttore Responsabile                                   

      Massimo Calleri     

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Articolo pubblicato il 14/11/2021