Urbino – Città di Dio. Città degli uomini. Architetture dantesche e Utopie Urbane in una grande mostra al Palazzo Ducale

Importanti opere di cento architetti italiani contemporanei rileggono la Divina Commedia attraverso una serie di disegni originali, fino al 22 marzo 2022

La Galleria delle Marche in occasione dei  Settecento anni della scomparsa di Dante Alighieri  viene celebrato con una grande  mostra del tutto originale,“Città di Dio. Città degli uomini . Architetture dantesche e utopie urbane”, a cura di Luigi Gallo  e Luca Molinari, dal 26 novembre 2021 al 27 marzo 2022, negli ambienti della Galleria Nazionale delle Marche del Palazzo Ducale di Urbino.

L’esposizione mette a confronto il Danteum (architettura nata dall’immaginario, l’astrazione del poema dantesco ricondotta a matematica e geometria)  di Lingeri e Terragni con la tavola della “Città ideale” e altre visione utopiche. Il visitatore le verranno presente,  opere di oltre cento architetti italiani contemporanei, che hanno riletto la sezione della “Divina Commedia”,attraverso una serie di disegni originali.  

 “La sontuosa dimora realizzata per Federico di Montefeltro  nella seconda metà del XV secolo, il Palazzo Ducale è un luogo dove, più che altrove, l’architettura restituisce il suo valore simbolico  - scrive Luigi Gallo  - Direttore Galleria Nazionale delle Marche-  nel catalogo edito da Marsilio Arte  - e in cui risuonano, ancora vivi, i valori del Rinascimento”.

Alla fine degli Anni ’30 del secolo passato, furono gli architetti razionalisti Pietro Lingeri e Giuseppe Terragni, i primi a offrire una forma tangibile della Divina Commedia  nel Danteum, proiezione plastica dell’opera, un omaggio memoriale che evocava i principali luoghi danteschi attraverso grandi spazi che tramite materiali e leggi architettoniche dovevano esprimere il significato.

Un monumento maestoso pensato per Via dei Fori Imperiali a Roma e mai realizzato, a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Questo celebre progetto, illustrato attraverso i materiali originari e conservati all’Archivio Lingeri di Milano, mai esposti nella loro completezza, a Urbino è messo in dialogo con la “Città ideale”, capolavoro  del Rinascimento italiano e opera chiave della Galleria Nazionale delle Marche, ora visitabile al Palazzo Ducale di Urbino fino al 22 marzo 2022.

 “Con questa esposizione la Galleria Nazionale delle Marche si afferma come luogo a tutti gli effetti deputato a parlare di architettura, aprendo, un dialogo con le principali realtà coinvolte sull’argomento – afferma Luigi Gallo, curatore della grande mostrainterpretando l’architettura in chiave contemporanea richiede tuttavia l’adozione di paradigma culturale insito nel concetto di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. In questa ottica, riutilizzare gli spazi e riadattare i materiali sono stati i driver che hanno animato la scelta allestitiva nel non rifare un progetto ex novo , ma riadattare quello esistente. Una buona pratica per innescare strategie virtuose che ci consentano di essere al servizio della società per il suo sviluppo sostenibile”.

Uno degli aspetti meno noti della cultura dantesca è proprio l’attenzione di Dante per l’ambiente.  La natura e le sue componenti, animate e inanimate, sono una costante presenza nel viaggio di Dante, durante il quale piante e animali hanno ampio spazio di presenze e descrizioni, una narrazione che si fa materia, attraverso visioni ed emozioni che si trasformano in arte.

“La distanza tra il presente e una tensione verso un’idea di futuro è stata, negli ultimi cinque secoli, uno dei motori di ricerca dell’arte e dell’architettura moderna occidentale, ne ha nutrito le aspirazioni e le tensioni ideali, garantendo forme di sperimentalità libera che hanno reso possibile alcune delle innovazioni e, quanto afferma nel saggio degli scarti necessari al cambiamento”.

Luca Molinari, professore ordinario di Teoria e Progettazione architettonica presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli e curatore della mostra.”Il quella distanza ideale tra la città di Dio (qualsiasi forma essa abbia) e la città dei Viventi esiste tutto il potenziale spirituale e simbolico che ha nutrito le nostre arti lungo la modernità, incarnando un’idea di utopia possibile, laica e pronta a essere concretizzata. La tensione  e la distanza tra questi due universi hanno portato i nostri autori a cercare nell’imperfezione del reale una risorsa potenziale su cui agire e, insieme, ha offerto nella fiducia dell’utopia una speranza progettuale necessaria”.

La mostra è  -  accompagnata da un prestigioso catalogo edito da Marsilio Arte  -vengono riportate tutte le tavole del Danteum, i progetti degli architetti, i saggi dei curatori Luigi Gallo e Luca Molinari, in collaborazione con Federica Rasenti -,lo studioso dantista Riccardo Bruscagli ,lo storico quattrocentista Giovanni Russo – un vero e proprio viaggio nell’architettura italiana contemporanea che vede coinvolte almeno tre generazioni diverse e ne mette a confronto l’immaginario architettonico sotto la protezione del Palazzo Ducale  di Urbino, archetipo della progettazione.

La fonte documentativa è tratta dal catalogo della mostra

Descrizioni immagini:

Foto copertina catalogo

Foto 1: Giovanni di  Paolo “La Divina Commedia” miniate per Alfonso V d’Aragona 1444-1450

Foto 2 Domenico Lenzi “Il libro del biadaiolo” XIV secolo, Codice Tempiano 3 Biblioteca Medicea Laurenziana – Firenze

Foto  3 “Città Ideale” Foto Galleria Nazionale delle Marche

Foto 4 Pietro Lingeri e Giuseppe Terragni “Progetto per il Danteum”Roma, 1938 APL; Planimetria generale con riferimenti 1:2500 , China su carta, Fabriano su telaio in legno con collage fotografico 100x66cm

Foto 5  Pietro Lingeri e Giuseppe Terragni “Progetto per il Danteum Roma, 1938 APL  Planimetria 1:500, China su carta Fabriano su telaio in legno 103x65cm

Foto 6 Gustave Doré Dante, Divina Commedia, Inferno 1861

Urbino - Palazzo Ducale di Urbino Piazza Risorgimento 13 ”Città di Dio. Città degli uomini. Architetture Dantesche e utopie urbane”, a cura di Luigi Gallo e Luca Molinari in collaborazione con Federica Rasenti, fino al 27 marzo 2022, Orari di visita dal martedì’ alla domenica dalle ore 8,30 alle ore 19,15, per informazioni tel.  0722 2760

Per accedere alla mostra è obbligatorio essere in possesso del Green Pass

 

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Articolo pubblicato il 18/12/2021