L’invasione dell’Ucraina è l'inizio di un nuovo Ordine Mondiale Asiatico

Nuove regole economiche e alleanze geopolitiche verranno scritte sulla superficie del pianeta Terra

Il dittatore ex funzionario KGB, oggi Presidente della Federazione Russa, ha calato la maschera dal volto e le bombe sull'Ucraina. Tra il fumo delle esplosioni e le lacrime della brava gente, la verità appare chiara nella sua drammaticità, e ci illustra un futuro oscuro.

Al pari degli altri dittatori del “Secolo breve”, che hanno accentrato su di sé: potere politico, militare e della propaganda, quali Hitler e Tojo, Vladimir Putin ha progettato le sue mosse da tempo. Cambieranno molte cose nel mondo.

È difficile cercare di guardare avanti, le truppe di Mosca probabilmente attueranno una guerra lampo, poi, come la storia insegna, seguirà un governo fantoccio e una resistenza. Così è sempre stato e forse così sarà, ma il panorama è più ampio.

Cercando di guardare oltre alle sanzioni e a chi ci perderà, perché già è cosa nota, facendo un mezzo giro di mappamondo, le paure si concentrano tra il colosso cinese e l’isola di Taiwan. Riguardo alle mosse russe in Ucraina, i commenti del governo cinese dichiarano da che parte sta il favore di Xi Jinping, e il velato avvertimento all’Occidente lascia intravedere una Taiwan con la bandiera rossa che sventola al centro.

Il via libera militare ed etico ad un nuovo assetto globale, è stato dato proprio dallo scellerato e precipitoso abbandono dell’Afghanistan da parte del contingente USA, che ha trascinato con sé gli alleati della Nato. Gesto avventato di Biden, che ha indebolito l’Alleanza Atlantica e stimolato l’espansionismo latente di despoti mondiali in lista d'attesa. Se gli atti di forza non si fermeranno a Kiew, la nuova cortina di ferro potenziale, sarà molto più estesa.

Scenari niente affatto ipotetici che lasciano supporre un crollo di quel Nuovo Ordine Mondiale neoliberista, bancario e industriale, che, nel bene e nel male, ha iniziato a gestire le cose di metà del mondo già da prima del ’900. Distratti dal potere, i paperoni dell’Occidente hanno perso di vista la costruzione di un avvento del cambio di poltrone. 

Gli ingredienti per un Ordine Mondiale Asiatico con il colbacco e gli occhi a mandorla adesso ci sono tutti, ben confezionati nel tempo da un’alleanza russo-cinese non dichiarata, ma evidente. Non si spiegherebbe altrimenti la voce grossa di Vladimir Putin che già sposta gli occhi sulle repubbliche baltiche, prossimo boccone se qualcuno o qualcosa non lo fermerà. Si spera in un dissenso interno, altre strade non si scorgono.

L’Ordine Mondiale Asiatico prossimo venturo è stato messo in cantiere grazie ai soldi del mercato occidentale. Gli euro versati alla Russia da un’Europa sempre alla canna del gas, e i dollari di una “via della seta” globale, che ha fatto della Cina la manifattura a buon prezzo, al servizio del mondo.

Dunque i tempi sono maturi per un cambio di consegne tra chi ha Ordinato il Mondo finora e chi tirerà le fila di una nuova Egemonia Globale Dominante. La differenza è che l’agonizzante NWO è pur sempre stato ad appannaggio delle democrazie. Quel che si affaccia all’orizzonte è un dualismo di autocrazie che non brillano per il rispetto dei diritti umani.

E qui si chiude un opinionismo sommesso e parzialmente storico che, si spera, verrà smentito da scenari più miti e ragionati, così come vorrebbe ogni intelligenza singola, libera di esprimersi con grande apprensione di fronte allo sviluppo di questa triste escalation. Uno scacchiere  tondo, dove Erdogan, con il piede in due scarpe, osserva da che parte stare per ritrovarsi califfo di un ricucito Impero Ottomano, da reclamare con poche spese.

Qualunque scenario sia, il mondo si augura che non passi attraverso una terza guerra mondiale e un’anticipata fine del mondo. Anche in questo caso, si sente la mancanza di leader all’altezza di una condizione che pare studiata ad hoc. Chiunque abbia scrutato negli occhi di Vladimir Putin avrà di certo incrociato un lungo sguardo vuoto di chi ha deciso di vendere l’anima al diavolo. Pregare non guasta, ma non basterà, la guerra ha intrapreso la sua strada, sarà lunga e dolorosa e quando cadono le bombe, raramente il "bene"!? Vincerà.

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Articolo pubblicato il 25/02/2022