Crisi Ucraina – le parole ipnotiche utilizzate

Semantica dal potere di suggestione inconscia nella narrazione dei fatti.

Nella manipolazione di massa esistono delle regole basilari. Tra queste esiste il conoscere come il nostro cervello seleziona e trattiene le informazioni. I più esperti in questa pratica sanno, qui la prima regola, che quanto detto all’inizio di un discorso ha un effetto mnemonico assoluto. Nel portare l’attenzione alla narrazione dei primi giorni di tensione tra le parti in gioco, già nel descrivere quanto stesse accadendo, vi erano affermazioni come: “ribelli separatisti”. “Putin vuole la guerra”. “Potremmo essere vicini alla terza guerra mondiale”.

Dopo aver detto frasi ad effetto, ecco la seconda regola che si applica subito dopo aver catturato l’attenzione e aperto le porte della curiosità. In questa fase è imperativo utilizzare parole dal forte valore evocativo. Esempio: ribelle separatista – nel cervello limbico, zona dell’emozioni, viene tradotto con l’idea del “non sta alle regole”, “si vuole separare. Solo queste due parole a forte suggestione trasmettono emozioni di allarme – ribelle – e di disagio – separazione. Ad una affermazione come quella dell’essere vicini alla terza guerra mondiale gli effetti prodotti dall’immaginazione nel sistema emozionale aumentano la paura e il disagio. Le parole evocative, sono il lasciapassare per portare a spasso l’ascoltatore (o lettore) nei mondi già decisi senza che la persona se ne renda conto. Voglio riportare solo alcuni passaggi presenti nei primi  cinque minuti, regola uno, con un’attenzione particolare alle parole e frasi evocative utilizzate (regola due), del discorso di Draghi sulla crisi Ucraina – Russia del 25 febbraio   

Dopo pochi secondi dal suo inizio risulta che i Russi hanno sferrato una “offensiva mirata”. Queste due parole danno belle sensazioni giusto?

Successivamente si passa con “assediato”. Nello spettro mnemonico, un assedio, significa isolamento totale da tutto con possibilità di morire di inedia.
Intorno ai tre minuti la frase è stata “le immagini a cui assistiamo di cittadini inermi costretti a nascondersi nei bunker e nei tunnel della metropolitana sono terribili e ci riportano ai giorni più bui della storia europea”. Cosa evocano queste parole?

La terza regola è riuscire a rispondere alla domanda inconscia di chi ascolta: cosa vuole da me? Ed ecco poco dopo arrivare la risposta: “è possibile immaginare un ingente afflusso di profughi verso i paesi europei limitrofi.” Inconsciamente si sta dicendo “aspettati che ci saranno altri flussi di migrazione”. Creata la tensione, il cervello cerca risposte alle domande inconsce, come, domanda 1: “cosa c’entro io con tutto questo?”; e, domanda 2:  “cosa c’è da fare?”. Nel tentare di rispondere rimane appeso a ciò che verrà detto, in una sorta di limbo, in attesa di un elemneto concreto a cui aggrapparsi. E qui la mossa da maestro nelle comunicaizoni ipnotiche.

A metà discorso, dove si sa che il cervello tende a tenere in poco conto quanto viene detto in quella porzione di discorso,  Draghi afferma, anche in risposta inconscia alle due domande precedenti, “Ci sarà un impatto delle sanzioni sulla nostra economia”. Traduzione simbolica del messaggio inconscio. Risposta 1 al cosa c'entro io: se andiamo più in difficoltà economica è la situazione. Sappilo. Ecco perché ti dico queste cose; risposta 2 al cosa c'è da fare: stare tranquilli. Mica sei un ribelle vero?

Quindi aguzziamo il senso dell’attenzione e saremo meno vittime delle parole ipnotiche utilizzate.

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Articolo pubblicato il 28/02/2022