2022: La fine del Mondo secondo San Malachia

Ogni cultura ha il suo preveggente. Quella cattolica ha San Malachia.

Puoi chiamarle folklore, credenze popolari o superstizioni, fatto sta che le profezie sono onnipresenti in ogni cultura del Pianeta. E nella tradizione romano cattolica, quelle di San Malachia sono ben note e altrettanto controverse, perché indicano la data della fine del mondo. Prevista proprio per l’anno 2022.

San Malachia o Malachia di Armagh (dal nome della località irlandese in cui nacque) avrebbe scritto dei testi profetici apparsi cinque secoli dopo la sua morte, nel 1595. Sono conosciuti come la "Profezia sui papi".

Il testo è composto da 112 brevi frasi o motti in latino che anticiperebbero il futuro e persino predirebbero la fine dei tempi. Descrivono ciascuno dei pontefici della Chiesa Cattolica fino all'ultimo papa, dopo il quale avrà luogo l'Apocalisse.

San Malachia descrive 111 futuri pontefici e aggiunge un testo conclusivo su chi sarà l'ultimo papa prima della fine del mondo. Si riferisce a lui come "Pietro Romano". Attualmente c’è chi pensa che Papa Francesco sarebbe proprio l’ultimo pontefice predetto da San Malachia. Il nome non corrisponde, ma bisogna considerare che i testi profetici sono spesso scritti in codice e ci sono sempre esperti che riescono a decifrare ciò che viene anche solo insinuato tra le righe.

Di fatti, nessun papa ha mai scelto di essere chiamato Pietro quando ha assunto il ruolo di pontefice. Si dice che sia per evitare l'adempimento della profezia di Malachia. Secondo certe interpretazioni del testo di Malachia, il penultimo papa sarebbe stato Benedetto XVI. Ciò significa che il suo successore chiuderebbe il ciclo, e poi sarebbe la volta della terrificante premonizione.

San Malachia avrebbe scritto nella 112ª frase: "In psecutione. extrema S.R.E. sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus, quibus transactis civitas septicollis diruetur, et Iudex tremedus iudicabit populum suum. Finis", che significa: "Pietro Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta e il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine."

Tuttavia, molti storici sostengono che la profezia di San Malachia sia un testo apocrifo, ovvero non autentico. Apparve quasi cinquecento anni dopo la morte del santo e fu pubblicato a Venezia dal monaco benedettino francese Arnold de Wyon, che affermò di averlo trovato mentre indagava sugli archivi del suo ordine.

Per la verità, di solito i testi profetici e religiosi sono delle specie di poesie, ricche di metafore spirituali. Un ammonimento dei pericoli che verranno. Perciò la loro interpretazione generalmente è piuttosto libera. Infatti, la fine del mondo ha già dovuto essere rimandata in diverse occasioni.

La Chiesa nel complesso ha mantenuto una certa ambiguità riguardo alla profezia di San Malachia. Le predizioni dei santi, come questa, sono permesse, ma lo stesso Benedetto XVI, quando era capo della Congregazione per la Dottrina della Fede, consigliava nei suoi documenti di non fare mai un'interpretazione letterale.

Per quanto riguarda l’attuale Pontefice Francesco, il suo stile modernizzatore non è in sintonia con il gusto per gli antichi testi profetici.

Tuttavia, quello di conoscere il futuro è un desiderio naturale degli esseri umani. In un periodo difficile come questo, segnato da una pandemia, la profezia di San Malachia torna ad essere molto attuale.

Forse il testo profetico più bello e al contempo spaventoso è l'Apocalisse scritta da San Giovanni. Alcuni tentano ancora di interpretarla per scoprire la data della fine del mondo, ma oggigiorno sono di più quelli che la leggono come una poesia sulla possibile fine dei tempi.

E poi ci sono le inesauribili previsioni di Nostradamus, le cui interpretazioni sono estremamente varie.

Ma c'è un'altra profezia attribuita a San Malachia, che nacque nella verde Irlanda: predisse che la sua isola sarebbe stata dominata dagli inglesi e sottoposta a molte sofferenze. Questa "profezia dell'Irlanda", che poi si è avverata, sarebbe stata scoperta da un monaco francese nel XVIII secolo. E se quella dei papi e della fine del Mondo si avverasse?

A noi viventi la futura scoperta.

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Articolo pubblicato il 26/02/2022